27 maggio 2013

Maggio, tempo di traslochi profumati (2/2)



Vista la bella giornata, lascio Brera e in 15 minuti a piedi arrivo in Corso Magenta 22 in una delle cornici più magiche che Milano possa offrire. Alla mia sinistra poco lontano gli imponenti telamoni barocchi di Palazzo Litta, mentre di fronte ammiro la bianca sobrietà di San Maurizio considerata la Cappella Sistina del medioevo per gli splendidi affreschi. Se non siete mai entrati ne vale la pena, fateci un salto mentre uscite da Pérfume. L'accento è sempre quello di Calé, ma lo spazio espositivo disegnato da Domenico Farinaro in collaborazione con La Fabbrica dei Segni è tutto nuovo e si snoda lungo lo zigzag degli scaffali in legno lungo le pareti. Superfici dai toni neutri del grigio e del marrone fanno risaltare i flaconi grazie agli interni bianchi illuminati da morbide gradazioni di colore. In bella mostra ecco lo stile classico di Floris e Rigaud, così come la pulizia assoluta di Humiecki&Graef ma anche un nuovo arrivato in casa Levi che distribuirà per l'Italia le Sculptures Olfactives di Majda Bekkali.


Passo dal buffer per un amuse bouche e noto con piacere che nella parte più interna del negozio è stato mantenuto uno spazio letterario: Le journal d'un parfumeur di Ellena, La classificazione ufficiale dei profumi dell'Osmothèque Versailles e molti altri libri in vendita mi fanno sorridere come la vista di vecchi amici. Sarebbe bello che sempre più negozianti capissero che la cultura olfattiva non solo si respira, ma si legge anche. Chiacchierando con Chiara Foroni dello staff di Calé mentre raggiungiamo il grazioso cortile interno, prendo l'occasione per parlare dei begli incontri formativi che da anni Calé teneva al primo piano della sede storica. "Non siamo riusciti a ricavare una vera e propria sala conferenze, ma ci teniamo ai nostri incontri e troveremo sicuramente il modo di proporli anche qui" sorride rassicurandomi.
Come poteva mancare una sezione dedicata alla rasatura che da decenni è il punto di forza dei marchi distribuiti da Calé? Perfino io che sono sempre refrattario a radermi, rimango affascinato di fronte alla raffinatezza di pennelli e set dal sapore d'altri tempi.
 
Dulcis in fundo, sapendo la mia passione per i vintage poi, Silvio Levi mi sfida simpaticamente a guardare la sua collezione di preziosi flaconi e oggetti disposta alla fine del percorso. E' guardando le antiche bottiglie di Floris che mi rammento di White Rose  subito danzano bizzarramente nella mia testa l'Ammiraglio Nelson e Liane de Pougy. Sorrido. Chissà che un giorno Calé non ci regali un assaggio di questi tesori per deliziare le narici oltre che gli occhi.

< prima parte >

3 commenti:

Puzi ha detto...

Bellissimo percorso! La prossima volta che passo da Milano farò tesoro di questi indirizzi :)

Gabriele Rossini ha detto...

Bell'itinerario

Magnifiscent ha detto...

Grazie Puzi e Gabriele!
Se avrete occasione di andarci e vi farà piacere, aspetto le vostre impressioni :)

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