4 aprile 2011

Esxence 2011 (1): profumaMI

L'ingresso della manifestazione
Esxence, terza edizione: anche quest'anno Milano si profuma. Lo fa a suo modo, forse un po' confuso e a volte maldestro ma sfodera anche tocchi di grande fascino fra gocce di profumo. Proprio a simboleggiare queste gocce di fragranza che cadono sulla città c'era ad accogliere i visitatori una suggestiva decorazione in gocce di vetro contenenti acqua e fiori di cui vedete un'immagine qui a lato.
E parlando di gocce e freschezza, prima tematica ad emergere è sicuramente la voglia di profumi più aerei e verdi, forse un richiamo alla bella stagione e certamente in parte dovuti alla tendenza in atto da qualche anno del ritorno alla colonia, al profumo come parte dell'igiene mattutina o come gesto per rinfrescarsi durante la giornata.

Questo è il concetto dietro alle fragranze di Atelier Cologne, impressioni olfattive di risvegli in diversi luoghi che uno scrittore viaggiatore ha appuntato sulla sua moleskine poi per caso finita nelle mani di un profumiere. Me le hanno raccontate i simpatici Sylvie Ganter e Christophe Cervasel, ideatori del concept dietro a queste Cologne Absolue (con concentrazione equiparabile ad un eau de parfum) che mantengono giusto lo spirito di una colonia ma guadagnano corpo ed intensità da fragranza vera e propria. Incredulo ho testato Orange Sanguigne creata da Ralf Schwieger (Lipstick Rose per Fredéric Malle, Eau des Merveilles per Hermès) che raccoglie l'impressione realistica di una colazione tra gli aranci, che ha avuto una durata di almeno sei ore. Oltre a questa, la linea prevede altre fragranze più classiche da colonia come Grand Neroli (Cécile Hua) e la tenera ed erbacea Trèfle pur di Jerome Epinette (Bal d'Afrique per Byredo) che si arricchisce poi di sapori umidi e leggermente floreali, ma anche fragranze più legnoso-ambrate come Bois Blonds e Oolang Infini dai toni di the oolang inizialmente freschi ma poi più affumicati, speziati e cuoiati.

Altra fragranza interessante e atmosferica come l'aria elettrica prima di un temporale o un cielo carico d'acqua è Roboris di Mark Buxton per Calè Fragranze d'autore, dove le note di testa eteree spazzano con la loro freschezza sopra un cuore verde e umido. Il fondo svela un lato di terra, alberi secchi e rocce arse che rilasciano i loro sentori minerali al cadere delle prime stille.

Nella stessa direzione anche Keiko Mecheri che, oltre ad aggiungere alla sua collezione Les Hesperidés un nuovo agrumato, mi ha colpito per la sua Camellia, un'interpretazione dellla camelia giapponese  che ricorda il fiore di the. Molto delicata ma di carattere, la fragranza si apre con toni verdi ed aromatici di germogli di camelia sinensis e si arricchisce poi di sensazioni floreali (ma non fioriti) delicate di magnolia e un accordo gelsomino rinfrescato da un fantasma fruttato-acidulo, forse una citazione a Umé, unito a un fondo delicatamente legnoso. Tutto è reso poi aereo e vaporoso da un accordo lievemente ambrato, quasi si odorasse la brezza che sfiora i rami di camelia e scompone dolcemente i capelli di una donna.

Ritroviamo poi lo stesso filo verde che ci porta alle Sirenuse, da Eau d'Italie con Jardin du Poete, dove la maestria di Bertrand Duchaufour si vede soprattutto nell'apertura con un accordo esperidato dominato da arancio amaro, pompelmo e basilico che giocano in un bell'equilibrio sul contrasto fruttato-erbaceo, dolce-amaro che ha come sfondo un orto-giardino mediterraneo dove maturano i pomodori tra erbe aromatiche. Un profumo con una sferzata iniziale piacevole come un'eau estiva dove il cuore di angelica con un soffio di rose lontane smussa appena l'apertura acidula e dove il fondo lievemente speziato di elicriso e legnoso di cipresso e vetiver ammorbiditi da una traccia muschiata fa semplicemente da supporto senza rubare la scena ai sentori mediterranei.

E dalle coste della Sicilia passiamo alle coste della Normandia con Weekend a Deauville di Patricia de Nicolaï che rilancia questa fragranza alleggerendola dei tocchi più marcatamente speziati dell'edizione precedente. Mi è piaciuta per l'armosfera di femminilità ingenua e serena che emana, da far venire voglia di pic-nic sull'erba tra le colline del Calvados a ridosso del mare.
La fragranza dall'apertura più erbacea di galbano, diventa poi un tenero mughetto dai sentori linfatici con accenni zuccherini, che si mantiene di una freschezza gioiosa e mattutina grazie anche a una sfumatura marina, ideale da portare tutti i giorni per un eleganza semplice e understated anche se non avete la fortuna di fare un romantico viaggio a Deauville.

Infine in questa tendenza rientra perfettamente il lancio dell'ultima straordinaria fragranza riportata alla luce nella Maison Grossmith, Betrothal la cui formula originale risale al 1893 e che rispetto ai primi tre profumi d'impronta marcatamente orientale, porta una ventata di leggerezza nella linea. Ma di questo vi parlerò i dettaglio più avanti lasciandovi per ora col fiato sospeso.


4 commenti:

Bettina ha detto...

Mags, ho aspettato la versione in inglese. please.

marcopietro ha detto...

Grazie per il primo resoconto, non vedevo l'ora di leggere le tue impressioni... sulla carta mi ispiravano un sacco le colonie di Atelier, il Jardin du Poet, il Roboris, i Grossmith e l'ultimo Humiecki &G., perciò sono davvero soddisfatto di trovare quasi tutte ste cose nel tuo report. Speravo di fare un pò di test di persona, ma nell'impossibilità di fare la gita milanese mi affido al racconto di altri... e di te mi fido, mi son sempre trovato in accordo quasi totale con le tue impressioni. :)

gretel ha detto...

Mi accodo come al solito ai tuoi commenti. Di Esxence mi sono piaciuti assai l'allestimento, L'Osmotheque (elogio ai due giovani preparatissimi e molto pazienti)e la gentilezza di alcuni "standisti" e nasi. Mi sono piaciuti assai meno il caldo torrido, i faretti impietosi per le mie pupille ed altro di trascurabile. Non è scoccata la scintilla con nessuna fragranza presente tranne per i Grossmith che mi hai fatto gentilmente conoscere. Shem - el -Nessin è notevole e mi auguro, a breve giro, di entrarne in possesso. Gli Atelier Cologne li ho persi un po' nel marasma olfattivo e quindi ho davvero un pallido ricordo di una o due composizioni. peccato. Piccola ovazione personale per la De Nicolai, i cui profumi gentili e per nulla banali corrispondono perfettamente alla sua persona. What else? Concordo con Camellia di Mecheri: da provare e riprovare. La sua tuberosa è di una potenza incredibile..non sò se riuscirei a portarla ma certo non passa inosservata. Attendo tuo n. 2 per continuare a sproloquiare..;-)

Magnifiscent ha detto...

@Bettina: hope you enjoyed my post in english and look forward to any comment :)
@Marcopietro: grazie per la fiducia! Spero avrai presto modo di sentire i profumi e di condividere le tue impressioni se vorrai :)
@Gretel: a me ha fatto molto piacere sentire con te diverse fragranze e confrontarmi "live". I Grossmith ero certo ti sarebbero piaciuti. Ti consiglio di risentire gli atelier cologne invece perchè li sto scoprendo più in dettaglio in questi giorni e danno soddisfazione :)

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