Grandiflora Fragrance
Al fiorente marchio australiano Grandiflora Fragrance va il premio per lo stand più accattivante e indaffarato. La fondatrice Saskia Havekes ha allestito una chiccosissima serra zeppa di rose e ortensie rosa immerse nel verde esotico e lussureggiante per lasciarci affondare il naso fra i segreti dei fiori. Stuzzicante, erbacea ed ipnotico, mi ha colpito l'ultimo nato. Boronia, costruito sulla costosa assoluta di boronia (preziosa come la rosa di Maggio e perciò raramente usata in profumeria) che Bertrand Duchaufour ha inondato della gloriosa ebbrezza alcolica per cui è famoso.
ABEL
Dall'Australia alla Nuova Zelanda, le misteriose vie del profumo hanno unito la strada dell'ex produttrice di vini Frances Shoemack con quella del profumiere Isaac Sinclair (che si è formato con nientemeno che il Maestro Profumiere Maurice Roucel) in Abel, una linea di cinque fragranze naturali con un approccio olistico ora basata ad Amsterdam. Sorprendenti l'eleganza contemporanea del concept e l'equilibrio delle loro creazioni. Subito fra i favoriti entrano l'etereo Golden Neroli illuminato dal una magnolia croccante e da un accordo mate, e la radiosa Cobalt Amber col suo abbraccio talcato, dolce e sapido al tempo stesso.
DI SER
La profumeria naturale sembra essere in lenta ma costante crescita in Europa e i creatori e i profumieri ne avvertono la magia anche grazie alla tavolozza di materie sempre più ampia oggi. Il marchio giapponese DI SER che torna a Firenze per la seconda volta di fila ne è un chiaro esempio e ci presenta interpretazioni non comuni dei naturali di tendenza prodotti da loro in Giappone. Mizuè una ventata vivace di agrumi verdi grazie a un'eccellente essenza di yuzu mentre Adameku è un haiku sulle gioie sbocciate in un giardino autunnale che si affida ad una assoluta d'osmanto di primissima qualità.
Miya Shinma
Da Tokyo a Parigi più veloce di un tocco di colonia, la profumiera Miya Shinma presenta Les Eau de Miya Shinma, una gamma sofisticata di cinque colonie scandite da diversi colori. Yamabuki (giallo) è un'insolita interpretazione solare e zeppa di ylang-ylang della Kerria Japonica, nota anche come rosa del Giappone. Stimolante anche Kikyo (viola) col suo mix di spezie calde su un misterioso fondo chypre.
L'oriente incontra l'occidente: un ringraziamento particolare va a Profumi del Forte che ci ha regalato una performance dal vivo di ikebana in collaborazione con Sogetsu Concentus Study Group. Il maestro toscano Luca Ramacciotti ha tradotto alcune fragranze del marchio in ikebana, unendo così l'ammirazione giapponese per la natura con la connessione che Profumi del Forte ha con la bella Versilia. Non ho resistito ed ho chiesto a Luca come ha pensato il suo ikebana preferito.
“Come un profumo, l'ikebana ha una nascita, uno sviluppo ed un'evanescenza. Entrambi utilizzano materiale vegetale ed è interessante vedere come si può visualizzare un profumo attraverso l'ikebana ricreandone l'idea di base, il racconto o l'impatto emotivo attraverso i sentori che lo compongono. Qui sono andato da alcune delle note di Mythical Woods dei Profumi del Forte come lo zenzero e i legni all'idea del colore di lamponi e zafferano”.
Foto di Rimaldo Serra |
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