7 aprile 2011

Esxence 2011 (2): Grossmith London Betrothal

Devo confessare che quando li ho visti tra i marchi presenti a Esxence 2011 sono stato molto felice di trovare Grossmith London a prescindere dal fatto che presentassero una nuova fragranza o meno. Io ho avuto la fortuna di conoscerli appena arrivati in Italia praticamente sotto casa e sono rimasto subito entusiasta ma per chi non avesse ancora letto la loro singolare storia, la riassumo brevemente.
Simon Brooke, un signore distinto non più giovanissimo ma molto intraprendente, decide di interessarti all'albero genealogico della sua famiglia e facendo ricerche scopre che in un ramo della sua parentela c'è un profumiere, John Grossmith, che nel 1835 fonda la Grossmith London. Facendo ulteriori ricerche entra in contatto con un lontano cugino del ramo Grossmith e viene a conoscenza del glorioso passato di questo antenato. All'epoca infatti la Grossmith London si impose tra il bel mondo dell'inghilterra vittoriana per i suoi prodotti di estrema qualità, ottenuti con materie prime provenienti soprattutto da Grasse e che ebbe un successo di pubblico e di riconoscimenti ufficiali dai regnanti inglesi, spagnoli e greci e perfino una medaglia d'oro all'expo del 1851. Il lontano parente aveva conservato per molti anni le teche contenenti tutte le medaglie e un prezioso brogliaccio contenente centinaia di formule di fragranze, saponi, lozioni e prodotti per la toeletta, un vero tesoro custodito ignaro fino ad allora che Simon decise di portare via con se. Così lui e la moglie Amanda, affascinati dalla storia, rilevano ciò che era rimasto del marchio Grossmith la cui attività era cessata nel 1980 e non solo, l'appetito vien mangiando e un libro intero di formule era decisamente un bel banchetto per la loro curiosità.

Incontrandoli ad Esxence allo stand Campomarzio 70, colgo l'occasione per parlare con Amanda e chiederle se fino ad allora lei e Simon si fossero mai interessati di profumi.
Betrothal Vintage
A: "No, non ci eravamo mai interessati al mondo dei profumi prima di allora, io e Simon usavamo i profumi, soprattutto i classici Dior, per esempio io ho usato per anni Diorissimo e Simon Eau Sauvage, ma il nostro interesse prima di oggi finiva li. E' stata la scoperta di Simon che ci ha pian piano appassionati alla storia di John Grossmith e di conseguenza alle fragranze. Dopo il ritrovamento delle formule abbiamo pensato molto cosa farne e a chi rivolgerci. Poi una sera andammo con amici a una conferenza di Roja Dove e alla fine ci presentarono a lui. Saputa la nostra storia e conoscendo il grande passato di John Grossmith, si fece nostro mentore e ci disse di rivolgerci a Robertet. Loro hanno fatto un grande lavoro che ci ha affascinato molto e che abbiamo seguito per oltre due anni a stretto contatto, partendo da alcuni flaconi delle fragranze vintage che avevamo ritrovato sul web. Il primo passo è stato analizzarle al gascromatografo e fare varie prove combaciando le analisi con le formule in nostro possesso. All'inizio non è stato facile anche per noi entrare in un mondo sconosciuto, sentir parlare di materie prime, costi, processi di produzione ma non ci interessava il tempo e il denaro speso, oramai volevamo arrivare fino in fondo. E' stato necessario un grande sforzo e l'uso di materie prime naturali di qualità straordinaria ma quando alla fine sono riusciti a ricreare le fragranze il più fedelmente possibile siamo rimasti entusiasti del risultato."

E: "Fra tutte quelle formule di fragranze, qual è stato il criterio secondo cui avete deciso le prime fragranze da riportare alla luce?"
A: "Non avevamo la più pallida idea di come fossero i profumi. Allora facendo una ricerca sul web trovammo cataloghi dell'epoca, bottiglie di profumo vintage e gente che ancora si ricordava di avere usato i profumi Grossmith. I tre più popolari erano certamente Phũl-Nãnã, Hasu-no-Hana e Shem-el-Nessim. Basti pensare che Phũl-Nãnã venne creato nel 1891 e venduto fino alla fine degli anni 70, il che significa quasi un secolo, oserei dire come una sorta di No. 5. Addirittura Phũl-Nãnã era così popolare che con la sua profumazione venivano confezionati svariati prodotti da toeletta, saponi, lozioni dopobarba e perfino, sembra incredibile, un dentifricio. Quindi la scelta è caduta su queste fragranze."

E: "Riguardo invece a questa nuova fragranza, Betrothal, avete pensato di ricrearla appositamente per le nozze del principe William?"
A: "Buona domanda. A dire la verità sin dall'inizio, ancora prima del fidanzamento del principe William, avevamo già deciso che Betrothal sarebbe stata la quarta fragranza Grossmith"

Mentre mi parla e sorride Amanda mi indica un'antico manifesto della Grossmith in cui appaiono i nomi delle fragranze più celebri tra cui, oltre a Phũl-Nãnã, Hasu-no-Hana e Shem-el-Nessim, anche Betrothal. Poi toglie da un piccolo cofanetto un flacone vintage di Betrothal per mostrarmi come l'etichetta riportasse la scritta "Semper Filelis" come emblema della fedeltà coniugale e le decorazioni con tripli fiocchi rosa ripresa e attualizzata anche nella confezione odierna.

A: "Betrothal venne creato da John Grossmith nel 1893 per essere indossato da Mary di Teck il giorno del suo matrimonio col futuro Re Giorgio V. Avevamo pianificato di lanciare la fragranza nel 2012 a dire il vero ma l'occasione ci sembrava davvero speciale per non legarla a questa fragranza e così abbiamo fatto il possibile per accelerare i tempi. Abbiamo anche scritto alla corte reale invitando la futura moglie del principe William a indossarla il giorno delle nozze, dovremmo ricevere a breve la risposta. Sarebbe bello che fosse la sua fragranza così come lo fu per la sua bisnonna, ne saremmo molto felici."

Le fragranze Grossmith in flacone Baccarat
Le prime tre fragranze Grossmith ispirate all'esotismo e ai viaggi dell'inghilterra coloniale di fine ottocento raccontano del lontano oriente: Hasu-no-Hana (il profumo del loto giapponese) è un'impressione del Sol Levante, Phũl-Nãnã (fiore delizioso in Hindi) parla dell'India selvaggia mentre Shem-el-Nessim (il profumo dell'Arabia) racconta del medioriente da mille e una notte e sono caratterizzate da una struttura avvolgente e ricca di sfaccettature. Betrothal, che in inglese arcaico significa letteralmente promessa di matrimonio, mi ha sorpreso per la sua luminosità e freschezza pur mantenendo lo stesso stile vittoriano ma con un tocco di eleganza altera in più.
La fragranza apre con le vivaci note esperidate di bergamotto e limone da cui, tra sussurri di lavanda, germoglia rigoglioso il petitgrain che inonda di verde l'accordo di testa. Ci parla di un giovane virgulto coperto di rugiada, forte nel gonfiare le gemme e farle esplodere a primavera eppure tenero, con le sue foglie lucide e fragili. L'avvio sfuma come i contorni di un quadro di Monet in un delicato bouquet di fiori bianchi: la rosa di maggio verde e umida, il neroli che spicca con le sue punte fresche e allude al matrimonio e più avanti il gelsomino di Grasse dai toni morbidi, emblema della dolcezza dell'amore e infine la sfumatura carnale e lievemente poudré dell'ylang ylang che allunde con pudore alle gioie del talamo. Il cuore della fragranza è di una bellezza classica, romantica e fiera al tempo stesso e ricorda il cuore floreale che renderà celebri qualche decennio dopo dei grandi classici del del novecento, Chanel No. 5 e Liu di Guerlain per citarne due esempi.
Sigilla la fragranza un solido accordo di legni umidi dominato dal vetiver con accenni di patchouli e sandalo resi vaporosi da tocchi muschiati e smussati da un soffio di vaniglia. Come per le altre fragranze Grossmith, anche nell'alone radioso che diffonde Betrothal si percepisce una qualità delle materie prime da urlo a partire dall'uso smisurato di materie naturali d'eccellenza come il petitgrain e più ancora nei fiori bianchi di Grasse e la maestria nel cucirle fittamente assieme in perfetto equilibrio, caratteristiche che più che mai lo rendono il perfetto sillage di una futura Regina.

3 commenti:

Diakranis ha detto...

pensa... a me non è piaciuto per niente... o meglio, non è che non è buono, ma non mi ha dato nulla di più di tanti altri sul genere...
lo risentirò certo, quindi potrei ricredermi, ma se questo profumo rispecchi lo stile del marchio, mi sa che io e Grossmith non andremo molto d'accordo... ;-)
CIao MAgs!

Anonimo ha detto...

buono! mi piace! certo che da quando saranno ufficiamente sul mercato tutte le case che intendano spacciare fragranze con " materie prime di massima qualità, etc" dovranno pensarci molto bene su... il confronto potrebbe essere avvilente ! eheheh

Betrothal, io non ci sento tutte le noticine che appunta Mags, sento una pervasiva e intrigante nota aniciosa che ricama la fragranza dall'inizio alla fine, inopinatamente l'ho definita Elicriso, ( o immortelle) assente dalla piramide, e già Mags mi ha messo in ginocchio nell'angolino su grani di incenso e ambra, la punizione d'elezione per chi toppa le note olfattive...:-) Allora cos'è? Ditemelo, please...

ma in tutto il web solo io e Mags abbiamo sentito questo Betrothal?

non so se affronterei la spesa, però questi Grossmith son veramente intriganti, almeno un campione mi piacerebbe averlo sempre per annusare alla bisogna un bellissimo odore antico che non è invecchiato.

fd

Magnifiscent ha detto...

Flinn, che bella punizione in ginocchio su grani d'incenso e d'ambra, quasi quasi mi ci metto io al posto tuo heh...
Tranquilla non sono così severo e poi la descrizione di ci che senti è molto personale, l'importante è che tu ci senta qualcosa che ti piace :) Cosa sia quella nota che chiami immortelle difficile dirlo: petitgrain forse? Vetiver? Mistero :)
Vero è quello che dici, i Grossmith restano comunque una importante pietra di paragone qualitativo con cui misurarsi.

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