31 dicembre 2010

Blind Sniff Roulette: le fialette sono in viaggio

Dopo aver ricevuto gli indirizzi di tutti e confezionato le fialette misteriose le ho affidate nelle mani degli aiutanti di Babbo Natale che le faranno partire domattina all'alba per arrivare entro i primi giorni dell'anno. Avrete tempo poi tutta la prima settimana di gennaio per godervi le tre fragranze e rispondere alle domande partendo dalla #1 che sarà la prima ad essere pubblicata.

Le domande della roulette a cui dovrete rispondere dando anche una motivazione legata al profumo, alle suggestioni che vi ispira, alle note etc sono le seguenti:

  • se fosse un colore?
  • se fosse un animale?
  • se fosse musica?
  • se fosse un luogo?
  • se fosse un capo d'abbigliamento?
  • se fosse un film/libro?
  • se fosse un personaggio (storico, pubblico,...)?

Lo scopo del gioco non è ovviamente quello di indovinare di che fragranze si tratta ma capire attraverso paralleli olfattivi quali sensazioni trasmette, cosa racconta e qual'è il linguaggio compositivo che il suo autore ha usato magari riconoscendo qualche nota.
Buon divertimento!

24 dicembre 2010

Buon Natale! Merry Christmas!
Blind Sniff Roulette: i partecipanti

E anche quest'anno arriva Natale e sotto il mio alberello ci sono i nomi estratti per partecipare alla Blind Sniff Roulette: Marcopietro, Marzipan, Tamberlick, Saraprfms e Woody Freak.
Mandatemi cortesemente i vostri indirizzi e appena finiscono il giro coi pacchi natalizi do in consegna le fialette agli aiutanti di Babbo Natale per farvele avere.

Sotto il mio alberello c'è anche un dono bellissimo: tre mesi intensi, sempre di corsa ma di grande entusiasmo anche grazie a chi ha condiviso questa mia passione e il volerla raccontare. A chi con un commento, chi solo leggendomi, chi ha avuto occasione di persona di starmi vicino e far parte di questo viaggio profumato, spero di aver regalato anch'io un'emozione come tante ne ho vissute.
A tutti un augurio di Buon Natale e di un Felicissimo 2011!



So also this year is Christmas and under my little xmas tree there are the names drawn to participate to the Blind Sniff Roulette: Marcopietro, Tamberlick, Marzipan, Woody Freak e Saraprfms.
Please send me your address and as soon as Santa's helpers have finished to give out xmas gifts, I will give them the vials for you.

Under my Christmas tree there's also a beautiful gift: three intense months, always in a hurry but full of enthusiasm also thanks to everybody who shared with me this passion and my desire to write about it. To everyone that with a comment, just reading my posts or even staying close to me in person and being part of this scentes journey, I hope I gave them back too an emotion as many as I have lived.
To everybody my best wishes for a Merry Christmas and a Very Happy 2011!

18 dicembre 2010

Comme des Garcons Serie1: Leaves TEA

Con le giornate polari e una brina che non vedevo da anni a Milano, la prima cosa che mi ritrovo a fare rincasando è una tazza di thè bollente: è l'unica cosa che mi scaldi davvero.
Varietà di thè ne esistono molte e ciascuna con un aroma caratteristico su cui ci sarebbe da dire parecchio. Quello che preferisco su tutti è il Darjeeling, un tipo di thè nero indiano coltivato alle pendici dell'Himalaia il cui clima con escursioni termiche gli conferisce un aroma intenso con sfumature tanniniche e floreali e punte di tostatura molto caratteristiche. Così mi piace, quasi senza zucchero.

É facile allora capire perchè con l'arrivo di Eau parfumé au thé vèrt (1993) di Jean-Claude Ellena per Bulgari e del seguito di miriadi di fragranze a base di thè io abbia storto il naso annusandole. Alcune volevano riprendere l'odore di un the verde acidulato dal limone, altre lo abbinavano ad una nota zuccherina o mielata per renderlo più confortevole. In ogni caso trovavo il risultato deludente.
Le peggiori poi trasformavano la bevanda in un vero e proprio thè coi pasticcini fino al limite del gourmand più sdolcinato e ammiccante ed è per questi motivi che a lungo ho evitato queste fragranze come la peste. Spiacente ma non fanno proprio per me.
Fortunatamente un giorno una commessa fu così abile da convincermi a provare un profumo al thè usando le parole magiche "Lei ha presente i profumi al thè? Ecco, questo è tutto l'opposto!". Così ho scoperto l'unica fragranza al thè che mi piaccia, Serie 1: Leaves TEA creata da Sophie Labbe (Givenchy Organza, Guerlain Eau de cologne du 68, Romeo Gigli G Gigli...) per Comme des Garcons nel 2000.

Comme des Garcons Serie1: Leaves TEA

During the polar days with a hoarfrost I didn't see since some years ago in Milan, the first thing I happen to make just coming back home is a smoking tea cup: it's the only thing that really warms me.
There's a lot of tea qualities and each one has a characteristic aroma which could be widely discussed. The one I like above all is the Darjeeling, a kind of black indian tea grown at the feet of Himalaya which climate with thermal excursions confer to it an intense aroma with tanninic and floral hints and toasted spikes very typical. That's the way I like it, almost without sugar.

It's easy then to understand why when Jean-Claude Ellena's Eau parfumé au thé vèrt (1993) arrived together with all the plethora of the other tea based fragrances I turned up my nose smelling them. Some pretended to recreate the smell of a green tea slightly refreshed by lemon, other coupled it to a sugary or honeyed note to make it more snuggling. In any case I found the result disappointing.
Moreover the worst ones morphed the drink in a pure tea with pastries reaching to the sickeningly sweet and winking gourmand and that's why I avoided these fragrances for long time like a plague.

Fortunately one day a sales assistant was so smart to convince me to try a tea themed perfume saying the magic words "Do you have in mind tea perfumes? Well, this is all the opposite!". So I discovered the only tea based fragrance I like, Serie 1: Leaves TEA created by Sophie Labbe (Givenchy Organza, Guerlain Eau de cologne du 68, Romeo Gigli G Gigli...) for Comme des Garcons in 2000.

15 dicembre 2010

Blind Sniff Roulette! Vi va di giocare? Would you like to play?

Adoro gli indovinelli e i giochi di arguzia e mi piacciono anche i blind sniff. Spesso tra amici giochiamo a sentire le impressioni che si hanno sniffando quancosa alla cieca. Quindi volevo proporvi un bel gioco che mi è venuto in mente, un blind sniff ma un po' particolare.
Avete presente cosa sia la roulette cinese? Un giocatore pensa ad un personaggio ad esempio e gli altri giocatori devono indovinare di chi si tratta solo tramite domande del tipo "Se fosse un colore?".

Prendendo spunto da questo gioco ho ideato una Blind Sniff Roulette, ovvero una roulette cinese al contrario dove i partecipanti riceveranno tre fialette misteriose contrassegnate da un numero. Poi svelerò una lista di sette domande "Se fosse..." a cui dovranno rispondere come se io non sapessi di che profumo si tratta. Dovrete spiegare motivando la risposta in base alle note, all'evoluzione o comunque a qualsiasi impressione e idea il profumo vi abbia suggerito. Ne uscirà così una recensione insolita e divertente di sinestesie con il mondo dell'olfatto.
Avrete una settimana di tempo per provarle e rispondere ai sette "Se fosse" che poi posterò qui svelando il nome delle fragranze. Naturalmente chi se la sente è libero anche di tentare di indovinarle anche se non è lo scopo del gioco che invece come ho detto è quello ti lasciarsi andare e vedere quali associazioni curiose ci suggeriscono le fragranze.
Partecipare è facile rispondendo a questo post. Io poi sorteggerò cinque fortunati partecipanti che comunicherò la vigilia di Natale.


I love riddles and puzzle games and I also like blind sniffs. I often play with friends to see the impressions coming out in blind sniffs. So I'd like to propose you a nice game that came to my mind, a kind of particular blind sniff.
Do you have in mind what's a chinese roulette? A player thinks to a parsonality for example and other players have to guess who's him just making questions like "If it'd be a colour what it would be?".
Taking inspiration from this game I thought about a Blind Sniff Roulette, in other words a reverse chinese roulette where participants will receive three mysterious vials tagged with a number. Then I will unveil a list of seven questions "If it'd be..." to answer as I wouldn't now anything about the scents. You will have to explain the reasons of your replies basing on the notes, the evolution and anyway on every impression and idea the fragrance suggested you. The result will be an unusual and funny review made by synaestesia with the olfactory world.
You will have a week to try the scents and reply to the seven "If it'd be" that I later will post here disclosing the name of the fragrances. Of course who wants is free to guess them also but it's not the goal of the game that instead is to let yourself express and see what kind of curious associations fragrances conjure up.
Participating is easy, just reply to this post. Then I will choose by lot the five lucky participants that I will reveal on Christmas Eve.

13 dicembre 2010

MAD et LEN, la ricerca del tempo perduto

Passeggiando per Pitti Fragranze tra tutti quegli stand dedicati ai profumi per la persona o tutt'al più alle linee per il corpo, spesso l'attenzione viene monopolizzata e si rischia di dimenticare che ci siano anche profumazioni per l'ambiente.
Nei paesi occidentali profumarsi è da sempre parte della nostra cultura come gesto di benessere, come modo di esprimersi o di volersi bene, di farsi notare o di sottolineare la nostra presenza. Al contrario in oriente la cultura vuole che si profumi l'ambiente dove vivono le persone piuttosto che le persone stesse anche se poi la contaminazione culturale ha portato ovunque entrambi gli approcci.
A me piace particolarmente sottolineare momenti di relax casalingo con profumi d'ambiente che creino atmosfera, che non siano eccessivamente invadenti ma che diano un certo calore quali incensi e candere. Quest'ultime le utilizzo soprattutto in inverno e ancora di più in questo periodo: ne accendi una e fa subito Natale.

MAD et LEN, the search for lost time

Taking a walk at Pitti Fragranze through all that stands dedicated to perfumes for themselves or at most to body care, often the attention gets hogged and the risk is to forget there are also ambiance perfumes.
In western countries scenting themselves is in our culture as a sign of wellness since ever, a way to express themselves or as a reward to themselves, to get notives or to underline our presence. On the contrary in the eastern countries by cultural matter they use to scent the house where people live rather than scenting themselves even if nowadays the cultural mix has spread everywhere both approaches.
In particular I like to underline chilling moments at home with ambiance perfumes creating a certain atmosphere, not to obstrusive but that give a certain warmth like incense and candles. These latter I use them above all in winter and even more in this period: just lighting one makes instanty Christmas time.

6 dicembre 2010

Metti una sera a cena con la fava tonka

Metti il clima delle feste che arriva con le sue golosità, prendi un esteta colpito da incurabile mania per i profumi e che per di più è appassionato di cucina da sempre, regalagli una manciata di fave di tonka e il gioco è fatto.
Ebbene si, una delle altre mie passioni di sempre è la cucina e la stessa curiosità di sperimentare che ho per le fragranze mi guida spesso anche tra i fornelli a provare accostamenti particolari e nuovi stimoli. Per altro il caso vuole che nessun altro senso sia vicino all'olfatto quanto il gusto: spesso prima ancora che col palato e la lingua, gustiamo col naso l'aroma del cibo prima di mangiarlo e di nuovo una volta in bocca per via interna. Ad esempio il pregiatissimo tartufo lo si gusta soprattutto con l'olfatto dato che ne basta pochissimo per conferire a tutto quanto tocchi il suo aroma penetrante. Altro esempio: vi siete mai chiesti perché col raffreddore i cibi perdono sapore? La colpa non è certo delle papille gustative quanto del naso tappato. Secondo vari studi pare infatti che il 70-75% di ciò che definiamo gusto sia in realtà data dall'olfatto "interno", ovvero dai recettori posti nella parte più interna delle cavità nasali e più vicina alla cavità orale. Il restante 25% è poi completato dalle papille gustative in grado di percepire solo dolce, salato, amaro e acre.

Take an evening at dinner with tonka beans

Take the coming holidays air with its gluttonies, take an aesthete affected by incurable perfumes mania that's also passionate about good food and cooking since ever, give him a handful of tonka beans and the trick is done.
Well, yes, another passion of mines since ever has always been cooking and the same curiosity in experimenting with fragrances leads me often also among the cookers to try particular matchings and new stimuli. By chance no other sense is close to olfactory sense as taste is: often even before tasting with the mouth and tongue, we taste with the nose the aroma of food before eating it and again once in the mouth, we smell it from inside. For example the precious truffle, you can taste it above all with your nose as it's enough to use a tin bit of it to give everything it touches its powerful aroma. Another example: have you ever guessed why with a cold you cannot taste foods? It's your closed nose fault and not for sure because of your taste buds. according to various reserces in fact it seems that 70-75% of what we call taste actually is given by inner olfactory sense, in other words by olfactory receptors in the inner nasal cavities close to the mouth. The remaining 25% is than completed by taste buds that are able to perceive only sweet, salty, bitter and sour.

30 novembre 2010

Chêne, profumo di fauno

"Conosco un ciglio dove il timo selvatico fiorisce,
Crescon le margherite e reclinano il capo le viole,
Coperto da un padiglione di fin troppo rigoglioso caprifoglio,
Con dolci rose muschiate e roselline di macchia"
W. Shakespeare - Sogno di una notte di mezza estate

L’odore di un bosco autunnale, dove si possono percepire non solo il legno, ma l’intero albero spoglio, le sue radici coperte di polvere, il fogliame secco intaccato dalle gocce di resina stillate dalla corteccia, un cavo contenente un alveare, il muschio e le foglie d’edera: questo è Chêne di Serge Lutens che qui esprime la sua consueta sontuosità scegliendo, rispetto alle precedenti creazioni, un lessico nuovo ed inatteso fatto di umori secchi, perfino accennatamente amarognoli che gli conferiscono un carattere marcatamente maschile.

Chêne è l'aroma di un bosco autunnale e fatato, è l’odore del giacilio di Oberon, re delle fate che ebbro dorme attorniato di fauni e foreste in tutta la loro abbandonata e grottesca sontuosità. Questo è ciò che suggerisce questa creazione chypre verde e legnosa  di Serge Lutens e Christian Sheldrake che dischiude a pieno tutte le sfaccettature attorno suo nome e rappresenta una notevole digressione dal candito, speziato e a volte fin troppo dolce tipico registro Lutens, senza però perdere il suo onirico stile distintivo.
 

Chêne, faunus smell

"I know a bank where the wild thyme blows,
Where oxlips and the nodding violet grows,
Quite over-canopied with luscious woodbine,
With sweet musk-roses and with eglantine"

W. Shakespeare - A Midsummer night's dream

The smell of an autumnal wood, where you can smell not only the timber, but the whole naked tree, its roots covered in dust, dry foliage glued by the resins drops oozed from the bark, a hollow with a beehive inside, moss and ivy leafs. Lutens expresses here his usual sumptuousness choosing new unexpected words: Chêne has a dry, even slightly bitter mood that confers to it definitely a masculine character.

Chêne is the aroma of a fairy wood, it suggests how the king of fairies Oberon’s couch smells, picturing images of him drunk surrounded by fauns and forests in all their neglected grotesque sumptuousness. This is the suggestion this woody-green creation by Serge Lutens and Christian Sheldrake suggests to me as it fully discloses all the facets around its name and represents a remarkable digression from the candied, spiced and few times even too syrupy Lutens classic register without losing its surreal distinguishing style.

20 novembre 2010

Orris, intensa bellezza


Stampa presa da qui
Di Andy Tauer mi è sempre piaciuto l'entusiasmo con cui pure nel suo blog ammette di giocare con la profumeria a fare un po Harry Potter nella cucina di casa sua. Mi pare di vederlo coi suoi occhialini mentre sperimenta ricette di cucina usando contaminazioni dal mondo dei profumi come piatti con fiori di gelsomino e viceversa di contaminando i profumi con materie prese dalla cucina stessa come le spezie tipo la cannella.
Il risultato a volte è sorprendente perchè porta a qualcosa di inaspettato e non banalmente edibile. Il bello è che questi esperimenti inizialmente nascono per pura verve creativa fuori da ogni regola, quindi senza vincoli di commerciabilità. Il rovescio della medaglia è poi la difficile produzione su larga scala a causa di materie prime molto costose e a volte difficili da reperire in larghe quantità. E' il caso di un esperimento meraviglioso che risale al 2006 e che poi Andy produsse per un breve periodo di tempo in numero limitato di pezzi: Orris è il nome di questo esperimento ed è fortunato chi ne possiede almeno un assaggio come me.

Credo che la scelta del nome Orris invece che Iris non sia casuale ma sia voluta per rimandare immediatamente alla mente la radice dell'iris (in inglese orris root) e non il fiore. Orris è una delle interpretazioni dell'iris (di cui si usa sempre e solo il rizoma in profumeria) più particolari e atipiche, simile a nessun'altra che esalta l'aroma della radice al suo stato più selvaggio e terreno senza volerla tramutare nell'idea eterea e polverosa di un fiore incipriato e diafano.  

Orris, dramatic beauty


Stampa presa da qui
I always liked Andy Tauer for the enthusiasm that also in his blog he admits to put in playing like Harry Potter with scents in his kitchen. I can imagine him with his small glasses while trying to make some food recipes with contaminations from the world of perfumery like dishes with jasmin flowers and viceversa contaminating perfumes with raw materials taken from the kitchen, for example spices like cinnamon.
The result is sometimes surprising because it leads to something totally unexpected and not banally edible. The good thing is that these trials at the beginning start as pure creative verve without any rule, hence without marketability constraints. On the other side there's a difficult large scale production due to very expensive raw materials and sometimes hard to find in large amounts. This is the case of a wonderful experiment made in 2006 that later Andy produced for a very short period in a limited amount of pieces: Orris is the name of this trial and you can consider yourself lucky having at least a tiny bit of it like me.

I guess the choice of the name Orris instead of Iris hasn't been made by chance but wanted to immediately suggest in mind the idea of the orris root and not the flower. Orris is one of the most particular and atypical iris interpretation (which root only is used in perfumery), similar to no other one because it emphasize the aroma of the root to its wildest and earthy state without morphing it into the ethereal and powdery idea of a powdered sheer flower. 

11 novembre 2010

Djedi, la polvere dei secoli

"Egli può mozzare la testa di una creatura vivente e riattaccarla di nuovo; egli può far si che un leone lo segua e conosce i segreti della dimora del dio Thoth"
Flacone di Georges Chevalier per Baccarat
Secondo Roja Dove è "il profumo più secco di tutti i tempi" mentre per Luca Turin è un "vetiver terribilmente animale". Di certo non è il profumo più secco che abbia mai sentito ma quello più intimamente ombroso, austero e mistico di sicuro. C'è un'aura di sacralità in questa fragranza che sin dall'apertura copisce l'attenzione e già dalle prime note esperidate e più solennemente verdi (artemisia?) è chiaro che la gioia non è verbo del suo linguaggio. Dalle note di testa, chiudendo gli occhi vedo lame di luce che dalle poche aperture di un'architettura imponente tagliano il buio sordo di cui non si percepisce nulla, solo in queste lame si intravede la polvere dei secoli volteggiare. Niente si vede di ciò che ci circonda, si percepisce solo l'umidità che sale dalla pietra lungo le gambe. Intorno c'è solo la tenebra avvolgente ed è come se stringesse in un abbraccio e poggiando il suo petto sulla schiena facesse sentire il suo respiro profondo e greve. È come se qualcuno possedesse la conoscenza millenaria al di la del bene e del male e volesse farcene dono, un dono oscuro, amaro, il cui immenso tesoro è solitudine e introspezione. E' il viaggio nell'ade di un novello Orfeo, dimentico dell'amore e delle speranze, un orfeo la cui Euridice è dannata per sempre e la cui discesa porterà ad una rassegnazione cosmica, un pianto senza lacrime, quasi provando compassione e rimpianto per chi non possiede questo fardello.

Djedi, the dust of centuries

"He can smite off the head of a living creature and restore it again; he can make a lion follow him; and he knows the secrets of the habitation of the god Thoth"

Bottle by Georges Chevalier for Baccarat
According to Roja Dove it's "the driest perfume of all time" while according to Luca Turin is a "tremendous animalic vetiver". For sure Djedi is not the driest perfume I've ever smelled but the most intimately gloomy, austere and mystical one. There's a sacred aura in this fragrance that claims attention and since the first hesperidic and more solemn green (artemisia?) notes it's clear that joy is not a word of its language. From the top notes, closing my eyes I can see blades of light coming from the few holes of an imposing architecture and cutting the hollow darkness where you can't perceive anything, just through these blades you can glimpse the dust of centuries floating. You can't see things around, you can just feel the humidity rising from the pavement along your legs. Around it's only enveloping darkness and it's like it would hug you tight leaning his chest on your back he'd make you feel his deep and heavy breath. This creature, having millenary wisdom beyond good and evil, wants to gift it to you, an obscure, bitter gift, which huge treasure is loneliness and introspection.
It's a trip to hell of a new Orpheus, forgetful of love and hopes, an Orpheus whos Eurydice is damned forever and whos descent will lead to a cosmic resignation, a tearless cry, almost feeling compassion and regret for who doesn't have this burden.

6 novembre 2010

Barry Lyndon di Maria Candida Gentile Maître Parfumeur

Queste mattine autunnali dall'aria più fredda, gli alberi che sfoggiano colori dall'oro al bruciato e la luce ancora calda del sole dopo giorni di pioggia incessante mi fanno venire voglia di contatto con la natura prima che vada in letargo. In questi giorni desidero sentirmela addosso con aromi più verdi, di immergermi "nello spirito silvestre, d'arborea vita vivente".
Spruzzo, chiudo gli occhi, inalo e m'immagino una mattina carica di bruma, il calpestare sordo degli zoccoli sull'erba madida, l'aria frizzante che sale dalle narici e l'odore della brughiera. Forse anche Maria Candida Gentile deve avere immaginato tutto questo componendo Barry Lyndon, sua ultima creazione presentata a Pitti Fragranze 2010. 

Mentre racconta l'idea per questo profumo nata in una mattinata sui prati della Valle d'Aosta ancora il volto le si illumina nel rimando al film di Kubrik tratto dall'omonima novella di W. M. Thackeray. In particolare l'ispirazione nasce dalla scena in cui Barry Lyndon dopo un duello fugge avventurosamente nella brughiera irlandese solo con in tasca venti ghinee. Kubrik per il film non volle l'ausilio di luci artificiali per far si che la fotografia fosse particolare, naturale, quasi emula dei quadri di Hayez. Così pure la capacità di emozionarsi di fronte alla natura e alle corrispondenze che essa ci evoca e di ricercarla è una costante del percorso creativo di questa Signora del profumo, la sua vis narrativa che qui si traduce in una poesia tra le pagine di un antico erbario rilegato in cuoio, con le erbe essicate sotto pressa tra i fogli porosi e ingialliti dal tempo.

Barry Lyndon by Maria Candida Gentile Maître Parfumeur

These fall mornings with the colder air, trees showing colours from gold to burnt and  the still warm sunlight after rainy days make me craving for some contact with the nature before it hibernates. In these days I desire to feel it on my skin with greener aromas, to dive "into the sylvan spirit, living life like a tree". I spray, close my eyes, inhale and it makes me think of a misty morning with the hollow trampling of hooves on the drenched grass and the sparkling air coming up the nostrils bringing the moorland smells. Maybe also Maria Candida Gentile could have imagined all of this while concocting Barry Lyndon, her last creation launched at Pitti Fragranze 2010. 

While describing the idea for this perfume born in a morning on the meadows in Aosta Valley, her face still shines thinking at Kubrik's movie based on W. M. Thackeray's novel of the same title. In detail the inspiration comes from a cross-reference with the scene in which Barry Lyndon after a duel runs adventurously away through the irish moorland with just twenty guineas in his pocket. For the movie Kubrik didn't want artificial lights to be used in order to have a particular light design, natural, almost similar to the one in Hayez paintings. As well getting excited by the nature and the likenesses it recalls us and always looking forward to it it's a constant of the creative path of this perfume's Lady and her narrative strength that here becomes a poem on the pages of an ancient leather-bound herbal, with dried herbs pressed between the yellowed by the age porous sheets.

5 novembre 2010

Esxence 2011 - Save the Date


Finalmente è stata annunciata la data della terza edizione di ESXENCE - The Scent of Excellence, l’evento della Profumeria d’Arte, che si terrà a Milano dal 31 marzo al 3 aprile 2011 presso il Palazzo della Permanente di Via Turati. Gli organizzatori, rinnovando il proprio valore di evento artistico e dando visibilità ad eccellenze che presentino requisiti di qualità e coerenza, preannunciano per questa edizione numerose novità e collaborazioni eccellenti.

Finally it's been announced the date with the third edition of ESXENCE - The Scent of Excellence, the event of artistic Perfumery that will be held in Milan, from March 31 to April 3 2011 at Palazzo della Permanente, Via Turati. The promoters, reaffirming its value of artistic event giving visibility to excellent brands matching quality and consistency, announce in advance for this edition a lot of novelties and excellent collaborations.

1 novembre 2010

Smell in Black: impressioni al termine della notte

Si è concluso ieri l'appuntamento di Smell in Black, una tre giorni di appuntamenti dedicati alle sfumature olfattive di tutti i significati del nero. Nero come il bistro delle femme fatale, nero come colore della notte popolata di miti, di riti e magia, nero come l'abisso da cui rinascere a nuova vita. Purtroppo sono riuscito a partecipare solo all'incontro "Un'ombra di profumo - tra vertigini e passione", un viaggio olfattivo al termine della notte accompagnati da Francesca Faruolo organizzatrice di Smell Festival, supportata da  Cristina Ganz (alias Lady in Black) e da Giovanni Padovan della Profumeria al Sacro Cuore di Bologna.
In cinque passi dal crepuscolo all'aurora, Cristina ci ha guidato in un percorso dialogato tra le fragranze degustate, descrivendo sensazioni e impressioni scaturite da esse, il tutto sapientemente illustrato da Francesca con sinestesie di letture e filmati da Matilde Serao fino a Chocolat di Lasse Hallström's a molti altri.

Smell in Black: a journey to the end of the night

Yesterday it's ended the Smell in Black event, three days of meetings dedicated to black in all its shades and olfactory meanings. Black as the bistre of femmes fatales, black as the colour of the night crowded of myths, rituals and magic, black like the abyss from where rebirths a new life. Unfortunately I've been able to attend only to the meeting "A shadow of perfume - among vertigo and passion", an olfactory journey to the end of the night guided by Francesca Faruolo one of the Smell Festival promoters, supported by Cristina Ganz (alias Lady in Black) and Giovanni Padovan of Profumeria al Sacro Cuore in Bologna.
In five steps from dusk to dawn, Cristina guided us through a talk-path among the smelled fragrances, describing sensations and impressions from them, all well illustrated by Francesca coupling readings and movies from Matilde Serao to Lasse Hallström's Chocolat to many others.

24 ottobre 2010

Smell in Black

Non è casuale la scelta del weekend di Halloween, capodanno celtico, per Smell in Black, appuntamento autunnale di Smell Festival, rassegna internazionale dell'olfatto che si tiene oramai da qualche anno a Bologna. Da giovedì 28 a domenica 31 ottobre, al Museo internazionale della Musica.

Il programma è ricco di eventi carichi di fascino e mistero proprio come il nero colore della notte celebrato in tutte le sue sfumature e accezioni. Trovate il programma dettagliato e tutte le informazioni qui. Io ci sarò domenica, chi viene?


Halloween weekend, the celtic new year's beginning is not a choice by chance cor Smell in Black, the fall event of Smell Festival, international olfactory exibition held in Bologna since few years. From thursday October 28th to sunday 31st, at Museo internazionale della Musica.

The program is full of charming and mysterious events, just like the black colour of the night celebrated in all its facets and meanings. You can find the detailed program here. I'll be there on sunday, who wants to join?

16 ottobre 2010

Nobiltà in tazza

"Era in possesso di ben altre cose e poteri, non solo gli idoli ed i giocattoli indiani, ma tutti gli oggetti intagliati, dipinti, consacrati con l'incantesimo, le coppe di noce di cocco e la cassa di legno di sandalo, la sala e la bibblioteca. Era anche un mago, un sapiete e un saggio" H. Hesse - L'infanzia del Mago


foto tratta da qui
Un'elegante figura maschile, sfilati i guanti in pelle apre una  cassa di legno di sandalo seccata al sole e al vento per mesi, colma di spezie e caffè, dischiudendo i suoi aromi. Questo è quello che richiama subito alla mente Santal Noble di Maître Parfumeur et Gantier. Un'immagine austera e preziosa, l'eleganza neovittoriana di un'abito doppiopetto, un lusso fatto di dettagli da indossare non per piacere altrui ma per se stessi: forse è quello che Jean-François Laporte aveva in mente nel comporlo ed è per questo che la sua ricca fragranza persiste per ore ma con diffusione minima circondando chi la indossa con discrezione.

Nobleness in a cup

"He got more and more things and powers, not only indian idols and games but all the carved, painted and bewitched objects, the cups made with coconuts and the sandalwood case, the livingroom and the library. He was also a magician, a knowledged and a wise man" H. Hesse - The magician's childhood


pic taken from here

An elegant figure of a man slips off his leather gloves and opens a sunburst and windswept since months sandalwood case full of spices and coffee, disclosing so the aroma inside.
This is what Maître Parfumeur et Gantier's Santal Noble conjiures up immediately in mind. An austere and valuable image, the neovictorian elegance of a woolen double-breasted suit,  a luxury made of details to be worn for pleasing themselves and not for pleasing the others: maybe that's what Jean-François Laporte had in mind while concocting this juice and that's why this rich fragrance lasts for hours with minimal sillage surrounding you in a discrete way.

3 ottobre 2010

Almost Blue

Chet Baker
foto tratta da qui
"Almost me,
almost you,
almost blue"

"Quasi io,
quasi tu,
quasi blu"

Finalmente dopo settimane che cercavo di sentirlo dato il fitto tam tam mediatico del web sul disastro annunciato, noto ieri che Bleu de Chanel è approdato sugli scaffali delle profumerie con la sua stilosa confezione bleu foncé come direbbe Madamoiselle e accompagnato da tanto di linea bagno. C'erano anche altre nuove uscite che volevo curiosare tra gli scaffali, ma mi sono diretto senza incertezze verso Bleu per poterlo sentire a naso pulito. Sopravvissuto oramai alle varie riedizioni di Allure Sport, spruzzo deciso su pelle certo che dopo tutto stiamo parlando di Chanel, di Jacques Polges. La faccio breve e vi risparmio i commenti, del resto tanto è stato detto e confermo, è tutto vero. Solo una domanda mi sorge: siete pronti alla riedizione Sport?

La mia sete di blu non è placata però a questo punto e ho bisogno di sentire qualcosa di veramente blu e profondo. Datemi del blu!Ecco che l'occhio mi cade su L'Heure Bleue un classico creato da Jacques Guerlain nel 1912, un profumo impressionista idealmente figlio di Après l'Ondé (1906) di cui riecheggiano anice ed eliotropio e de L'Origan (1905) di François Coty di cui riprende l'allure speziata orientale. Prendo l'eau de parfum vintage e spruzzo il liquido ambrato come un vecchio rum sull'altro polso, ed è subito magia.

Almost Blue

Chet Baker
pic taken from here

"Almost me,
almost you,
almost blue"

Finally after weeks hunting for it after reading all the buzz on the web about the announced disaster, I noticed there was Bleu de Chanel together with its ancillars camping on the shelves of perfume shops with its stylish bleu foncé box as would have said Madamoiselle. There were other new launches that I was looking forward to smell but I dashed myself towards Bleu so to smell it with the nose clean. Having survived to the various renditions of Allure Sport, I spray directly on skin confident that after all we're talking about Chanel, about Jacques Polges. Sopravvissuto oramai alle varie riedizioni di Allure Sport, spruzzo deciso su pelle certo che dopo tutto stiamo parlando di Chanel, di Jacques Polges. To make it short I'll save you from the comments, after all many things have been said and I agree, it's all true. Just a question comes to my mind: are you ready for the Sport version?

At this point anyway my craving for blue is not yet satisfied and I need to smell something really blue and deep. Give me some blue! Here L'Heure Bleue gets my attention, a classic created by Jacques Guerlain in 1912, an impressionist perfume that's conceptually son of Après l'Ondé (1906) from which takes anise and heliotrope, and of François Coty's L'Origan (1905) with which shares the spicy oriental allure. So I grab the vintage eau de parfum and spray the ambery juice like an old rhum on my wristle, and in a while it's magic.

28 settembre 2010

Rosa fresca aulentissima

"Rosa fresca aulentissima ch’apari inver’ la state,
le donne ti disiano, pulzell’ e maritate"


Leggendo questi versi mi sembra quasi di immaginare Francois Coty nell'atto di frantumare a terra nei magazzini del Louvre un enorme flacone de La rose Jaqueminot (1906) e subito dopo di vedere accorrere le avventrici attirate dal magico effluvio di rosa rugiadosa come narra il celebre aneddoto sugli esordi di Monsieur Coty. Potere del rodinolo (geranio) e degli iononi (violetta)?
Le donne ti disiano diceva il poeta e io aggiungerei pure gli uomini. Anche se la cosa potrebbe suonare strana, il fiore della rosa offre talmente tante sfaccettature olfattive da essere forse il più versatile e utilizzato nella profumeria moderna. È forse la cosa che più è balzata al naso durante l'incontro organizzato dagli amici del forum di Adjiumi da Calé. Silvio Levi ci ha accolti nel suo salotto per parlare con Maurizio Cerizza della rosa e delle sue sfaccettature nelle materie prime utilizzate da un naso. Si trovano infatti oltre quattrocento tipi diversi di molecole odorose nel profumo della rosa il che ci fa capire quanto la natura sia incredibilmente complessa da ricreare.

Very fragrant fresh rose

"Rosa fresca aulentissima ch’apari inver’ la state,
le donne ti disiano, pulzell’ e maritate"


"Very fragrant fresh rose ye appearing close to summer,
women desire ye, maids and married"


Reading these rhymes one can almost imagine Francois Coty while smashing on the floor of the Louvre department stores a big bottle of La rose Jaqueminot (1906) and suddenly seeing all the ladies flocking attracted by the bewitching smell of dewy rose. This is what a famous anecdote about Monsieur Coty beginnings tells: power of rhodinol (geranium) and ionones (violet)? 

Women desire ye says the poet and let me add also the men. Even though the thing may sound strange, rose offers so many olfactory facets to likely be the most versatile and used smell in modern perfumery. This is probably the thing that mostly thumbed up to the noses during the meeting organized by the friends of Adjiumi's forum at Calé. Silvio Levi welcomed us in his drawing-room to speak with Maurizio Cerizza about rose  and its facets within the raw materials used by a nose. In fact we can find more than four hundred kinds of smelling molecules in the smell of rose. This can help us figuring out how incredibly complex nature can be to reconstruct.

23 settembre 2010

Stile newyorkese, con un certo je ne sais quoi



L'interno del flagship store ODIN
  Tra i vari stand di Pitti Fragranze, nella sezione Spring dedicata ai nuovi marchi, ce n'era uno che colpiva soprattutto per l'essenzialità della presentazione: ODIN, concept store dell'est end newyorkese, il cui nome si ispira a Odino, dio di vittoria e sapienza della mitologia nordica, lancia una linea di quattro fragranze ispirate ai viaggi inseguendo miti e leggende.

La cosa che colpisce subito è il packaging essenziale e funzionale come lo chic american style ama: scatole nere, materiche, alte e con delle scritte sul dorso, quasi fossero dei romanzi in edizione limitata. Nero su nero, liscio su ruvido, lucido su opaco: così si scrive la storia di questi racconti e la luce che trafigge i quattro flaconi lascia intravedere la trama ambrata degli inchiostri di queste novelle profumate che parlano francese e vestono yankee.

 


Confesso che quando sento il termine profumo unito all'aggettivo americano parto sempre prevenuto: nella mia testa scatta un'associazione di idee che mi riporta a qualcosa di maniacalmente pulito tipo detersivo, oppure forzatamente sintetico e stucchevole tipo jelly beans, o peggio ancora a qualcosa di disarmonico che viene spacciato per un giovane, moderno prodigio della profumeria. Fortunatamente sono curioso come una scimmia e rapito dal fascino del contenitore mi affretto a scoprire il contenuto.

New York style, with a certain je ne sais quoi





The ODIN flagship store
Among the various stands at Pitti Fragranze, in the Spring section dedicated to new brands there was one that claimed attention above all for the essential display: ODIN, concept store based in the east-end of New York, which name is inspired by Odin, god of victory and knowledge of the nordic mythology, launches a line of four fragrances inspired by travels following myths and legends.

The most eye-catching thing at first glance is the lean and practical packaging like the american style chic loves: black boxes, physical, tall and with writings on the spine, almost like limited edition books. Black on black, smooth on rough, glossy on matt: this is the way the story of these novels is written, and the light that pierces through the four bottles let you see the ambery texture of the ink of these novels speaking french and dressing yankee.

 


I confess that when I hear the word perfume and american together, I'm kind of biased against it: in my mind something conjures up maniacally clean stuff like soap powder, or strongly synthetic and cloying like jelly beans, or even worse something unbalanced passed off as a fresh, modern wonder of perfumery. Fortunately I'm curious like a cat and ravished by the charm of the container I quickly go discovering the content.

17 settembre 2010

Impressioni di settembre (II)

Curiosando a naso spiegato tra gli stand di Pitti Fragranze, altro tema che è sembrato emergere è quello delle spezie che, mai sparite del tutto, sono tornate a dominare la tavolozza olfattiva di diverse fragranze.
Allo stand di Nobile 1942, assieme ad alcuni amici del forum di Adjiumi e di Bergamotto e Benzoino abbiamo avuto l'occasione di sentire in anteprima Frapin 1697 (ex Les ailes du desir dal celebre film di Wim Wenders "Il cielo sopra Berlino"), la nuova fragranza creata da Bertrand Duchaufour per Frapin così chiamata dall'anno in cui Pierre Frapin venne nominato "Apothicaire du Roi" dal Re Sole.


Nella sua composizione Duchaufour parte dall'impronta liquorosa che caratterizza gli altri Frapin per creare un nettare avvolgente, privo di asperità il cui unico contrappunto è affidato ad un'apertura marcatamente alcolica di assoluta di rum e a un cuore in cui emergono cannella e chiodi di garofano. Lo sviluppo scorre setoso su note di gelsomino e davana fiorito-resinose con un che di marmellata d'uva. Sulla mia pelle questo passaggio è predominante e la nota fruttata è quasi succulenta, amplificata dalla vaniglia che emerge abilmente bilanciata dalle spezie. Provato sulla pelle femminile, pareva smorzare le spezie a favore della vaniglia mentre su quella maschile era l'opposto. Le note indicano la presenza della rosa che però sia sulla mouillette che sulla pelle credo mi sia sfuggita rapito dalla grande qualità delle materie prime e dall'opulenza dell'evoluzione. Non vedo l'ora di riprovarlo coi primi freddi per apprezzarlo a pieno.

September impressions (II)

Having a look around through the stands with my nose open wide at Pitti Fragranze, another theme that seems emerging are spices that, never disappeared, are now back on stage dominating the olfactory palette of various fragrances.
At Nobile 1942 stand, together with some friends of Adjiumi's forum and Bergamotto e Benzoino we had the chance to have  preview smell of Frapin 1697 (formerly Les ailes du desir named after the famous Wim Wenders movie "Wings of desire"), the new frangrance created by Bertrand Duchaufour for Frapin named after the year Pierre Frapin was appointed “Apothicaire du Roi" by the Sun King.

In his composition Duchaufour preserves the liqueur-like footprint that distinguishes the other Frapin scents to create an enveloping and seamless juice. Balance is given by a strong alcoolic opening of rhum absolute and by cinnamon and clove appearing in the heart. The development is silky with notes of jasmine and davana floral-resinous with a hint of grape jam. On my skin this lasts for the main part and the fruity not is yummy, empowered by vanilla emerging through the spices. On female skin it seemed to tone down the spices in favour of vanilla while on the male skin was the opposite. Notes include also rose that I didn't detect though on both paper and skin, maybe because I was blown away by the high quality of raw materials and by the opulent development of the fragrance. I look forward to retry it as the weather cools down to taste it at its full.

12 settembre 2010

Impressioni di settembre

"Già l'odore della terra odor di grano
sale adagio verso me
e la vita nel mio petto batte piano"

Mentre torno da Firenze risuonano in testa le parole di questa canzone, ripensando alla mia prima esperienza a Pitti Fragranze, esperienza che ha rilanciato la mia mai sopita passione per l'universo olfattivo. L'energia di condividere pensieri e sensazioni su qualcosa che ti fa vibrare dentro che porto a casa mi ha dato lo slancio per riprendere a scrivere questo diario di viaggio nel mondo del profumo.

Questa edizione di Fragranze è stata caratterizzata da molta voglia di intraprendere nuovi percorsi creativi; lo si percepisce da molti segnali. Ad esempio Dyptique con la sua Eau Duelle esplora una composizione un po' più strutturata rispetto all'ispirazione bucolica di molte sue fragranze. La creazione composta da Fabrice Pellegrin (Firmenich) parte in testa con note verdi e frizzanti di ginepro, bacche rosa e cipresso per poi giocare sulla contrapposizione di luce e ombra della vaniglia burbon e dell'olibano di Somalia. Il tutto è supportato da un fondo legnoso di vetiver haiti e legno di papiro. L'effetto è quello di una fragranza verde, rugiadosa all'inizio che poi si scalda in una vaniglia morbida e ambrata con sfumature fumose di incenso. Sulla mia pelle fortunatamente il tutto è contrapposto all'arrivo della nota verde-amarognola di calamus, quasi fosse un sentore d'edera che lo trattiene dal divenire stucchevole, e accompagnando il fondo leggermente legnoso e muschiato (cypriol?) che avvolge in un'aura morbida ma non densa.

September impressions

"Già l'odore della terra odor di grano
sale adagio verso me
e la vita nel mio petto batte piano"

"The smell of earth smell of wheat already
rises slowly towards me
and the life in my chest beats quitely"

While coming back from Florence, this song echoes in my head thinking back to my first experience at Pitti Fragranze. This experience has grown up my never died passion for the universe of smells. Bringing back home a load of energy to share thoughts and sensations about things that makes you thrill inside now gives me the strength to restart writing this travel journal of my discovery in the world of perfumes

This edition of Fragranze has been characterized by a stong wish to start new creative paths; you can feel it from many signs. For example Dyptique with its new Eau Duelle explores a composition a little bit more structured than many of its fragrances with a bucolic inspiration. The creation concocted by Fabrice Pellegrin (Firmenich) starts with green sparkling notes of juniper, pink berries and cypress. Then it goes through the contrast between light and shade of vanilla burbon and somalian olibanum. The base keeps up the whole with vetiver from Haiti and papyrus wood. The effect is a dewy green juice that warms up later in a smooth ambery vanilla with smoky facets of incense. On my skin fortunately this is balanced by the bitter greeness of calamus cutting through the middle, almost like an ivy vibe preventing the smell to become cloying and coupling it with the base slightly woody and musky (cypriol?) that diffuses with a smooth, light, aura.
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