16 luglio 2011

Parfums de Nicolaï Le Temps d'une Fête: odore d'estate

Pierre-Auguste Renoir - Chemin montant
Che odore ha l'estate per voi? Sa forse di brezza di mare? Oppure di quelle ciliegie che maturavano nell'orto dei nonni? O ancora di erbe aromatiche dei prati di montagna? Certamente è una cosa del tutto soggettiva che ci riporta ai nostri ricordi. Per me gli odori dell'estate son soprattutto legati alla campagna, al fieno, alla mietitura, ai giaggioli selvatici lungo le rive dei fossi, all'ombra dei boschi dove trovare riparo dalla calura e alle fioriture tardive, profumi ancora verdi ma caldi, intensi, pieni di sole.
Questo mi ha ricordato all'istante Le Temps d'une Fête di Parfums de Nicolaï, uno chypre ambrato creato nel 2007 dalla proprietaria e co-fondatrice Patricia de Nicolaï che vede come protagonista uno dei miei fiori preferiti, il narciso, con le sue sfumature verdi, floreali ma con accenni animali e che ricordano il fieno fermentato. Lo stile compositivo di Madame de Nicolaï è inconfondibile per il suo amore che traspare per lo stile classico della grande profumeria francese con particolare riferimento a Guerlain di cui Patricia è una discendente.
 

Le Temps d'une Fête ha però una marcia in più e non si ferma a citazioni nostalgiche, osa mostrando un carattere proprio che lo rende una piccola gemma. Assegnandogli cinque stelle, Luca Turin nella sua guida lo definisce così:

"Le Temps d’une Fete è irresistibilmente adorabile. Inoltre riempie un vuoto nel mio cuore che nemmeno sapevo di avere. Mi ha sempre colpito la struttura di Poeme di Lancome ma ero costernato dalla sua esecuzione spigolosa e dozzinale. Viceversa, ho sempre amato Chamade di Guerlain ma mi lamentavo di un una lieve mancanza di ossatura, soprattutto nelle ultime riformulazioni. Le Temps d’une Fete unisce le due cose e rasenta qualcosa di perfetto, ricco, radioso, materico, con la complessità unica della costosa assoluta di narciso avvolta da spalliere olfattive di note verdi-floreali e legni. Molto classico e davvero meraviglioso".
E davvero le parole di Turin colgono nel segno: se Chamade di cui vi ho parlato recentemente è una giornata d'aprile coi suoi aromi umidi e foglie e fiori leggeri, se Heure Exquise di Annick Goutal è il giardino abbandonato con le rose di maggio e le api che ronzano avide di polline, Le Temps d'une Fête è una scampagnata nel sole di giugno dove gli aromi si fanno più inebrianti e i vestiti impalpabili per far vivere al corpo il piacere della pelle al sole col suo profumo caldo e salmastro.
Dal sito di Parfums de Nicolaï da cui è possibile anche acquistare perfino un formato assaggio da 30ml dichiarano la piramide composta da note di testa verdi di galbano, lentisco e storace, note di cuore di giacinto e narciso ed un fondo di legno di sandalo, patchouli e muschio di quercia. Il packaging non mi ha mai fatto impazzire ma, mai come in questo caso, è il contenuto che merita.

L'apertura, inusuale per uno chypre, è erbacea di galbano e lentisco con le sue punte fresche di tannini che spalancano le narici per gustare i fiori. Primo è il giacinto, ancora linfatico ma stuzzicante con i suoi petali carnosi, poi il cuore floreale della fragranza si scalda e senti sbocciare prima la giunchiglia appena umida ancora e poi una miriade di narcisi tanto virginali all'apparenza ma dal polline fatale che in spire polverose verde e oro, dolci ed animali mi conquista, mi fa perdere la testa come l'odore dei corpi nudi stesi nell'erba che si inebriano sfiorandosi.
Il profumo è denso, gioioso e ricco di sfaccettature dominate dall'assoluta di narciso che brilla di una ricchezza che raramente altre fragranze hanno osato fino ad accenni mielati. Scende sui fiori la frescura del bosco ed il riparo all'ombra delle frasche che inonda la composizione di muschio di quercia, sandalo ed opoponax e un accenno di patchouli terroso. Questa base solida ed armoniosa dai contorni lievemente ruvidi e ruggenti, è la struttura che rende ancora più diffusive le note floreali e le fissa ancorandole alla pelle con una tenuta ultraterrena e conferma l'abilità di Madame de Nicolaï nel creare dei piacevolissimi classici contemporanei.

2 commenti:

gretel ha detto...

Non posso che confermare le tue impressioni: Madame De Nicolai è capace di superbe creazioni, piene di quella grazia luminosa che solo chi ha vero talento riesce a regalarci. Ma Le Temps d’une Fete, pur apprezzandolo, non riesco ad amarlo. Non è nelle mie corde poichè sulla mia pelle rimane timido, addomesticato, a tratti asprigno. Un sussurro appena accennato. Preferisco profumi più chiassosi e logorroici (strano:io sono così silenziosa :-)) anche se l'originalità di questa composizione è da applauso. Lo sai Mags, amo la Sciura De Nicolai anche e soprattutto per quel capolavoro (e sottolineo CAPOLAVORO) di Sacrebleu: pura seta nera, stelle nel cielo notturno di velluto, musica ininterrotta di armonia di note profumate che non mi hanno mai, e dico mai stancata. Uno di quei rari profumi a possedere una sensualità regale segreta calda, quella carnalità d'avorio ed ebano stupefacente assai rara. Solo con lui (e pochi altri) ne percepisco nettamente quella sensazione di "indossare" un profumo davvero, ne sento il peso addosso, la presenza nel tempo. Sensazione talmente bella che a volte mi tocca indossare quella cosa liquida di nome Hpnotic Poison :-))) per tornare con i piedi per terra. Scherzo: piuttosto mi sradico da sola i turbinati ma era giusto per rendere l'idea della distanza siderale che c'è tra il bello e il brutto.

Magnifiscent ha detto...

Il bello è quello Gretel che ogni pelle fa suo un profumo o meno. Le Temps d'une Fête sulla mia pelle è proprio silenzioso come te :) anzi letteralmente esplode lasciando libera ogni sfumatura. Sacrebleu non lo conosco ma dopo la tua incredibile descrizione credo dovrò proprio colmare la mia ignoranza :)
Cosa dire, paradossalmente è vero che per apprezzare a pieno un bel profumo occorre sentire qualche bruttura e purtroppo ce n'è tanta in giro da annusare anche senza indossarla.

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