Packaging tutto diverso veste la nuova linea Explosions d'Emotions lanciata ufficialmente a Fragranze. A vent'anni dall'ormai introvabile collezione dei Sautes d'Humeur di Olivia Giacobetti, il parfumeur Maison Bertrand Duchaufour si ispira ancora agli stati d'animo, stavolta en deux. Amour Nocturne è la fragranza delle tre che più mi ha emozionato e stuzzicato per la sua originalità. Dopo l'amore, la notte profuma di cedro appena tagliato che stilla linfa e latte, macchiati dal contrasto sapido di caramello e polvere da sparo. Inaspettato, come un fuoco d'artificio.
Tutto parte da un antico palazzo abbandonato in riva al lago coi soffitti logori e i mobili impolverati. Dentro un comodino, Philippe Neirinck scopre un flacone di profumo appartenuto forse ad una principessa indiana. Lo apre e l'aria si tinge di lillà, di primavere lontane. Nasce così con l'aiuto di Marc Antoine Corticchiato La Parfumerie Moderne, ispirata alla grande profumeria francese di inizio 900 e proiettata nel futuro. Il più interessante? Naturalmente Désarmant, un lillà maturo ed elegantissimo con accenti speziati e poudré. Da risentire al più presto.
Oltre al ritorno del lillà, a Fragranze l'iris e la rosa si riconfermano amatissimi. Alla rosa Gian Luca Perris dedica la sua ultima avventura, un viaggio a Taif al cuore di questo fiore profondamente radicato nella cultura mediorientale. Rose de Taif è un tuffo fra le rose al mattino, accarezzati dai petali freschi e rugiadosi fino a ricordare la vivacità del limone. Tanto è corroborante l'inizio, quanto suadente il fondo con l'abbraccio morbido della rosa turca. Bello anche il packaging in nero e oro, prezioso ed elegante.
Nel 1919 Germaine Madeline Duval, che aveva collaborato con Coty, fonda Parfums Volnay. Simbolo della Maison un rovo di more in perfetto stile Art Nouveau, forse in omaggio alla rosa poudré dagli accenti mora che era la firma olfattiva delle sue composizioni. L'eredità di Madame rivive oggi in sei fragranze rielaborate da Amelie Bourgeois a partire dalle formule originali oggi custodite all'Osmothèque. Perlerette e Brume d'Hiver mi han intrigato a provarle su pelle. Iris rosato e morbido il primo, legnoso speziato e vinoso il secondo. Per un salto nello chic parigino debut du siècle, mischiando sapientemente modernità e tradizione.
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