Proprio grazie ad Artisan Parfumeur Monsieur Duchaufour ha tenuto la conferenza di presentazione della nuova linea Mon Numero, una serie di fragranze esclusive con materie prime di qualità ancora più elevata. L'esclusività è dettata anche dal fatto che le dieci fragranze semplicemente chiamate per numero, saranno vendute ciascuna in esclusiva in uno dei dieci paesi maggiori rivenditori di Artisan Parfumeur. Ero così curioso di sentirle che quando ho saputo che sarebbero state presentate da Bertrand in persona non stavo più nella pelle.
Mon Numero nacque come progetto anni fa, prima dell'arrivo di Duchaufour alla direzione artistica ed era originariamente una collezione composta da quindici fragranze chiamate per numero (saltando il 5 per ovvi motivi). Inizialmente il concetto fu poi sviluppato nel 2009 ed alcune fragranze vennero vendute in esclusiva, come il No. 2 finito nella collezione di una facoltosa estimatrice russa.
L'ordine con cui sono state realizzate le eau de parfum è del tutto casuale così come casuale è stata l'attribuzione ai distributori dei vari paesi che hanno scelto a scatola chiusa un numero ciascuno. Anche per l'ispirazione delle fragranze è stata data carta bianca al Parfumeur Maison: alcuni hanno un'impronta completamente astratta come il No. 10 (orientale cuoiato) per gli Stati Uniti d'America, altri si ispirano a dei classici come il No. 8 (floreale poudré) esclusivo per la Francia e liberamente ispirato ad Après l'Ondée di Guerlain. Altri ancora traggono spunto da viaggi come il No. 6 esclusivo per l'Italia.
"Ispirato dai nostri viaggi: evocando la senzazione di rinascita data dalle prime gocce di pioggia che ridanno vita alla terra. Il Pianeta Terra – con tutta la sua sublime e grandiosa ricchezza. Un insolita, limpida armonia tra note verdi, fruttate, acquatiche, floreali e legnose. Mon Numéro 6 ha un umore languido e vegetale, immaginatevi a piedi nudi per terra nel mezzo di un monsone"
Foto tratta da qui |
L'accordo di testa si schiude sulla pelle mostrando una sferzata di pepe rosa che spazia fredda su per le narici subito contrastata da un vento caldo e arido, carico di elettricità. L'effetto di contrasto dato dall'indolo che batte in testa con una punta di zafferano crea un senso di tensione, come gocce d'acqua calcarea che sfrigolino sul metallo rovente. Subito dopo appaiono immaginarie distese verdi in lontananza, dove l'eco di fiori bianchi esala il suo richiamo umano, dolce e terroso al tempo stesso. Diafani come petali essicati, tuberosa e gelsomino si fanno protagonisti su tutti diventando linfa piu che fiore opulento, forse una citazione alla rugiada lunare che scorre languida in Nuit de Tubereuse unita alla limpidezza salina di Magnolia Romana. L'umore finale della fragranza è asciutto, quasi visto in mille riflessi da cristalli di sale. Per contro perfino gli alberi di questa giungla esotica arsa dal sole danno frutti succosi come mango, passion fruit, ananas e melone così sapidi da far venire l'acquolina.
Di nuovo dirottano verso legni secchi e polvere le note di fondo di una grana talmente fine da ricordare l'effetto gessetto presente in Sartorial di Penhaligon's, qui ripreso come confortevole letto poudré. Chiude l'accordo asciutto il vetiver aggiunto in dose omeopatica per non appesantire la composizione.
Il risultato è una fragranza con sillage medio e buona persistenza per una donna dinamica dalla femminilità sobria (da poter condividere col compagno nel tempo libero) che unisce diversi caratteri olfattivi, ozonico, floreale indolico, fruttato e legnoso in uno stile innovativo di grande leggerezza e suggestione.
1 commento:
Pensavo fosse su buxton avignon!!
Diakranis
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