23 luglio 2011

Cinq Mondes: Eau Egiptiènne e Rituel de Java (Olivia Giacobetti)

Cinq Mondes: Rituel d'evasion
Ogni anno vengono commissionati dalle case produttrici di materie prime e fragranze degli studi di tendenza su cosa andrà di moda, o per meglio dire, su cosa i consumatori di fragranze desiderebbero comprare. Lo studio cerca di capirlo in base a cosa avete promosso e bocciato coi vostri commenti su forum, blog, sondaggi  e interviste e su cosa avete acquistato in ultima battuta.
L'anno scorso a Pitti Fragranze è emersa nettamente una voglia di verde, di note al tempo stesso corroboranti e rilassanti fra cui ho notato una nuova attenzione verso sentori balsamici ed aromatici e in particolare di menta e geranio come già aveva preannunciato il lancio di Geranium pour Monsieur di Dominique Ropion per Editions de Parfums Frédéric Malle.
In realtà una tendenza non inventa nulla di nuovo ma va semplicemente a sniffare (è il caso di dirlo) ciò che c'è di nuovo nell'aria, così mi è venuta curiosità per alcune creazioni precedenti che contenessero note di menta e geranio. Le note mentolate poi hanno il pregio in questa stagione di donare una sensazione di fresco immediata e quindi sarebbero perfette per una colonia rinfrescante. Unico rischio: l'effetto colluttorio se il profumiere non sa ben dosarle all'interno di una composizione.

Olivia Giacobetti (Diptyque Philosykos, Artisan Parfumeur Dzing, Lubin Idole...), naso francese di origini italiane, è celebre per due motivi: il primo è la sua abilità nel costruire quelle che a me piace definire architetture trasparenti, ovvero composizioni che osano materie prime anche di un certo peso e con una struttura complessa e tuttavia riescono a rimanere traslucide, ariose. Il secondo motivo è il gusto con cui riesce a tradurre in linguaggio olfattivo l'atmosfera e la luce di un luogo, come è riuscita a fare ad esempio con Costes per il celebre Hôtel Costes di Parigi.
Nel testare diverse colonie dai toni mentolati e rinfrescanti ho scoperto delle belle creazioni che portano la firma olfattiva di Olivia, si tratta di due brume de soin composte per Cinq Mondes in cui si ritrova il bien-être di questa lussuosissima spa parigina sorta nel 2001 che oggi vanta oramai più di quattrocento centri benessere in venti paesi. Entrambe queste colonie create per essere vaporizzate tranquillamente su tutto il corpo, sui capelli e perfino sulle lenzuola, raccontano di paesi lontani, dei loro rituali tradizionali con gli unguenti, oli profumati ed  aromi bruciati nella'aria per celebrare il culto del se.

Rituel de Louxor - Egypte
Eau Egyptienne (2005):
il Kyphi, mitico unguento miracoloso (secondo Plutarco era in grado di alleviare le tensioni del giorno e di schiarire la mente, purificare il corpo e donare sonno profondo e sogni brillanti) si dice creato per Hatshepsut (Nefertiti) è reinventato à la Giacobetti che lo traduce in una colonia unisex per ristorarsi dalla calura nel moderno Egitto metropolitano. L'avvio ghiacciato di menta è unito ad una tonalità floreale acquatica e delicata che scongiura da subito ogni rimando dentifricio. Ad accentuare l'aspetto vegetale si unisce il lentisco dalle belle sfumature di macchia mediterranea. Brillante la trovata di ingentilire il cuore della fragranza facendo sciudere un sentore rosato e diffusivo, probabilmente amplificato da un cocktail di salicilati che lasciano immaginare i vapori di un bagno rilassante tra i petali di rosa a pelo d'acqua. Il lieve sillage è sostenuto da un fondo resinoso di mirra e balsamo di tolù resi misteriosi da un soffio d'incenso che avvicina l'aroma ad un balsamo sacro di quelli che ti immagini dentro preziosi canopi, un accordo che fa da trait d'union con le altre creazioni per la Spa. Da provare il formato da 15ml ad un prezzo ottimo, comodo da portare anche in vacanza quando si ha voglia di mettere un jus facile ma non banale.

Rituel de Java - Indonésie (2008): 
decisamente più maschile dell'Eau Egyptienne, questa bruma energizzante consigliata da Cinq Mondes per la riflessione e la presa di decisioni, strizza l'occhio alla tigre indonesiana ricordando il balsamo con cui abbandonarsi a mani esperte per un massaggio che ridia vigore ai muscoli affaticati. Peccato non sia più attualmente in produzione (si trova ancora solamente in olio essenziale, olio da bagno e candela da relax) perchè piacerebbe sicuramente a chi come me ha amato l'originalità dell'Esprit du Tigre di James Heeley di cui riprende il binomio balsamo di tigre-cannella. Rituel de Java è nettamente meno canforata e fonde in un gioco freddo-caldo il brio dell'eucalipto e la cannella privandola di ogni connotazione alimentare. La fragranza è ancorata alla pelle con la sua lieve speziatura grazie ad una generosa base di balsamo del Perù, quasi una droga da sniffare con una texture pastosa, lievemente legnosa (cedro e patchouli) e poudré che gli garantisce una tenuta ben più solida della tigre anglosassone.

Quanto al riflettere per prendere decisioni importanti certamente aiuta di più qualche giorno di raccoglimento soggiornando in una lussuosissima spa Cinq Mondes ma in mancanza posso almeno chiudere gli occhi, respirare profondamente e godermi la serenità che infondono queste confortevoli baume.

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