3 luglio 2014

Cordon Vert Eau de Cologne di Coty

L'anno scorso, mentre cercavo di immergermi nel mondo di Edmond Roudnitska e dei suoi capolavori, è nata la curiosità per alcune creazioni di François Coty al di la dei celebri L'Origan, Ambre Antique e Chypre. Tutto è partito da Serge Heftler-Louiche che aveva fondato Dior Parfums dopo essere stato segretario personale di Coty e direttore amministrativo di Coty Francia. Lui amava particolarmente Cordon Vert al punto da chiedere a Roudnitska di ispirarsi a lui per il terzo profumo Dior, Eau Fraîche. Purtroppo non sono ancora riuscito a sentire una versione intatta di Eau Fraîche, ma da allora il nome di Cordon Vert ha iniziato a rullare nella mia testa come un tamburo. Quando poi mi sono ricordato che persino Guy Robert nel suo Le Sens du Parfum lo inserisce fra i capolavori della profumeria, non ho potuto non andare a caccia di un flacone.


Nonostante alcuni flaconi datino la sua creazione al 1905, molte fonti riportano il lancio di Cordon Vert al 1909-1910 assieme a Cordon Rouge, ma è certo che il verde gli ha portato fortuna, facendo sopravvivere questa fragranza esperidato-speziata a due guerre mondiali, cambi di packaging e forse qualche riformulazione, fino a pochi decenni fa quando venne discontinuata. Quello che ho trovato io per caso è uno dei flaconcini da viaggio che, mi racconta la mia amica Nyneve, nel dopoguerra trovavi anche nelle farmacie di paese, a memoria della vocazione igienica e terapeutica del profumo un tempo al pari delle preparazioni galeniche. La scatola modesta anni '50, decorata con il semplice disegno di un nastro, è quanto di più lontano si possa immaginare dai successi che Cordon Vert aveva subito riscontrato nella Russia di Nicola II. Eppure il suo contenuto "composto esclusivamente d'essenze di frutti di Sicilia e di fiori di Francia" come recitano alcune etichette, sembra appena spremuto e poche gocce bastano per liberare nell'aria l'euforia inconfondibile del mandarino.

L'apertura è gioiosa di agrumi, limone e bergamotto, in cui spiccano da dolcezza succosa del mandarino e la freschezza incisiva e quasi balsamica del petitgrain. Verbena, lavanda e gelsomino, in un pizzicato mediterraneo come un mandolino, bisbigliano in sottofondo dandogli pienezza e ponendo la colonia in perfetto equilibrio fa maschile e femminile.

La persistenza non è prerogativa di questo genere di fragranze che inizialmente erano create per rinfrescarsi e più ancora per profumare il fazzoletto da taschino, quindi fatte per durare sufficientemente su stoffa. Infatti la freschezza di Cordon Vert su pelle scolora presto in un fantasma polveroso di patchouli e muschio, mentre lontano echeggia rosato un garofano, elegante e discreto come i fidanzatini spensierati della pubblicità anni '50 qui sopra.

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