Con le giornate polari e una brina che non vedevo da anni a Milano, la prima cosa che mi ritrovo a fare rincasando è una tazza di thè bollente: è l'unica cosa che mi scaldi davvero.
Varietà di thè ne esistono molte e ciascuna con un aroma caratteristico su cui ci sarebbe da dire parecchio. Quello che preferisco su tutti è il Darjeeling, un tipo di thè nero indiano coltivato alle pendici dell'Himalaia il cui clima con escursioni termiche gli conferisce un aroma intenso con sfumature tanniniche e floreali e punte di tostatura molto caratteristiche. Così mi piace, quasi senza zucchero.
É facile allora capire perchè con l'arrivo di Eau parfumé au thé vèrt (1993) di Jean-Claude Ellena per Bulgari e del seguito di miriadi di fragranze a base di thè io abbia storto il naso annusandole. Alcune volevano riprendere l'odore di un the verde acidulato dal limone, altre lo abbinavano ad una nota zuccherina o mielata per renderlo più confortevole. In ogni caso trovavo il risultato deludente.
Le peggiori poi trasformavano la bevanda in un vero e proprio thè coi pasticcini fino al limite del gourmand più sdolcinato e ammiccante ed è per questi motivi che a lungo ho evitato queste fragranze come la peste. Spiacente ma non fanno proprio per me.
Fortunatamente un giorno una commessa fu così abile da convincermi a provare un profumo al thè usando le parole magiche "Lei ha presente i profumi al thè? Ecco, questo è tutto l'opposto!". Così ho scoperto l'unica fragranza al thè che mi piaccia, Serie 1: Leaves TEA creata da Sophie Labbe (Givenchy Organza, Guerlain Eau de cologne du 68, Romeo Gigli G Gigli...) per Comme des Garcons nel 2000.
Come suggerisce il nome della serie, l'allusione qui non è gia quella alla bevanda ma alle foglie di the essicato.
Forse l'adoro per questo, perchè qui il thè non è semplice acqua tinta ma diventa pretesto per un'irreale tazza di the nero fortissimo, legnoso, con sfumature medicinali.
La piramide dichiarata riporta note di bergamotto, thè nero, petali di rosa, legno di cedro, maté. L'apertura è potente, addolcita da un sussurro di berbamotto e tuttavia verde e pungente di tannini. Le note viniliche che battono in testa poi chiariscono subito che non si tratta del thè delle cinque per vezzose signorine snob. Poi la fragranza si apre stemperandosi in un sentore caldo e tostato di foglie di the nero su una base spessa di legno di cedro affumicato e incatramato. Solo arrivando al cuore si capisce però la bellezza di questo profumo che tra le crepe del legno annaffiato di thè riesce a far sbocciare una rosa vellutata. Il fondo si ammorbidisce ulteriormente grazie al maté più verde con accenni lievemente poudré eppure è ancora potentemente tostato e fumoso di cedro con buona diffusione ma soprattutto durata interstellare.
Quasi si sorbisse questo the denso e tostatissimo in una stanza dal pavimento di cedro e dai mobili imponenti di legno massiccio, scuri e scintillanti di vernice, una sala da the adiacente ad un antico emporio scaffalato, nel profumo si percepisce ogni dettaglio: le note verdi e fumose delle foglioline di the essicate. il legno, la vernice ma tutto amplificato come in un sogno. L'atmosfera è ipnotica e l'aroma penetrante, quasi fastidioso all'inizio ma irresistibile, un po' come quando da bambini si rubano apposta i pennarelli indelebili ad alcool e toluene per annusarli: l'odore è intossicante eppure si vorrebbe annusare e annusare ancora come fosse una droga, fino a consumarli. Dopo tutto che farsene di un thè con delle signorine snob quando si può avere questo brivido?
2 commenti:
Mai sentito! Ho fatto alcuni ordini di samples in questi giorni ma non sono riuscita a trovarlo nei nogozi on-line. Grazie della recenzione e segnalazione!
Lo ammetto, non ho mai dato molto peso ai comme de garcon... Vorrei rimediare a questa pecca, ma sono tanti, troppi per sentirli tutti, e vedermeli lì davanti tutti insieme, mi crea confusione.. tu sapresti indicarmi altri, oltre a questo ovviamente, su cui concentrarmi?
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