Tempus fugit, siamo a tavola da oltre un'ora ed ho ancora diverse domande su Roja e le sue fragranze.
E: Hai iniziato la tua carriera nell'industria della profumeria molto tempo fa come ricordavi prima, quando ti fu offerta una posizione da Guerlain. Oggi ci sono molte scuole come l'ISIPCA e Cinquième Sens, poi ci sono anche quelli che sono stati formati sul campo da un profumiere ad esempio come Mona di Orio da Edmond Roudnitska, infine ci sono i profumieri autodidatti come Andy Tauer. Quali pensi siano le caratteristiche ed i passi indispensabili per diventare un profumiere?
R: La caratteristica fondamentale che è necessario possedere per diventare un naso è il senso critico. Quando lavori per mesi ad una fragranza è facile che ti ci affezioni, che la senti quasi qualcosa di famigliare quindi diventa difficile essere obbiettivi nel giudicare se sia una buona formula o meno. Ecco che diventa importante la capacità di autocritica, occorre avere personalità e non ego. Inoltre sicuramente occorre non avere paura, sperimentare liberamente e giudicare obbiettivamente le proprie creazioni facendo del proprio meglio. Ad esempio ora sto lavorando sulle prossime due fragranze della mia collezione, due cuoiati.
E: Wow, bella notizia, adoro i cuoiati. Ti va di darmi qualche anticipazione a riguardo?
R: Si tratta di un maschile ed un femminile e saranno le fragranze che completeranno la mia collezione Roja Parfums, dopo di che non ne aggiungerò altre. Il lancio dovrebbe avvenire nel 2012 ma ci sto lavorando da più di un anno e non sono ancora completamente soddisfatto. Vedi, come ti dicevo prima è facile affezionarsi quando lavori su una formula per mesi e rischi di non esssere obbiettivo. Quando capisco che mi sta succedendo significa che è tempo che la lasci da parte per un po' e cerco di non pensarci. Torno a risentirla solo dopo qualche tempo e spesso ciò che sembrava giusto non è così buono. Quindi per ora ti dico che dovrebbero uscire nel 2012 ma se alla fine non sarò ancora convinto, non ho fretta, usciranno l'anno dopo. L'importante è che sia sicuro di aver fatto del mio meglio perchè qualsiasi cosa ne diranno, in bene o in male, sarò tranquillo con me stesso.
Riguardo alle ultime fragranze nate nella linea si chiamano Innuendo e Danger. I nomi sono molto importanti per me, ci penso molto prima di sceglierli.
E: un po' come per Scandal se ricordo bene dove sicuramente avrai dovuto tener conto del fatto che esisteva già Scandal di Lanvin.
R: Si. Scàndal (Roja puntualizza la pronuncia all'inglese) volevo che si chiamasse così perchè porta un messaggio scandaloso che non si può tenere nascosto, è una fragranza fiorito-indolica con un fondo orientale ricco di vaniglia e note animali, qualcosa di molto diverso da Scandàl (alla francese) di Lanvin. Del fatto che esistesse già in passato una fragranza che si chiamava così se ne son poi occupati i miei legali. Il caso ha voluto che nessuno da Lanvin si fosse mai preoccupato di depositarlo, quindi ho avuto il via libera su ogni fronte.
Innuendo e Danger invece sono due fragranze molto diverse anche fra di loro pensate secondo scelte audaci. Innuendo significa allusione mentre Danger è pericolo. Potevano assomigliarsi due fragranze con questi nomi? Ovviamente no, infatti mentre Innuendo è una fragranca classica, molto morbida e leggera con note di violetta e muschio, Danger vuole richiamare l'attenzione a qualcosa di pericoloso, un gioco di seduzione in cui si rischia con un bouquet ricco, avvolgente di note scamosciate e gelsomino di Grasse. La stessa ispirazione è servita anche per Danger man dove il vetiver si unisce alle note animali dell'ambra grigia. Di nuovo le materie prime per me sono molto importanti e tanto come per il gelsomino dove io sono uno dei pochi privati ad ottenere quello preziosissimo di Grasse, anche per l'ambra utilizzo ambra grigia naturale e l'effetto è davvero pericolosamente seducente.
E: Wow! Sono davvero curioso di sentirle. Suppongo tu sia al corrente del fatto che ci sia molta curiosità intorno alla tua boutique. Anche il mito delle tue "fragranze segrete" di cui ciascuna è prodotta solo per cinquanta fortunati ha ridato al profumo molta della sua magia. Puoi raccontarmi com'è nata questa idea?
R: nel 2001, esattamente dieci anni fa appena trascorsi, decisi di non lavorare più per Guerlain. Non avevo in mente nulla in quel momento, non pensavo a cosa avrei fatto o per quale compagnia avrei potuto lavorare. Stavano organizzando la “Terrence Higgins Trust London Lighthouse” un'asta di beneficienza che ogni anno raccoglie fondi per la ricerca sull'AIDS e mi chiesero se volevo donare una fragranza. Ok ma quale scegliere? Inoltre avevo scoperto che l'asta si sarebbe tenuta da Christie's e che si trattava di un evento molto chic dove gente che offre macchine sportive o ancora personaggi come Manolo Blahnik che solitamente offre scarpe realizzate su misura come pezzo unico a chi se le aggiundica. Così ebbi l'idea di fare una fragranza su misura, e di mettere all'asta solo un flacone vuoto.
E: Il bellissimo flacone di L'Ocean Bleu di Lubin, quello coi delfini giusto?
R: Esatto. Volevo un flacone particolare per l'asta e siccome mi è sempre piaciuto chiesi ad amici che lavorano per Baccarat se potevano rifarlo per me. L'asta fu un vero successo ed io realizzai il mio primo profumo su misura. Subito dopo aprimmo lo spazio qui da Harrods e con l'eco che aveva avuto il mio nome legato all'asta, la gente arrivava convinta che facessi fragranze su misura. Così capii che c'era gente capace di spendere molto pur di avere una fragranza unica, che esisteva anche un'altra tipologia di clientela. Allora mi son messo a lavorare su una fragranza da proporre a chi voleva qualcosa di unico senza pensare troppo. Solitamente non penso mai ai dettagli commerciali quando creo, butto giù la formula senza tener conto dei costi. In quel momento ancora di più volevo l'attenzione fosse solo sulla creazione, infatti anche il packaging è un flacone normalissimo. La fragranza ebbe successo e da li pian piano siamo arrivati a sedici. Anche stavolta il nome è merito di un mio collaboratore che, pensando che è quasi come fossero su misura perchè sono limitate a cinquanta compratori, ha coniato il termine Semi-Bespoke Perfumes.
E: Curiosa però la scelta di tenerle nascoste in un cassetto. Quale segreto custodisce? (sorrido)
R: No, no, nessun segreto. Semplicemente non le vedi in giro e non sono pubblicizzate perchè voglio che restino in secondo piano, che non rubino la scena alle fragranze che vendo, compresa la mia linea.
Infine Roja mi chiede quali fragranze ho usato in passato e quali note mi piacciono per capire i miei gusti. Gli racconto che non amo molto gli agrumi ma che mi piacciono le fragranze cuoiate, le note animali e verdi, i fiori indolici e l'iris. E sorprendente come scaturiscano argomenti di confronto, di come sia in grado di spaziare nel tempo o di fare associazioni anche solo parlando di singole note con lui. Alla fine, mi consiglia di sentire i Semi-Bespoke #3, #5, #7 e #1.
Il tempo è scaduto, il pranzo è stato ottimo soprattutto per la compagnia e Mr. Dove è gia atteso altrove. Lo ringrazio di cuore per la grande disponibilità e mi congedo con un arrivederci mentre mi riaccompagna in boutique per sentire i Semi-Bespoke Perfumes.
Li annuso uno ad uno, ad occhi chiusi e subito mi fanno pensare ad ambienti lussuosi, a grandi poltrone di pelle, mobili scuri, grandi lampadari e vasi di fiori. L'impronta è quella della profumeria classica francese, soprattutto degli anni '30-'40, solo con un twist più moderno dato certamente da un assetto più arioso. Eppure è come se rivedessi in questi nipoti l'impronta genetica di nonni come Bandit, Tabac Blond e Le Dix, comprese le materie prime straordinarie che questi avevano un tempo e che le varie riformulazioni hanno deturpato.
Per un attimo mi sento come un bimbo in un parco giochi che non vuole scendere dalle giostre continuando ad annusare le mouillette in rotazione. Tentenno tra #5 e #11, sono affascinato.
#5 è il più brioso inizialmente, leggermente aldeidato mentre via via si trasforma in uno chypre cuoiato alla Tabac Blond, solo che al posto del garofano predomina un iris elegantissimo. #11 è subito più deciso e dopo pochi istanti di freschezza mostra un cuoio deciso, con un'ammaliante sfaccettatura di gardenia avvolta dal vetiver terroso e dal suo fogliame. Alla fine mi decido e chiedo di provare il #5 su pelle ed è li che scopro con grande meraviglia un fondo di cuoio più volitivo, un Cuir de Russie come non se ne sentono spesso oggi e capisco perchè, potendo, valga la pena di regalarsi qualcosa di così prezioso.
<Parte 1> <Parte 2>
3 commenti:
Non so se nel frattempo sei riuscito a provare il Vetiver di Roja Dove. Ce l'ho su da un giorno ed è ancora fermo lì. Bellissimo, bellissimo davvero... benché ovviamente sia quasi un solinote. Un vetiver morbidissimo, immagino il solito stupendo Haiti che utilizza Mr.Professor.
Ciao BaloonBleu,
purtroppo non ho ancora avuto occasione di provare gli estratti di Roja anche se mi intrigano moltissimo sia il vetiver che la gardenia. Lui è bravissimo a trattare sia l'Haiti (vedi Danger pour homme), sia i fiori bianchi. Accidenti, mi hai fatto venire voglia di un viaggio a Londra!
Sì, Danger, come ho detto in un altro post è stata una meravigliosa rivelazione. Probabilmente il Professor ti ha fatto sentire il Parfum perché l'Eau de Parfum non mi colpì particolarmente qualche mese fa, se non per la sua qualità intrinseca.
Nel Parfum si evidenzia in maniera estrema quella sublimazione di Vetiver Haiti e ambra grigia di cui hai parlato nei vari post del tuo blog. Che grande profondità dà questo ingrediente. Quella salinità, avvolgenza e animalità sono riuscito a percepirla in maniera netta, pur essendo io un pivellino della profumeria.
Mi ha colpito anche un femminile: Enslaved parfum. Per gli amanti di Habanita consiglio una prova. Un balsamo sontuoso reso piccante dal garofano sotto sfumature cuoiate e con fondo ambrato.
Stringendo, concordo. Sul vetiver è un vero Maestro. Uso di ambregris spettacolare. Trovo molto belli anche i suoi "voluttuosi piccanti".
Mentre forse preferisco meno la sua mano sull'iris che trovo un filo grasso.
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