15 marzo 2013

Arpeggi d'Aromi:
coi nasi nel paese delle meraviglie

"C'è un posto che non ha eguali sulla terra. Un luogo colmo di meraviglie, mistero e pericolo. Si dice che per sopravvivere qui bisogna essere matti come un cappellaio. E per fortuna, io lo sono" da Alice nel paese delle meraviglie - Lewis Carroll

La meraviglia nasce da ciò che non ti aspetti, da ciò che stravolge la percezione della realtà. La fiaba è una realtà incantata e domenica scorsa Campomarzio70 ha trasformato il suo compleanno in una giornata incantevole. Protagonisti i nasi e le loro creazioni che con la loro bellezza ci fanno vivere ogni giorno un pizzico di meraviglia. E in questo paese delle meraviglie poteva mancare il cappellaio matto?
Questo cappellaio matto con una Gardenia nell'Occhiello ed un panama in testa, ha inventato per Yosh, Clara Molloy (Memo Paris), Jeroen Oude Sogtoen (Mona di Orio), Julian Bedel (Fueguia 1833), Simon e Amanda Brooke (Grossmith), Lorenzo Dante Ferro, Vero Kern e per gli altri amici una storia particolare.

Fulvio Massa (B), Silvia Felisetti (S) e Davide Burani (arpa)
Il racconto inizia da un prezioso cofanetto nelle mani del cappellaio: dieci lettere d'amore scritte da una soubrette dell'operetta tra la belle époque e gli anni folli. Ora la carta ingiallita odora di chiuso ma la corrispondenza di una diva allora certo viaggiava cosparsa di Coty. Ed oggi come le avrebbe profumate? Il cappellaio prende un flacone, spruzza la prima lettera con una fragranza e come per magia quelle righe scritte di pugno prendono vita li, nel vascello dorato del Valentino all'Hotel Valadier. Raccontano le atmosfere della fragranza che si rispecchiano in quel mondo e nelle passioni del tempo, accompagnate dai brani più celebri delle operette che resero famosa la soubrette.
Ecco che al suono di "Oh suol divin" da Il fiore d'Hawaii di Abraham fluttua nell'aria Ginger Ciao di Yosh, con le sue note esotiche di cocco, di pera dissetante e di fiori tropicali accarezzati dal sole e dalla brezza per raccontare la spensieratezza del corpo liberato e della nuova moda dell'abbronzatura negli anni '20. O ancora le note di "Tangolita" da Ballo al Savoy raccontino di un fiore rosso di passione, una donna bellissima e sensuale il cui profumo non si dimentica: è Rubj di Vero Kern, conturbante, angelico e fatale, candido di fior d'arancio e ipnotico di tuberosa.

 
 
Una volta tornati in via Vittoria, smessi i divertentissimi panni del cappellaio, ho potuto passare del tempo con i creatori che conosco come Andy Tauer, Alessandro Gualtieri (Nasomatto) e altri e sniffare qualche alteprima di cui vi parlerò prossimamente. Ho anche approfittato per fare la conoscenza di altri come la gentilissima Tanja Bochnig creatrice della linea naturale April Aromatics o ancora incontrare di persona alcuni ragazzi del forum di Adjiumi.
Il cappellaio matto preferiva il te, ma per l'occasione mi sono concesso le bollicine per brindare ancora una volta alla creatività, alle arti che ci danno meraviglia e a Campomarzio 70. Happy Noseday!

con Tanja Bochnig e Yosh Han
 Photo credits:
Arpeggi d'Aromi: Tanja Bochnig
Altre immagini: Marco d'Elia

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