30 luglio 2017

I Maestri del Profumo: Germaine Cellier (1909-1976) (1)

Il mondo del lavoro non è mai stato gentile con le donne, specialmente nelle professioni più tecniche. E' il caso della profumeria dove, a parte una misteriosa Madame Zede che creò le prime fragranze Lanvin e Jacqueline Fraysse, sorella di André Fraysse che lavorò per i pellicciai Weil, non si hanno grandi tracce di donne che si siano affermate prima della seconda guerra mondiale. "L’architettura è un mestiere da uomini, ma ho sempre fatto finta di nulla" diceva una delle mie designer preferite, Gae Aulenti. Sagacemente declinato alla profumeria, lo stesso motto calza perfettamente alla più grande maestra profumiera del secolo scorso: Germaine Cellier.


L'infanzia e gli studi
Catherine e Germaine
Germaine nasce a Bordeaux il 26 gennaio 1909. Il padre George è un mezzo spiantato bohemièn e la madre Jeanne, bellezza eterea dal carattere forte, non esiterà a riprendere il lavoro a quarant'anni pur di porre riparo alle spese smodate del marito. Forse proprio la tenacia della madre ed un padre evanescente segneranno il temperamento della piccola Germaine.
Compiuti i primi studi in una scuola cattolica di Créon, nel 1930 arriva a Parigi assieme alla stravagante Catherine Mangelle, sua cucina e amica d'infanzia che presto diventerà l'amante della gallerista d'arte Irène Champigny. Questo certo sarà determinante nel suo approccio camp ai generi sessuali.

Germaine e colleghe in Roure
Frequenta la facoltà di Chimica ma non sa resistere al fascino dell'odorato. I ricordi della campagna bordolese coi suoi odori di fieno e fiori piccanti della costa marsigliese saranno un richiamo così forte che la sua tesi verterà sulla classificazione delle frazioni di distillazione dei prodotti di sintesi, lavoro che svolgerà sin da subito ad Argenteuil presso i laboratori di Roure Bertrand Dupont (poi Givaudan) nell’équipe di Monsieur Jean Sfiras.

Il carattere e le frequentazioni colte
Bionda, magrissima, occhi blu ed un lineamento particolare alla Cate Blanchett, Germaine Cellier trova subito casa a Montparnasse. Ama il quartiere e la vita delle sue strade e dei locali popolati dagli artisti dell'epoca. La sua verve schietta, l'humor goliardico senza essere volgare e la sua libertà di pensiero la rendono una donna singolare per l'epoca. Grazie a questo temperamento artistico stringe amicizia col pittore André Derain per cui poserà, con Chas Laborde la cui moglie lavorava pure presso Roure e con Jean Oberlé che le presenterà il campione di tennis Christian Boussus, poi compagno di una vita (senza mai sposarsi).
Le persone di cui si circonda saranno uno stimolo creativo costante, amicizie come il drammaturgo Jean Cocteau e gli attori Jean MarchatFrançois Périer. Inoltre un'amicizia profonda legherà Germaine per tutta la vita a Yolande Lafon, moglie dell'allora direttore di Le Figaro Pierre Brisson.
Trasferitasi poi in rue Boccador, in pieno quartiere della moda, era impossibile non notarla; Cléopâtre, Félix e Valentin, i suoi tre bassotti a pelo ruvido al guinzaglio, passeggiava impeccabile nei suoi tailleur beige Balmain o con i cappelli che le confezionava la sua amica Rose Valois.

Germaine detestava volare, perciò non andò mai in USA
Lingua tagliente, fra una tiro di sigaretta e l'altro non esitava a giudicare inesorabilmente le creazioni dei colleghi al punto che certe sue riunioni in Roure rimasero memorabili. Germaine era però anche una donna generosa e incapace di rimanere indifferente a chi le era vicino. Era capace di perdersi nelle vie di Parigi un'intera giornata alla caccia di un regalo originale per qualche amico pur di dimostrare il suo affetto. Amava girare scalza per casa in camicia da notte, fare gare di parole crociate con Christian,  collezionare i romanzi di Delly e non sapeva cucinare perciò spesso aveva un cuoco ai propri ordini. Ma era anche molto pratica: riusciva sempre a cavarsela e perfino negli anni più difficili della guerra s'ingegnava per ricevere i suoi invitati al meglio nel salotto, intrattenuti da suo pappagallino che cantava "Ëtoile des neiges".
Lavorando a Neuilly, amava far spese al mercato locale: sfilando sulla via principale sempre seguita dalle sue assistenti che le portavano le sporte, al punto che i mercanti la soprannominavano la Grande Dame del mercato di Neuilly.

<Parte 2> <Parte 3>

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