21 gennaio 2013

Blind Sniff Roulette #2: Methyl Diantilis

Aria fresca all'inizio, piccoli germogli verdi e poi via, sbocciano teneri dianthus, luminosi ma impertinenti come chiodi di garofano e sul finale una soffice nuvola vanigliata: in sintesi eccovi il Methyl Diantilis.
Questa molecola di sintesi brevettata da Givaudan nel 1987 è rimasta un captive per molti anni e solo dal 2002 è disponibile a chiunque. Sono contento vi sia piaciuta perchè la sua bellezza è l'ennesima dimostrazione che quello che esce dal laboratorio non è per forza innaturale o cattivo.
La struttura di questo fenolo è simile alla vanillina e venne scoperto casualmente mentre cercavano un odorante alla vaniglia che non macchiasse. Per il suo tono speziato viene considerato un sostituto dell'isoeugenolo (che profuma di chiodo di garofano) purtroppo caduto vittima dell'IFRA come potenziale allergene. Seguendo le restrizioni infatti sarebbe impossibile oggi concepire profumi ricchi di eugenolo come Bellodgia di Ernest Daltroff o L'Air du Temps di Francis Fabron senza sostituti. L'aroma che sprigiona è talmente sfaccettato da creare l'illusione di una base alla stregua del della famosa Dianthine composta nel 1902 da Philippe Chuit e Martin Naef. Certo il profilo olfattivo è molto diverso ma anche il Methyl Diantilis allude al garofano offrendone la piccantezza tostata con sfaccettature floreali, poudré e vanigliate. Per darvi un'idea del suo impatto in una fragranza, pensate a Felanilla di Pierre Guillaume dove smussa l'aspetto medicinale dello zafferano, oppure ancora a L'Heure Convoitée di Cartier dove Mathilde Laurent l'ha usata per vestire d'eleganza la fragola. Qui poi il finale talcato si incastra a perfezione nella base sostenendo l'iris con un effetto latteo raffinatissimo. Bravi quindi ad aver citato colori luminosi, animali teneri, luoghi costieri, tessuti leggeri e semplicità, ma anche un tocco drammatico o l'eleganza decadente dandy con accenni golosi.

Alberto
E' una fragranza elegante nella quale scorgo le note pungenti di garofano e leggermente affumicate di frangipane. Piacevolmente inusuale per i nostri giorni. si presenta piena di sfaccettature, ordinata e decadente da scoprire e apprezzare giorno dopo giorno come una continua ricerca. Sicuramente tra le tre è la mia preferita.
  • se fosse un colore? Verde pallido molto intenso. Mi è capitato di vedere garofani di questo colore ma non ne ho mai sentito il profumo, immagino sia simile a questo.
  • se fosse un animale? Un airone, animale leggiadro il cui ambiente è indifferentemente l'aria e l'acqua.
  • se fosse musica? Un pezzo del commediografo, musicista e attore inglese Noel Coward: "I'll follow my secret heart".
  • se fosse un luogo? New york anni '40, periodo caratterizzato da una grande voglia di divertimento consci della propria grandezza e caratterizzati da una notevole eleganza formale.
  • se fosse un capo d'abbigliamento? Una camicia di lino bianco.
  • se fosse un film/libro? Cappello a cilindro con Fred Astaire e Ginger Rogers, oppure il libro "A sangue freddo" di Truman Capote.
  • se fosse un personaggio (storico, pubblico,...)? Oscar wilde.
Andrea S
  • se fosse un colore? Questo profumo penso che sia unico nel suo genere. Che dire, è un profumo bianco: tra il riso, un gelsomino, un bicchiere di latte e una spruzzata di polvere (forse dell’iris), con una puntina di noccioloso/mandorlato, di rustico. Candido, dolce, gentile e sincero.
  • se fosse un animale? Un coniglietto morbido e che ha bisogno di attenzioni. Dolce e innocuo.
  • se fosse musica? Sweet armony di Beloved. Probabilmente sono condizionato dal video, ma è una canzone serena, quasi angelica nel suo sound anni '90 con questa cadenza che mi ricorda qualcosa di noccioloso e cremoso. Un ritornello luminoso, ma delicato e con fumo bianco.

  • se fosse un luogo? E’ un odore che ho già sentito, ma non ricordo dove. Questo profumo è un negozio di bomboniere per battesimi sui toni bianchi, crema e beige. Le scatoline sono ordinate sopra tavoli con tovaglie bianche, affiancate da eleganti coppe in vetro piene di confetti e mazzolini di fiori bianchi. Ci sono delle poltroncine imbottite bianche con voluminosi fiocchi ai lati e morbidi cuscini. Deve esserci un dettaglio rustico però, minimo, ma lo sento, sono indeciso se in un comò provenzale con vetrinetta piena di scatoline e ceramiche, su cui sono appoggiati biscottini di pasta frolla e delle bottiglie di latte, oppure una finestra aperta dalla quale si vede del fumo uscire da una vecchia baita in legno. L’ambiente è caldo e confortevole. Un’immagine luminosa, ma non in senso estivo e frizzante, ma piuttosto eterea.
  • se fosse un capo d'abbigliamento? Dell’intimo di cotone, semplice e non provocante. Magari con dei fiocchetti rosa o crema, piccolini.
  • se fosse un film/libro? Amelie di Montmartre. Una ragazza che crede nei sogni, che vive nel suo mondo magico e che adora rompere la crosta della creme brulée con la punta del cucchiano. Un film dall’aspetto polveroso, seppur contemporaneo. Una donna innocente, che vive nella sua magica Parigi.
  • se fosse un personaggio (storico, pubblico,...)? Emma Bunton, dai suoi esordi con le Spice Girls, la baby spice, fino ad oggi. Bionda, con un viso dai lineamenti morbidi e dall’aspetto gentile.
Bettina
La fragranza apre con l'odore di prosciutto affumicato, tipo il prosciutto crudo tipico della foresta nera, molto molto affumicato. Mi ricorda un po' il Patchouli di Le Labo. Ci ho anche sentito una nota un po' fruttata dopo. Il numero uno era liscio come seta o velluto ma questo è duro da comprendere.
  • se fosse un colore? Ci vedo un rosso come il rosso di un pezzo di carne cruda, una bistecca. Niente grasso, solo carne.
  • se fosse un animale? L'animale è una tigre che digrigna i denti.
  • se fosse musica? E' 100% Björk, non ho mai capito la sua musica.
  • se fosse un luogo? E' chiaramente un affumicatoio. L'apertura di crudo affumicato dura abbastanza su di me. A volte sente un po' di incenso bruciato ma l'affumicatura è davvero potente sulla mia pelle.
  • se fosse un capo d'abbigliamento? Come abbigliamento scelgo del feltro. E' pungente e duro, per nulla morbido.
  • se fosse un film/libro? Sarebbe Alice nel paese delle meraviglie di Tim Burton.
  • se fosse un personaggio (storico, pubblico,...)? La regina di cuori impersonata da Helena Bonam Carter nel film di Tim Burton.

Marcopietro
Provato direttamente su pelle. Fragranza dall’apertura enigmatica, mi ha spiazzato il contrasto netto tra due sensazioni, una di dolcezza e una quasi affumicata. Note muschiate e sensuali che non virano nell’animale e dolcissimi aliti a cui si aggiunge di tanto in tanto una nota più salata. Effetto di piumino e talco sulla pelle umana, fiori (gelsomino, narciso?), ambra, vaniglia, ma di tanto in tanto avverto la parte vegetale e verde dei fiori e un venticello che arriva dal mare a esaltare il muschio. Non ha una presa immediata sulla mia pelle e non si spande nella fase iniziale, poi man mano che si scalda si solleva e prende vita. Nella sua evoluzione ha alcuni momenti in cui escono più decise le note tra il salmastro e l’affumicato, è come se da un tappeto fiorito emergessero note di carne grigliata. Questo un po’ mi disturba e non credo lo potrei indossare. Lo sento indicato su una donna che voglia giocare con la parte più misteriosa del proprio fascino e di un archetipo femminile riletto in chiave contemporanea.
  • se fosse un colore? Mi evoca il candore di una distesa nevosa, ma nulla di glaciale, splende il sole e il riflesso del cielo vira tutto in tonalità celesti e luccichii argentati.
  • se fosse un animale? Un uccello dal piumaggio esuberante, una paradisea dotata di alcune lunghe piume che vibrano al suo muoversi nervoso, mostrando nell’uniformita del piumaggio scuro bagliori di macchie di un acceso turchese e giallo.
Paradisaea Apoda
  • se fosse musica? Minimalismo elettronico, Glass o Nyman, forse uno dei pezzi di Glass che preferisco: "Changing opinion".
  • se fosse un luogo? Un ristorante in una località marina non troppo frequentata, una terrazza sul mare tra pergolato e orci pieni di florida vegetazione, esplosione di luce e colori puri: cielo, mare, le bouganville e lei, una splendida donna che scruta l’orizzonte.
  • se fosse un capo d'abbigliamento? Un cappello, estivo e a falda larga, per ripararsi dal sole, paglia chiara e traforata arricchito da un foulard a grandi disegni geometrici, arrotolato a cingerne la calotta.
  • se fosse un film/libro? "Teorema" di Pasolini, quando uno stato di apparente quiete ma gravido di inquietudine viene scompigliato da un fattore esterno che fa solo emergere la parte oscura negata.
  • se fosse un personaggio (storico, pubblico,...)? Veruska, la celebre modella, icona femminile dal fascino teutonico e algido, ma capace di trasformarsi in animale feroce o materia inerte nelle performance di body painting.
Ninù
È un profumo che mi ha reso le cose difficili perché l'ho trovato molto sfuggente. Si sviluppa molto lentamente con un'aura indefinita, difficile da decifrare subito, al momento induce quasi a desistere o si resta un po' perplessi. Però se gli si dà il tempo di crescere e svilupparsi, di armonizzare con la pelle gradualmente rivela una natura delicata e dolce come un frutto nascosto in una buccia coriacea.
  • se fosse un colore?  Avrebbe le sfumature tenui e delicate di quadro di Monet, gli stessi contorni idefiniti.
  • se fosse un animale? Sarebbe un gatto, ti si avvicina e si dà a te quando non te lo aspetti e ci hai ormai rinunciato.
  • se fosse musica? Sarebbe "Comptine d'une autre été" di Yann Tiersen.
 
  • se fosse un luogo? Come luogo mi fa pensare a un salotto inglese fin de siècle.
  • se fosse un capo d'abbigliamento? Un leggerissimo foulard di seta.
  • se fosse un film/libro? Se fosse un film sarebbe "Il favoloso mondo di Amelie".
  • se fosse un personaggio (storico, pubblico,...)? La Amelie impersonata da Audrey Tatou.
<Blind Sniff Roulette #1> <Blind Sniff Roulette #3>

6 commenti:

Davide ha detto...

Io sono sempre più stupito di quanto sia preciso il potere evocativo degli odori. Finché si tratta di sensazioni indefinite come "affumicato" cui ognuno ricollega quel che vuole secondo la propria memoria, ok... Ma Amelie Poulain?? Come la mettiamo?

Incroyable!

marcopietro ha detto...

Ma che sorpresa! Non avrei mai detto che una singola molecola di sintesi potesse presentare una simile complessità. Grazie per averci offerto la possibilità di scoprirla.
Nel continuo dibattito che mette in competizione materie naturali e priodotti di sintesi questo assaggio offre spunti di riflessione. Più che rifiutare a priori categorie si potrebbe semplcemente distinguere tra materiali di ottima qualità e tutto il resto...

Magnifiscent ha detto...

Incredibile vero amici?
Incredibile che anche una sola materia possa raccontarci così tanto e che parli lo stesso linguaggio a più persone!
È altrettanto incredibile che ancora si alimenti il dibattito sterile fra sintesi e natura. Vogliamo finalmente parlare di materie belle e meno belle e di quando sono usate al meglio? Questo deve saperci mettere oltre all'ispirazione il creatore

alberto ha detto...

sono rimasto stupefatto che non si tratti di una fragranza complessa ma di un materia singola.
complimenti per la scelta.
condivido il pensiero di magnifiscent su non alimentare dibattiti o polemiche su materie di sintesi o naturali.Credo che tutto nasca dai profumieri che per argomentare un costo elevato di un profumo di nicchia lo giustificano
con l esclusivo uso di materie prime.

Francesca ha detto...

Che bella sorpresa Ermano!
Anch'io trovo il m.diantilis, come l'iso eugenolo, molto interessante. Quest'ultimo in particolare ha anche delle sfumature "oliva" che rimandano all'assoluta di garofano.
Ed è vero: è quasi un già profumo compiuto.

Quanto alla scomparsa dell'eugenolo: ho proprio davanti agli occhi una piccola boccetta di Oeillet Mignardise di Roger&Gallet. Non un capolavoro, ma sicuramente una bomba di eugenolo (=o.e. chiodi di garofano) speziato, vagamente amaro e medicinale, oggi irriproducibile e forse anche lontanissimo dai nostri gusti.
Sicuramente un altro mondo rispetto a Vitriol d'Oeillet, Oeillet di Prada o Carnation di CdG.

Forse il profumo del garofano è sparito insieme alle ideologie e ai partiti che hanno usato questo fiore come loro simbolo? ;)
















Magnifiscent ha detto...

Sempre arguta Francesca!
Purtroppo dopo quegli anni in cui tutti avevano il garofano all'occhiello, questo tema classico è scomparso un po' come sinonimo di vecchio e un po' a causa di restrizioni. Certo oggi come sottolinei il mercato non è più educato a capire questo aroma così ricco, forse il primo e vero tema trasversale fra la profumeria maschile e femminile. Chissà che la ripresa di un tema così lontano non lo possa finalmente restituire con occhi diversi, magari supportato dalle belle molecole di oggi.

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