L'arte ormai da decenni ha capito quanto sia evocativo richiamo del sangue e quanto denso sia il suo significato. Lo aveva già capito nel 1991 l'artista britannico Marc Quinn quando modellò la dirompente opera "Self", testa autoritratto interamente fatta del proprio sangue congelato, forza espressiva del se, anche fisico e metafora della fragilità umana (la scultura è conservata a temperatura costante sotto zero).
Anche la moda un decennio avanti si ispira al flusso ematico e al fascino clinico di un'estetica in bilico tra Eros e Thanatos. Un profeta di questo movimento è sicuramente Alexander McQueen che nella sua collezione di debutto "The dance of the twisted bull" tenuta in un ex-mattatoio fa sfilare una modella infilzata come il toro dalle banderillas il cui abito si tinge di lembi rosso sangue.
Pure nella musica artisti hanno attinto al magnetismo primordiale del sangue come la camaleontica Bjork che nel 2001 segna il primo singolo tratto dall'album Vespertine "Hidden place" nel cui video riprende l'oscuro fluido della vita. Ancora nel 2008 Alanis Morriset sceglie di lanciare il suo settimo album Flavors of Entanglement con il video di "Underneath", dove abita un cuore pulsante che mette in circolo il sangue e la vita.
Così anche nel profumo il richiamo del sangue sembra irresistibile e ne sono la prova alcune creazioni di maison coraggiose come Etat Libre d'Orange come Vierges et Toreros e ancora oltre con Secretions Magnifiques ispirato a tutte le secrezioni corporee.
Figlii di questa corrente tematica Antonio Zuddas e Giovanni Castelli presentano a Esxence Blood Concept: "è un concept innovativo, destinato a deflagrare nelle narici degli avventori più accorti. Nasce dall'esigenza di tradurre l'istintualità di ciascuno riguardo alla scelta del profumo da adottare come proprio. Dal desiderio di tradurre un gesto quotidiano in un atto di rivendicazione d'identità" dichiarano loro.E se il tema non è nuovo, mi è parso nuovo l'approccio evolutivo-istintuale secondo cui il sangue è memoria della nostra storia in cui ciascun gruppo segna una precisa identità nonché una tappa evolutiva della specie umana con il risultato olfattivo di un "simposio senza sesso e senza fiori".
Il gruppo 0 rappresenta l'identità del predatore primitivo ed unisce le note di testa aromatiche e fruttate di timo e lampone ad un corpo carnoso di pelle scamosciata, legni e note metalliche. Sulla pelle prende corpo dando buona persistenza e sillage, con un effetto sorprendente dato dal lampone accattivante che si stempera lasciando il posto ad una morbidissima suede per nulla dolciastra, anzi contrastata dalle note di concia della betulla e da un sottile fondo metallico che richiama l'odore della carne talmente ipnotico che non ho saputo resistere alla tentazione di provarlo.
Il gruppo A rappresenta l'identità vegetale dell'uomo sociale che si stabilisce nelle prime comunità. Olfattivamente si traduce nell'impressione di un orto su cui spiccano foglie di pomodoro e basilico e la punta fresca dell'anice stellato. Su mouillette si intuiva anche qui un fondo lievemente muschiato e metallico ma in un contesto più arioso e classico, meno d'impatto.
Il gruppo B incarna l'identità nomade dell'uomo esploratore che viaggia e si mischia con culture differenti. La fragranza è un legnoso speziato di artemisia e pepe nero con punte lievemente tostate di the nero bilanciate da un accordo fruttato-fresco di mela, frutti rossi e melograno. Il fondo solido ed asciutto è dato da patchouli, teck e l'accordo metallico che anche qui su mouillette mi è sembrato molto nascosto dai legni.
Ultimo il gruppo AB che con lo 0 ho trovato i più mirati sul concept, rapprensenta l'identità minerale e urbana dell'uomo contemporaneo. Esso si esprime in un jus modernissimo, che rifiuta ogni citazione alla natura tanto da ricordare lo stile compositivo di certi Comme des Garçons e in particolare Odeur 71. La partenza forte di aldeidi minerali si apre poi su sensazioni lievemente acquatiche e materiche di rocce per poi svelare una base secca di cedro e scintillanti note metalliche.
Ho trovato molto azzeccato anche il packaging clinico giocato sui colori bianco-rosso con tanto di contagocce che fa il verso ai medicinali. In fondo anche il profumo può essere un medicamento, un boost quotidiano per l'anima.
Nessun commento:
Posta un commento