27 marzo 2012

Nuit Etoilée: la notte stellata di Annick Goutal

"Notte sicura e tranquilla; troppo serena perché la paura ci faccia compagnia" - Jane Eyre, Charlotte Brontë


Notte stellata - Vincent Van Gogh (1889)
Quando ho saputo che l'ultima creazione di Isabelle Doyen per Annick Goutal si sarebbe chiamata Nuit Etoilée, notte stellata, ho subito pensato al colore blu, a quei toni di blu che girano vorticosamente anche nel celebre quadro di Van Gogh. Non un blu cupo ma un blu azzurrato, rischiarato dalle stelle dorate. Questa è infatti la bella tonalità che chiamano clair de lune, chiaro di luna e che è stata scelta per vestire i classici flaconi maschile e femminile di questa eau de toilette con tanto di fiocchetti ed etichette coordinate. Sorprendentemente la fragranza parla più della terra che del cielo, di ciò che ci passa sotto i piedi più che sulla testa, del verde più che del blu. L'ispirazione è quella di una passeggiata nei boschi di conifere al calar della notte. Si cammina calpestando pigne fra sentieri di ciottoli, cogliendo rametti qua e la lasciandosi le dita impiastricciate di resina d'abete. Arrivati a una radura ci si sdraia, respirando l'odore della terra e guardando il cielo pieni della serenità di questi grandi spazi incontaminati.

Dopo l'uscita di Mon Parfum Chéri, penso sia coraggiosa la scelta di fare una eau de toilette che abbia per protagonista la resina d'abete. Spesso connota a tal punto una composizione che è facile dare l'effetto caramelle gocce di pino o deodorante per ambienti. Fortunatamente qui è evitato grazie ad una armonia agrumata e aromatica davvero piacevole. Cedro, ma soprattutto il tocco fruttato dell'arancia dolce ammorbidiscono l'austerità anni '70 degli aghi di pino siberiano, gli danno un'impronta vivace e confortevole come gli ultimi guizzi del tramonto. La cosa però che mi è piaciuta in particolare di questa fragranza è il cuore che abbina la sensazione fredda e pungente della menta piperita con quella muschiata dell'angelica che allunga la sua orma speziata sulle conifere. Per un attimo ho avuto un flashback olfattivo di quanto fosse bello il connubio angelica-pino di Yatagan di Caron, praticamente sparito nella formulazione attuale ma che allora era la sua l'anima. In Nuit Etoilée l'aspetto è tutto più rarefatto e addolcito da una venatura floreale di gelsomino ma confesso non mi sarebbe spiaciuto fosse più deciso e duraturo, magari unito ad altre erbe muschiato-aromatiche come il carvi.

Il fondo della fragranza è dominato dalla resina d'abete coi suoi toni ambrati ma anche fruttati tanto da farmi venire in mente i pinoli di cui sono ghiotto. Qui il legno di cedro lo avvicina anche a pigne e pezzi di corteccia resinosi mantenendosi però arioso con la freschezza mentolata. Solo un tocco di fava tonka arrotonda l'accordo balsamico-legnoso con un rimando al pinolo. Dopo un paio d'ore sulla pelle rimane l'alone balsamico che avvolge il legno di cedro e l'immortelle così asciutti da donargli una sfumatura erbacea neochypre. Anche qui ho avuto un parallelo olfattivo con Chêne di Serge Lutens, dove alla cera d'api si fosse sostituita la resina d'abete. Il risultato è un jus piacevole e disteso dalla persistenza buona. Pure l'avvio ha un buon sillage, peccato nel finale la proiezione risulti piuttosto fiacca. Se solo fosse stato vigoroso e sfaccettato quanto il Lutens, con un lieve tocco di terra umida e pietre, avrebbe potuto trasformarsi in un'altro quadro davvero intenso. Chissà che Camille Goutal e Isabelle Doyen non raccolgano il mio invito ad osare con la profondità di una Nuit Etoilée eau de parfum.

9 commenti:

saraprfms ha detto...

Superba descrizione di un profumo che credo difficile. Grazie Mag!

Magnifiscent ha detto...

Ciao Saraprfms,
in realtà io non l'ho sentito difficile, forse per l'atmosfera serena che mi ha trasmesso. E' un'armonia con pochi spigoli, il giusto per renderlo interessante, ma si fa portare volentieri penso sia dagli uomini che dalle donne. Sono curioso di sapere cosa ne pensi e quando lo sentirai spero mi posterai le tue impressioni.

Davide ha detto...

Sono molto curioso anche io: poi soprattutto se c'è dell'elicriso... yum! Si trova già anche da noi oppure è un pezzettino di Parigi che ti sei portato a casa?

Magnifiscent ha detto...

Ciao Davide,
penso potrebbe piacerti e non solo per l'elicriso. Mi pare di ricordare che ti piacciano anche le note mentolate/pinose o sbaglio? :)
Ho in serbo altri pezzettini di parigi di cui vi parlerò con calma ma questo l'ho sentito in anteprima a Milano. Comunque occorrerà pazientare poco: è in arrivo a maggio nei negozi :)

Anonimo ha detto...

Salve io ho comprato questa meravigliosa fragranza proprio stamane...e devo dire che dopo mesi passati alla ricerca di un profumo che mi piacesse e al tempo stesso rappresentasse..L'HO TROVATO!!!
-pAOLa-

Magnifiscent ha detto...

Ciao Paola e benvenuta.
Che bello quando troviamo un profumo che ci rappresenta! Complimenti e grazie per aver condiviso le tue impressioni.

Sonia ha detto...

E' sempre un piacere leggere le tue recensioni. Sai cogliere la bellezza di una composizione e rendermela amica anche quando non è la mia preferita. Nuit Etoilée mi piace, ma non mi fa innamorare. Gli manca una zaffata leonina. Ma vedendolo con i tuoi occhi, o meglio con il tuo naso, ne apprezzo la delicata trasparenza. Ci sono profumi che amiamo e sentiamo subito nostri. Di altri comprendiamo il valore, senza per questo riuscire a sposarli. Il bello delle tue letture, fra le altre cose, è proprio questo: l'apporto di comprensione che mi danno anche verso un profumo per me lontano. Grazie infinite.

Magnifiscent ha detto...

Grazie a te Sonia,
capire una fragranza non è sempre facile, amarla ancora meno. Amiamo una fragranza quando fa risuonare corde irrazionali e inaspettate in noi. Tentare di capirla è possibile invece ed è quello che mi sforzo sempre di fare, al di la del gusto e se non ce la farà comunque amare, almeno avremo imparato qualcosa da un nuovo racconto olfattivo.

Anna ha detto...

Grazie per la descrizione! Questo è un profumo che trovo complicato, forse il primo Goutal che trovo così. Mi pare troppo pieno, troppo confuso, con un'evoluzione incomprensibile sulla mia pelle...parere personale ovviamente! Proprio la sua complessità mi spinge periodicamente a indossarlo, perchè questa composizione va capita e io sono ancora lontana.

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