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Caricatura (A. Barrele - 1919) |
Uno dei vantaggi dell'essere amico dell'
Osmothèque Versailles è quello di ricevere gli inviti a partecipare alle interessanti conferenze che organizza durante l'anno. Purtroppo dall'Italia non è facile andarci e spesso finisco per mangiarmi le mani come quest'inverno quando ho letto che
Jean Kerléo avrebbe tenuto una conferenza sui misteriosi
Parfums de Rosine. Alcune occasioni capitano una volta nella vita, altre per fortuna ti danno una seconda possibilità. Infatti il
Museo della Profumeria di Grasse ha reso possibile che questo incontro si ripetesse per l'inaugurazione della mostra
Paul Poiret (1879-1944) Couturier Parfumeur. Stavolta non potevo lasciarmela scappare, così giovedì scorso sono partito in compagnia della mia amica
Nyneve, altra temeraria appassionata di profumi. Direzione Grasse, La
Gardenia va
Chez Poiret!
Il mio gioco di parole nel titolo che nasconde due celebri fragranze di Poiret è solo un modo per farvi capire quant'ero su di giri per questa mostra che unisce creazioni d'alta moda, oggetti d'arte della collezione di Poiret e le sue creazioni profumate. Prendendo il nome dalla prima figlia di Poiret scomparsa in tenera età, i Parfum de Rosine nascono ufficialmente il 24 giugno 1911, lanciati da un ballo a tema "
Le mille e due notti" con oltre 300 invitati in costume circondati dagli eccessi per cui
Le Magnifique (così era chiamato Poiret a Parigi) era famoso.
Maurice Shaller (1888-1965) creò per l'occasione
Nuit Persane che venne dato in omaggio a ciascun ospite e mai commercializzato in seguito senza lasciare così alcuna traccia della sua formula.
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Maharadjah (1919) prende nome da Le Prince d'Aubert
commedia di Edouard de Max coi costumi di Poiret |
Poiret non solo è stato il primo visionario couturier parfumeur a pensare moda e profumi come oggetti d'arte, ma li ha anche collegati ad un vero e proprio stile di vita: le fragranze prendevano spesso ispirazione dall'ondata di esotismo portata alla ribalta anche dai balletti russi che avrebbe incantato la Parigi colta dei vent'anni successivi. Anche le confezioni erano piccoli capolavori di pregiata fattura realizzati dalla
École Martine (dedicata alla sua seconda figlia), scuola per ragazze poco abbienti con inclinazioni artistiche. Soprattutto a loro è dedicato l'allestimento del Museo della Profumeria di Grasse che chiuderà a fine settembre e che vi consiglio di non perdere perchè da tanta bellezza sono uscito camminando a due metri da terra! Povera Nyneve, chissà che capa tanta le ho fatto durante il ritorno!
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Fazzoletto in seta "Le Fruit Defendu" |
Una vita sopra le righe a suon di feste che riempivano le cronache di allora fece di Poiret un couturier-star
ante litteram conosciuto anche negli States come
The King of Fashion. Nonostante avesse lui per primo liberato il corpo femminile dai corsetti panneggiandolo in opulenti kimono, non si accorse che dopo la prima guerra mondiale il vento era cambiato aprendo la via del successo alle silhouette scattanti di
Patou e
Chanel. Così con la crisi finanziaria e il crollo di Wall Street, cascate di diamanti e fiumi di champagne lo travolsero sommergendolo di debiti e cancellando la Maison Poiret e le sue gemme profumate di cui vi parlerò nel
prossimo post.
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Gardenia (Henri Alméras) |
2 commenti:
Che piacere leggerti, sempre!
Ma ancora di più quando ti addentri nell'ineffabile accordo della moda con il profumo, e non so dirti quanto se parli di Poiret, che l'irrimediabile declino di un'epoca pone appena oltre la soglia del mito. Irripetibile abbastanza da essere leggenda eppure molto vicino, per il passo storico ancora breve che ci separa, per l'eredità che si rivela nei capolavori dello stilismo contemporaneo.
Come vicini sono i suoi profumi. Grazie per questa passeggiata nell'epoca dell'eleganza.
Ciao Sonia,
che piacere leggerti e sapere che sono riuscito a farti gustare anche solo un pizzico della magia di questo grande creatore!
Grazie a te!
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