24 settembre 2011

Pitti Fragranze 2011 - Note da Firenze (2)

Robert Piguet Fracas Swarovski Limited Edition
Certamente passeggiando tra gli stand di Pitti Fragranze quest'anno non si poteva fare a meno di notare quanti nuovi marchi nel giro degli ultimi anni si siano affacciati al mercato della profumeria indipendente. Bastava dare uno sguardo alla mappa degli stand per rendersi conto che un quarto degli spazi disponibili era per la sezione Spring. Qui è rappresentata la primavera dove sbocciano i marchi nati di recente o che addirittura si presentavano per la prima volta al pubblico e che nemmeno sono ancora distribuiti nei negozi. Come già aveva predetto Michael Edwards anche nella sua conferenza a Esxence 2011 sul futuro della profumeria artistica, di fronte a questa forte espansione dell'offerta o per dirla con le parole giocose di un amico vedendo che la nicchia è diventata una navata, la reazione dei creatori già sul mercato è stata quella di alzare il tiro, di rispondere con il lusso per la clientela più esigente. Linee di nicchia nella nicchia sbucano in un gioco di scatole cinesi fatto di packaging lussuosi ed esclusivi, di fragranze di qualità ancora più elevata proposte in eau de parfum concentrée e perfino in estratto per indossarle e sentirsi unici, speciali.

La prima creazione che morivo dalla voglia di risentire nella sua versione definitiva è stato l'Oud della linea Les Nombres d'Or di Mona di Orio presentata in un lussuosissimo packaging laccato nero e oro degno di uno sceicco. Ne avevo gia parlato ma riconfermo l'impressione che avevo avuto questa primavera: una fragranza strepitosa che gioca sulla combinazione inedita di oud e osmanthus dando vita a qualcosa di emozionante che ti avvolge per tutto il giorno aprendosi su pelle in un ventaglio di sfumature straordinario. Un oud che sono sicuro diventerà un riferimento per tutte le fragranze che ruotano attorno a questa preziosa essenza.
Anche James Heeley, famoso per le sue architetture peso piuma, si lascia tentare dalla texture degli estratti e crea un trittico di parfum, Agarwoud, L'Amandiere e Bubblegum Chic, racchiusi in un packaging esclusivo grigio/argento con tappo in cristallo nero molato.
Bespoke, termine che in inglese identifica l'eccellenza della profumeria, le creazioni su misura, è invece il nome scelto da Keiko Mecheri per la sua linea esclusiva che si completerà di ben otto fragranze, quattro delle quali gia presenti a Firenze.
In occasione delle feste natalizie punta sull'extra-lusso anche la Maison Robert Piguet con un packaging scintillante per il classico Fracas che si vestirà da gran sera in cristalli Swarovski per essere, anche visivamente, ancora più esuberante, più diva che mai.

Eccellenza ed esclusività anche per Artisan Parfumeur che lancia la collezione Mon Numero in grande stile con un incontro con lo straordinario Bertrand Duchaufour che ha svelato il percorso creativo che ha dato vita a queste nuove fragranze. Come già fatto da altri marchi come Le Labo, l'esclusività in questo caso è anche geografica visto che ciascun numero sarà distribuito in esclusiva solo per un determinato paese. Il Numero 6 scelto per l'Italia, un'interpretazione inedita del tema floreale-ozonico come solo il genio di Duchaufour poteva concepire. Mannaggia a me, mi ha subito conquistato così non ho restito a provarlo su pelle ed è entrato direttamente in wishlist, quindi ve ne parlerò presto.

2 commenti:

Diakranis ha detto...

e te pareva...
a noi tocca il marino coi fiori... ma che originalità.. un marino per una penisola...
vaaaaa bene sentiremo anche questo n-esimo marino...

;-)

ma quando si troverà nelle profumerie questo fantomatico oud di mona??

Davide ha detto...

Ciao Mags.

Ammetto che, sulla carta, come Diak, avrei preferito altri numeri: il n° 4 (lavanda cuoiata. La premessa nonnesca - come diresti tu - ma dal Bertrando ci si aspetta sempre un coup de théatre: guarda che ha fatto col fougére in Sartorial...)o il n°8 (potevano ricordarsi dell'iris fiorentina).
Tuttavia questo n° 6 male non è. Non lo ritengo un capolavoro, ma non è nemmeno così scontato.
A me non dispiace. Attendo la tua recensione ad hoc per parlarne diffusamente, ma...
La nota ozonica potrebbe lontanamente rinviare a un qualcosa di Bosque? Ammesso che sia la nota ozonica quella che sento nel passaggio dalla testa al cuore...

Ciao, ciao.

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