Per molti versi il 2014 è stato l'anno di Vero Kern. Prima il lancio della sua quinta fragranza, Rozy ispirata ad Anna Magnani nell'interpretazione de La rosa tatuata che le valse un oscar.
Poi la consacrazione dal MUDAC di Losanna che inserisce Onda fra le opere esposte nella mostra Nirvana - Le strane forme del piacere. La mia folgorazione per questa donna però nasce nel 2010 a Bologna durante lo Smell Festival. Tutte le creazioni di Vero hanno nomi di quattro lettere, ma quel pomeriggio di novembre le quattro lettere di O-N-D-A sussurrarono al mio naso dolcezze così indecenti da dare i brividi.Chi non l'ha mai sentito potrebbe essere fuorviato dal nome apparentemente marino. Eppure, salvo per la sfumatura sapida, quasi corporea del vetiver, la fragranza non ha nulla a che vedere col mare. Piuttosto l'onda è la linea sinuosa e primitiva lungo cui il legno rigido si flette, un percorso lungo cui scivolare in una strana forma di piacere: se non respinge disorienta ma inesorabilmente attira con la freschezza erbacea del coriandolo e la piccantezza di zenzero e macis.
Dopo il lancio del parfum nel 2007 che per me è l'esperienza più sublime ed intima, sono apparse poi altre due incarnazioni. Stessa formula del parfum ma in minor concentrazione, il Voile d'extrait in flacone spray pone l'accento sugli aspetti più speziati e caldi. La Eau de parfum invece declina la natura dell'estratto sostituendo alle note animali la freschezza esotica del frutto della passione, nota che Vero trova molto sensuale e che ha dosato in tutte le sue eau de parfum. Il contrasto è inaspettato, sfidante ed esalta le note più verdi e croccanti del jus che acquista così un carattere a se stante rispetto a quello del parfum.
Non è difficile sentire chi riassume Onda come un vetiver. Certo i profumieri stentano ad osare questa radice in densità così hardcore per via dei suoi aspetti sporchi, quasi oleosi e stantii. In questo senso Onda è un vetiver anche se la definizione è riduttiva.
Anche quando è surdosata, per Vero la materia prima non è mai ne l'argomento, ne il pretesto narrativo ma la sostanza necessaria a plasmare un pensiero superiore, un immaginario così potente da sublimarla nell'effimera arte invisibile.
Saddle Swing - Bina Baitel (2013) |
Note di testa: basilico, bergamotto, coriandolo, zenzero, limone, mandarino, macis
Note di cuore: miele, iris, ylang-ylang
Note di fondo: ambra grigia, vetiver bourbon, muschio, patchouli, legno di sandalo
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