31 maggio 2011

Les Nombres d'Or (1): Vétyver e Tubéreuse

Mentre ero a Roma da Campomarzio 70 nel mese di marzo, ho avuto l'inaspettata sorpresa da parte di Mona di Orio, stilosissima in abitino nero, acconciatura di piume e guantini di pelle rossa, di avere un'anticipazione sulle sue ultime composizioni. Per chi ama il suo stile e le sue composizioni, che a Mona piacesse il vetiver non era un mistero. Lei stessa mi aveva confessato durante l'edizione scorsa di Pitti Fragranze che stava lavorando ad una fragranza con questo particolare legno come protagonista assoluto, al che ero veramente curioso di scoprire cosa avrebbe fatto dopo il suo Cuir che è abilmente supportato da una generosa dose affumicata di vetiver di Java.
Il bello di Mona è che ama stupire con la sua classe, con l'attenzione per i dettagli più che attraverso dei coup de théâtre e così mi ha piacevolmente spiazzato quando mi ha fatto sentire prima su mouillette e poi su pelle il Vétyver che entrerà con altre tre fragranze a far parte della linea Les Nombres d'Or.

La fragranza è luminosa e di classe da cima a fondo nonostante si tratti di un legnoso grazie anche alla scelta del vetiver burbon, il più classico ed amato dai grandi profumieri del passato e quello che a mio avviso è il più armonioso e ricco di sfaccettature, dalle note saline a quelle lievemente fumose, dai riverberi erbacei a quelli più cupi. L'apertura è corroborante di note esperidate, soprattutto pompelmo reso ancora più frizzante da una speziatura fresca di ginger blu del Madagascar resa più penetrante e quasi mentolata dalla salvia sclarea. Il cuore si fa via via più caldo di noce moscata e introduce il tema boscoso del vetiver, supportato dal cisto labdano e smussato da un soffio di fava tonka che gli conferisce anche una particolare grazia. Il risultato è un legno morbido, che al mio naso presenta anche una lievissima connotazione floreale, molto elegante ed arioso.

Con Mona di Orio da Campomarzio70
Mi immaginavo che affrontando i temi più classici della profumeria prima o poi avrebbe fatto parte del canone aureo anche un fiore. Sospettavo anche che non si trattasse di un gelsomino dato che Mona vanta già una delle sue più belle fragranze, Oiro, basato su questo questo fiore. Non mi aspettavo tuttavia che la sua attenzione si rivolgesse alla tuberosa e anche in questo caso con una direzione inattesa. "Quando lavori con la tuberosa puoi scegliere due strade: una è quella più carnale di Fracas... Io ho scelto la direzione opposta, di fare una tuberosa per chi non ama quell'aspetto quasi medicinale del fiore".
Ecco che la Tubéreuse è un girotondo verde ed innocente, gioioso e di una femminilità sbarazzina, esattamente l'opposto della femme fatale. L'apertura è esperidata di bergamotto e bacche rosa ed erbacea grazie alle note verdi, e intona un preludio rugiadoso all'assoluta di tuberosa indiana, decisamente più verde e meno notturna della tuberosa di grasse tanto celebrata in Fracas. Il fiore è smussato poi da un fondo lieve di gelsomino e benzoino ingentiliti e resi più vaporosi da un accenno di legni muschiati.
A seguire vi parlerò delle altre due fragranze che andranno ad arricchire la linea Les Nombres d'Or, la Vanille e a sorpresa, perfino l'Oud.

Les Nombres d'Or (1): Vétyver and Tubéreuse

While I was in Rome at Campomarzio 70 in the month of March, I've been unexpectedly surprised by Mona di Orio, very stylish in a little black dress, feathers hairdo and red leather gloves, that led me have an anticipation on her latest compositions. For who likes her style and her compositions, it's not a mystery she likes vetiver. She herself confessed me during the last edition of Pitti Fragranze she was working on a fragrance focused on this particular wood as the leading player, so I was really curious to discover what she would have done after smelling her Cuir where the leather accord is cleverly empowered by a good load of smoky vetiver from Java.
The good thing about Mona is that she loves to impress with her class, with the care for details rather than using coups de théâtre and so she left me astonished when she led me smell, first on paper and then on skin the Vétyver that will join the other three fragrances of the Les Nombres d'Or line.

The fragrance is luminous and classy from top to bottom even if it's a woody themed one thanks also to the choice to work on vetiver burbon, the most classic and beloved one by the great noses from the past and to my nose the most harmonious one with lots of facets, from salty to smoky hints, from the herbaceous to the darkest ground shades. The opening is corroborating with hesperidic notes, above all grapefruit made even more sparkling by spicing it up with fresh blue ginger from Madagascar and making it more penetrating and almost minty with clary sage. The heart becomes warmer and warmer with nutmeg introducing the woody theme of vetiver, supported by cistus labdanum and smoothed by a whiff of graceful tonka bean. The result is a soft wood giving also to my nose a slight floral touch, very elegant and airy.


With Mona di Orio at Campomarzio70

While facing up the most classic themes in perfumery, I figured out sooner or later there would have been a flower as a part of the golden ratio. I also guessed it woundn't be jasmin as Mona already features one of her most beautiful scents, Oiro ruled by this flower. Nevertheless I didn't expect her to get into tuberose and also in this case in an unexpected way. "When you work on tuberose you can choose two roads: one is the most carnal one like Fracas... I've gone the opposite way making a tuberose for who doesn't like that medicinal side of the flower".
Here is Tubéreuse that's a green and innocent ring-a-ring-a-roses, joyful, saucy and feminine, exactly the opposite of the femme fatale. The opening is citrussy with bergamot and pink berries and herbal thanks to green notes and plays a dewy prelude to indian tuberose absolute, decidedly greener, less nocturnal than tuberose from Grasse so celebrated in Fracas. The flower is smoothed then by a light base with jasmin and benzoin made even gentler and gauzy by a hint of musky woods.
In the second part I'll tell you about the other two fragrances that will join the Les Nombres d'Or line, the Vanille and surprise, even the Oud.
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