Oltre a lanciare l'extait de parfum di Mito, Vero Kern porta a Firenze le sue nuove Voile d'Extrait di Onda, Rubj, Kiki e Mito. Stessa formulazione degli extrait ma in una concentrazione più ariosa a metà strada con le più fruttate eau de parfum. Mi è piaciuta particolarmente questa incarnazione di Kiki che esprime al meglio l'avvolgenza edibile del fondo ma lascia volare la lavanda in una scia superchic.
Il fato che crea gli incontri cruciali della vita fortunatamente ha fatto incontrare Christopher Chong e Dorothée Piot di Robertet per creare Fate Woman, uno chypre orientale con la firma del classico frankincenso silver di Amouage. Sulla pelle di diversi amici rendeva un bellissimo sillage, col tocco vegetale del chili che intriga e trascina verso l'elegante fondo poudré.
Materia feticcio di Buxton, il vetiver diventa terra solida sotto i piedi, l'unica invisibile certezza quando tutto sembra crollare, l'unica ancora di salvezza. Mi è piaciuta l'energia di Emotional Rescue che traduce il vetiver in un accordo croccantissimo, corroborato dall'iniezione vitaminica di uva spina così asprigna da sentirla scrocchiare sotto i denti. Per mordere la vita quando lei sembra mordere te.
La linea creata da Céline Verleure ed ispirata alla fotografia artistica torna alla luce, l'elemento primario delle immagini. Lo fa declinando le prime tre fragranze Lumière Blanche, Autoportrait e Chambre Noire in candele dal packaging essenziale con gli stessi colori tematici. Chambre Noire, la più malandrina, mi ha subito fatto pensare a un calice di Elba rosso e musica in sottofondo, un plaid caldo e coccole sul divano. Se accesa rende come immagino, credo che mi farà ottima compagnia nelle sere d'inverno.
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