Quando Pierre Balmain in un'intervista diede questa definizione della moda, oramai era un couturier leggendario famoso per aver vestito le teste coronate di mezzo mondo e le star di Hollywood fasciandone le curve con la sua eleganza classica e un po' coquette da Jolie Madame. Ma se la moda di Balmain è conservativa, la sua scia olfattiva è decisamente impertinente se non rivoluzionaria e segna gli anni del dopoguerra con lo stile brutale di Germaine Cellier. Così nel 1964, mentre escono in stampa le sue memorie I miei anni e le mie stagioni, Balmain volle lanciare la sua prima fragranza maschile, Monsieur Balmain che sarà uno degli ultimi capolavori creati dalla impetuosa Germaine.
La Vucciria - R. Guttuso (1974) |
Questo Monsieur parigino tutto verbena e citronella ama passare le vacanze nel sud Italia e riposarsi all'ombra del suo panama mentre sorseggia del seltzer e gusta i tipici dolcetti di pasta reale al limone. L'esuberanza iniziale di Monsieur Balmain rientra nei ranghi della classica colonia maschile nello stile di Monsieur de Givenchy (Francis Fabron) con sussurri di lavanda, verbena e salvia qui velate da una bruma floreale a contrasto con l'opacità sottile della base chypre.
Pierre Balmain by R. Lancaster (1965) |
La fragranza è stata discontinuata negli anni '80 per poi essere rilanciata nel 1990 in un nuovo packaging e in una formula rivisitata da Calice Becker. La nuova formulazione è più fredda, metallica e pepata ma non necessariamente disastrosa, solo più piatta anche se più longeva. Negli ultimi anni ha subito un nuovo cambio d'abito per allinearlo al flacone squadrato di Carbone.
Ecco la piramide della formulazione originale:
Note di testa: bergamotto, limone, lavanda e basilico
Note di cuore: gelsomino, citronella, zenzero, garofano e ciclamino
Note di fondo: muschio di quercia, legno di cedro, muschio, cuoio e patchouli
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