Arlequinade (Henri Alméras - 1919) |
Jean-Claude Ellena e Jean Kerléo alla conferenza |
Per fondare la sua linea di fragranze Poiret inizialmente reclutò Maurice Shaller ma quando se ne andò a causa del conflitto mondiale, lo sostituì un giovane chimico e vetraio senza grandi esperienze in profumeria: Henri Alméras. Sia nelle creazioni di Shaller che in quelle di Alméras c'è un filo conduttore fatto di balsami e spezie esotiche, con tocchi aromatici qua e la che mitigano l'opulenza non rendendola mai stucchevole. La donna Poiret non solo voleva far colpo, ma si compiaceva che il lusso fosse curato in ogni minimo dettaglio e lo si sente anche col naso.
Maurice Shaller
Lo stile di Shaller risente molto dell'influenza di Coty e le sue creazioni sono perfino più levigate, ricche di sfumature e stratificate in formule lunghe.
La Coupe d'Or (La Coppa d'Oro - 1911?)
Ambrato-esperidato sulla scia di Ambre Antique (1905) di Coty, che aprirà la strada ad una serie di fragranze fra cui Shalimar (1925) di Guerlain. L'apertura è un'ondata strepitosa di bergamotto come una lama di sole, forse sostenuta anche da del legno di rosa. Il cuore è appena scaldato dal garofano che rivela i suoi aspetti aromatici di estragone, mielati di rosa e speziati. Ciò che resta su mouillette dopo oltre una settimana è un fondo goloso come una crème brulé con una spolverata di fava tonka avvolta da talcati muschi animali.
Nuit de Chine (Notte Cinese - 1913)
"Essayez Nuit de Chine - Madame - et vous ne direz pas qu'il est trop cher" così recitava la réclame di questo ambrato dolce. L'apertura è sensuale come una prugna matura, liquorosa, appena illuminata di bergamotto e pesca più floreali. Nel cuore c'è tutto il gusto per l'oriente con un mix di spezie calde e secche: cannella, noce moscata e garofano appena macinati, quasi medicinali. Il fondo offre la dolcezza dell'ambra, impreziosita dal sandalo e dal patchouli terroso. La sua scia teatrale sembra anticipare gli anni '80 con tanto di spalline imbottite.
Henri Alméras
Quello che si sa della formazione di Alméras è un breve passaggio da Antoine Chiris. Da ciò che scrive Guy Robert nel suo "Le Sens du Parfum", aver condiviso il laboratorio con Ernest Beaux, Vincent Roubert e Henri Robert certo gli ha dato più che qualche dritta, fornendogli i fondamenti della tecnica che, unita a una straordinaria dote naturale, ne farà un grande profumiere.
I suoi Rosine sono più astratti e le sue formule nettamente più stilizzate grazie anche all'uso di basi. Nate per vestire le molecole di sintesi rivoluzionarie rendendole meno brutali, le basi create da Marius Reboul per Givaudan e Maurice Chevron per Chuit Naef saranno fondamentali agli albori della profumeria. All'epoca era normale che fra profumieri ci si confrontasse su delle formule ed è probabile avesse capito da loro come usarle così bene. Ci sarebbe da dire molto delle sue fragranze e delle storie che raccontano, ma per farla breve voglio giusto raccontarvi le due che più mi hanno emozionato.
Le Fruit Défendu (1914-1918)
Ogni volta che sento questo ambrato-floreale-legnoso nato in piena guerra mondiale rimango sconcertato dalla sua bellezza. Gourmand un secolo prima Angel, l'utilizzo innovativo del gamma-undecalactone, la cosidetta aldeide C14 scoperta nel 1908 da Jukov et Schestakow e probabilmente usata qui come la base di Firmenich persicol, ne fa avanguardia pura. Per farvi un'idea, pensate al profumo di un panettone al burro appena sfornato in una pasticceria raffinatissima, con tanto di canditi, glassa e mandorle, tuffato in un liquore alla pesca. Ancora mi viene l'acquolina se ci penso!
Sa Chambre (1920 circa)
Sa Chambre è un mattino di fine maggio. Il sole entra dalle imposte accostate portando l'aria fresca che profuma di rose e gelsomini nel giardino. La rosa di maggio intinta nel misterioso miel blanc di De Laire irradia il gelsomino di Grasse con la dolcezza legnosa e malinconica espressa anche in una Rose di Lutens. L'evoluzione è sorprendente e si abbandona nella penombra azzurra della stanza, fra cuscini soffici d'iris su un letto di sandalo e cedro (e forse un tocco d'incenso) dagli accenni cuoiati. Intravedo una donna bellissima che dorme, i suoi lunghi capelli sparsi (un tocco di costus?) e mi perdo così, fra le sue ciglia.
Nota: I Parfums de Rosine qui ritratti sono parte della Collezione GS e sono stati gentilmente messi a disposizione del Museo Internazionale della Profumeria di Grasse per allestire la mostra Paul Poiret (1879-1944) Couturier Parfumeur
1 commento:
Che privilegio poter sentire queste fragranze! Grazie per aver condiviso l'esperienza. Anni di frustrazione olfattiv nello sfogliare il magnifico catalogo sui Rosine curato da Christie Mayer Lefwowith, sono stati in parte riscattati dal tuo racconto :)
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