Stato euforico e trasporto non sono mancati da Boudoir 36 a Catania nella bella serata dedicata a "Verres et Flacons" sottolineata dal jazz che echeggiava per via Santa Filomena invitando a lasciarsi andare come negli anni ruggenti. E' sempre un piacere scambiare idee con Antonio e la sua disponibilità e la sintonia consolidata hanno permesso di realizzare ancora un evento dedicato ad olfatto e gusto, stavolta con un tocco chic in più. Grazie! Ci siamo divertiti tantissimo con la complicità della pittrice Bruna Caniglia che come una novella Tamara de Lempicka ha giocato con noi accogliendo gli ospiti meravigliati da questo tuffo nella Parigi del 1930, nel primo bar de parfums della storia.
Gli ingredienti giusti per lasciarsi viziare c'erano tutti. Buona musica? C'era. Bellezza? C'era. Un tocco raffinato di eleganza? C'era. Naturalmente non mancavano i profumi ed i cocktail per deliziare i sensi. Il percorso gustativo passa per quattro fragranze di creatori diversi ispirati da bevande alcoliche. Con lo stesso "spirito" li abbiamo tradotti in cocktail perchè potessero scorrere nella gola e così tornare al naso in uno specchio di aromi.
Partenza energizzante con Juniper sling di Penhaligon's che è stato particolarmente apprezzato nella calura per la sferzata di pepe rosa, pepe nero e bacca di ginepro che Olivier Cresp ha utilizzato per rendere l'effetto ghiacciato e frizzante di un cocktail a base di London Dry Gin.
Inventato come rimedio dal medico olandese Franciscus Sylvius che infuse ginepro ed erbe aromatiche in un distillato di malto, il gin si diffuse in inghilterra grazie a Guglielmo d'Orange che vietò l'importazione degli alcolici, soprattutto del cognac francese. Divertente pensare all'espressione di disappunto del gelido Guglielmo nel sapere che la degustazione comprende anche dell'alcol marchiato Frapin, no? Tornando a Juniper Sling, l'accostamento naturale ci è sembrato molto ghiaccio ed un bel Gin Tonic aromatizzato al pepe rosa con la freschezza che lascia spazio al retrogusto pepato ed erbaceo. Ciò che è piaciuto risentendo la fragranza è proprio l'altalena speziata e balsamica che nel cocktail e nel profumo compiono due percorsi inversi rincorrendosi l'un l'altra.
Il secondo assaggio è uno schiaffo ma con un guanto di morbida pelle: De Bachmakov, un omaggio di Céline Ellena alle origini russe di Thierry De Baschmakoff, fondatore assieme a Jean-Claude Ellena di The Different Company. Protagonista della fragranza è l'aria tersa di un'immaginaria primavera moscovita, con le note ruvide della vodka e il verde aromatico di coriandolo e shiso, una varietà di basilico giapponese mentolato ma anche astringente come il the e speziato come il carvi. Per ricreare le sensazioni in un cocktail abbiamo infuso menta e coriandolo fresco nella vodka, appena macchiata di gin per ricreare l'effetto balsamico dato dal legno di cedro alla base del profumo. Fra gli intenditori, è piaciuto il suo sapore asciutto esaltato ancora di più dal sale rosso delle Hawaii sull'orlo del bicchiere. Oltre ad annullare l'effetto "buccia di patata" della vodka, il sale rendeva fisicamente in punta di lingua le sensazioni sapide e quasi tostate del fondo. Risentire De Bachmakov abbinato alle sensazioni del cocktail gli da una prospettiva più ampia come vista da un grandangolo cogliendo le mille sfumature che riempiono gli spazi di una formula minimale ma molto evocativa e di una raffinatezza estrema.
Dal vento secco della Russia si fluttua su un fiume di cognac direttamente alla Francia del Re Sole. Nato in absolue de parfum come "Les ailes du desir" in omaggio a "Il cielo sopra Berlino" di Wenders e all'umana voluttà, Frapin 1697 è stato poi dedicato all'anno in cui Pierre Frapin ricevette il titolo di "Apothicaire du Roi" da Luigi XIV a simboleggiare l'arte di deliziare i sensi tanto celebrata a Versailles. La cosa che si percepisce annusando l'eau de parfum è la texture pastosa dell'insieme data dalle spezie, vaniglia, cannella, chiodo di garofano e fava tonka unite al patchouli e cucite così strette da riuscire a fatica a distinguerle. Perchè allora non ricreare anche fisicamente questa sensazione con una spolverata di cacao su uno shot di rum scuro macerato con le stesse spezie? Basta aggiungere una ciliegia sciroppata che riprende la davana nel cuore del profumo e poca essenza di rosa e il gioco è fatto! Sorprendente quanto sia piaciuto il cocktail per la scia che lasciano in bocca le spezie in tutta la loro suadenza.
Metteteci la primavera catanese che offre sere spettacolari con temperature che non abbiamo fino a giugno a Milano. Metteteci certe vie strette ed alte coi palazzi barocchi e le surfinie che sia affacciano sgargianti ai balconi. Metteteci l'allegria dei tavolini nei locali all'aperto. Mettete tutto assieme e per un attimo anche Catania può sembrare l'Havana specie se aggiungete l'odore intenso dei frutti esotici. Ecco perchè abbiamo scelto come ultima tappa Fraîche Passiflore di Maître Parfumeur et Gantier dove Jean Laporte mischia un cesto di frutti succosi: pesca bianca, frutto della passione, un pizzico d'ananas e frutti rossi con tocchi verdi e floreali. Il cocktail non è di quelli serviti in un chiringuito sulla spiaggia affollata però, siamo in un'isola dove la natura selvaggia cinge una lussuosissima villa coloniale. Per rendere l'idea ci voleva un cocktail fatto con frutto della passione e ananas uniti a rum bianco e crema di latte che riprende il fondo latteo di sandalo. Dettagli stuzzicanti, una fragolina di bosco ed l'aggiunta del peperoncino che riprende la vivacità del pimento nel jus. Basta annusare Fraîche Passiflore e lasciarsi andare per tornare con la mente alle vacanze come è successo a un bambino. Simpatico mi guarda con ingenuità disarmante ed esclama "Mango! Questo è l'odore della Cambogia!". Che forza! Scommetto Monsieur Laporte troverebbe divertente l'averlo rispedito in Cambogia solo con un profumo!
Photo credits per l'evento: Paolo Catalano
1 commento:
che spettacolo per i sensi deve essere stato!!!
bravissimi!!!
Barbara
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