16 ottobre 2010

Nobiltà in tazza

"Era in possesso di ben altre cose e poteri, non solo gli idoli ed i giocattoli indiani, ma tutti gli oggetti intagliati, dipinti, consacrati con l'incantesimo, le coppe di noce di cocco e la cassa di legno di sandalo, la sala e la bibblioteca. Era anche un mago, un sapiete e un saggio" H. Hesse - L'infanzia del Mago


foto tratta da qui
Un'elegante figura maschile, sfilati i guanti in pelle apre una  cassa di legno di sandalo seccata al sole e al vento per mesi, colma di spezie e caffè, dischiudendo i suoi aromi. Questo è quello che richiama subito alla mente Santal Noble di Maître Parfumeur et Gantier. Un'immagine austera e preziosa, l'eleganza neovittoriana di un'abito doppiopetto, un lusso fatto di dettagli da indossare non per piacere altrui ma per se stessi: forse è quello che Jean-François Laporte aveva in mente nel comporlo ed è per questo che la sua ricca fragranza persiste per ore ma con diffusione minima circondando chi la indossa con discrezione.

Spruzzato sulla pelle, subito incalza con un registro speziato ed erbaceo con tracce fumose che introduce inatteso il sentore amarognolo del caffè. Proprio per questo motivo non mi sono mai avvicinato a questa fragranza prima d'ora: pur essendo un gran consumatore di caffè ed amante del suo aroma, nei profumi raramente mi entusiasma. Lo trovo spesso finto, stucchevole, ruffianamente gourmand, specie quando è abbinato ad altre note edibili come caramello, cioccolato e vaniglia. Ciò accade nella maggior parte delle fragranze nate qualche anno fa sul trend olfattivo di qualche anno fa dei gourmand in tazza come li chiamo io, uno su tutti A*men di Thierry Mugler. Amo il caffè ma non per questo vorrei che pensassero sia appena caduto in un caramel macchiato di Starbucks.


Look neovittoriani di McQueen
Santal Noble, come un uomo sicuro e di poche parole, prende le distanze da tutto ciò: qui il caffè è l'odore tostato e deciso dei chicchi appena macinati che da una sensazione quasi legnosa, un tocco moderno che non fa cadere il tono elegante dell'insieme ma chiarisce subito che non si tratta di una fragranza rubata al necessaire da toeletta del nonno. La sensazione speziata e amarognola poi cede il passo al cuore del profumo in cui il sandalo di Mysore brilla come un solitario, caldo e liscio senza cedere alle facili tentazioni biscottate, irrobustito nel suo aspetto legnoso da tocchi di patchouli e vetiver senza però sovrastarlo; sembra di poter toccare il legno, levigato e scolpito mentre i polpastrelli percepiscono l'aridità tra le venature di questo legno indiano sacro agli dei. Secondo una leggenda l'odore di quest'albero sarebbe così intenso da far si che i serpenti lo stringano tra le spire inebriandosi; il fondo del profumo forse riprende questa sensazione con fava tonka, muschio di quercia e ambra grigia e un'impercettibile punta di vaniglia arrotondando le asperità del legno in spire dalla scia lievemente animale.

Parlando dell'odore di caffè, a parte il suo utilizzo nella profumeria, credo sia uno degli aromi più affascinanti; primo perchè bevendolo siamo abituati a una percezione olfattiva a tutto tondo, sia per inspirazione dall'esterno che per retrogusto che dal palato invade l'olfatto. Inoltre è uno stimolo potente perchè è come un flash quando lo si sente: in genere è difficile ignorarlo. In effetti guardando la composizione del suo aroma con un gascromatografo si scoprono cose interessanti: le principali componenti dell'aroma in termini di concentrazione di molecole odorose emanate, vedono al primo posto il B-Damascenone, un componente preponderante dell'aroma di rosa damascena dalle sfumature mielate e fruttate. Seguono poi quelli che caratterizzano maggiormente la sfaccettatura tostata-legnosa e speziata del caffè, i furfuryl-mercaptani (fonte qui) che contengono zolfo.

Ma perchè questo aroma che ci metta di buon umore, che ci irriti o ci disgusti, non ci lascia comunque indifferenti? La spiegazione è di origine ancestrale poichè queste ultime molecole sono rilasciate in natura durante la decomposizione delle proteine ed è indice quindi di un cibo potenzialmente tossico. Eureka! Un banale caffè è in grado di risvegliare l'istinto olfattivo di sopravvivenza per riconoscere cibi tossici dai commestibili dando un segnale di allerta.
Chissà se il naso come un mago, un sapiente sceglie le note di caffè per quella sferzata, quel flash che catturi i sensi come un sortilegio, o semplicemente per seguire il trend del momento. Voglio illudermi che sia per quel brivido che corre ogni mattina al risveglio, per quella piccola nobile magia.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono senza parole, Ermano...post stupendo! Perchè non pensi, seriamente, a scrivere una guida? Ti preferisco, di certo, a Turin...
Un abbraccio,
Massimo

Marika Vecchiattini ha detto...

Anche io non amo particolarmente il caffè nei profumi, finora non avevo ancora trovato un profumo con il caffè che mi entusiasmasse ma questo lo andrò a sentire di sicuro.
Che bella l'immagine del serpente che si inebria di legno di sandalo! Il serpente, in oriente, è anche uno dei simboli dell'accesso umano ai mondi spirituali, e il sandalo, in quanto simbolo del Dio Shiva veniva bruciato per aiutare i mistici ad unirsi spiritualmente con lui. Tutto torna, quindi!Concordo con Massimo, bellissimo post!

Anonimo ha detto...

Mi raccomando, Marika, prova la versione vintage; in quella riformulata la nota di caffè è quasi scomparsa ed il drydown è, sicuramente, meno interessante.
Massimo

Magnifiscent ha detto...

@Massimo: grazie mille per la stima Massimo; penso di avere ancora molte cose da imparare e molto da leggere e sniffare, ed è proprio questo il bello :)

@BeB: eh gia cara BeB,
prova la versione vintage come quello che ho usato io per la recensione perchè come spesso accade riformulazione significa mutilazione. Fammi sapere poi che ne pensi!
Grazie del particolare significato spirituale del serpente; sapevo che il sandalo è sacro a Shiva ma non avevo colto nemmeno io fino in fondo il senso, ora davvero tutto torna.

Sarei curioso poi di sapere quali altri profumi al caffè vi sono piaciuti ragazzi.

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