19 novembre 2013

L'ultima Diva: Bal à Versailles (1962)

Pensate allo stupore del barocco e avrete un'idea di quello che provo per Bal à Versailles: così come l'occhio dello spettatore si perde di fronte all'opulenza di Rubens, il naso è investito dallo sfarzo di mille sfumature. Anche barocco come sinonimo di bizzarro gli calza a pennello come si può dedurre scorrendo i commenti online che vanno da sensuale e animale fino a viziozo e indecente per chi è cresciuto a suon di muschi bianchi. Nonostante la formula originale sia stata ampiamente riformulata, la zampata di Bal à Versailles riesce ancora a distinguersi tra la modernità sbiadita che prevale sugli scaffali oggi.
Non è difficile immaginare che la sua scia teatrale possa essere l'aura di una grande Diva come Valentina Cortese, un complemento al suo stile unico e al suo favoloso guardaroba firmato da Capucci, Dior, Ferré, Galante e Mila Schön. Camminando fra i suoi abiti più belli esposti fino a settimana scorsa a Palazzo Morando, ho scoperto che è il profumo che ancora oggi indossa tutti i giorni. Così a casa mi son messo poche gocce del mio parfum de toilette degli anni '70 per raccontarvi la sua magia.

Più luminosi e verdi che negli anni folli, i fioriti aldeidati stavano rivivendo una seconda giovinezza nel 1962 grazie alle nuove molecole e basi create nel dopoguerra. Con Bal à Versailles, Desprez sembra voler prendere le distanze da successi commerciali come Madame Rochas, Chant d'Aromes, Capricci e Calèche. Grazie al suo stile personalissimo e alla sua maestria, strizzerà più l'occhio a classici florientals come Narcisse Noir di Caron e Chaldée di Patou, rivisitati però dal patchouli a tutto volume di Youth Dew. Ispirandosi alla galleria degli specchi di Versailles distillerà un nettare potente e raffinatissimo in grado di cogliere lo spirito delle feste sontuose della reggia, fra dame incipriate che volteggiano in crinoline, stucchi d'oro e legni patinati.

Difficile descrivere Bal à Versailles come testa-cuore-fondo perché dopo un accenno di agrumi e neroli in testa, sprigiona la sua sinfonia barocca di pagliuzze cangianti ora con la setosità di iris e fior d'arancio, ora con la dolcezza decadente di gelsomino e ylang-ylang, ora con la cremosità di sandalo Mysore e benzoino. Indossarlo è una scoperta continua per il caleidoscopio di sensazioni impercettibili che rivela: la piccantezza quasi medicinale di garofano e cannella, l'amarezza erbacea del rosmarino fra le righe inchiostrate del muschio di quercia o la suggestione del sole che si allunga sui parquet incerati, o ancora la sapidità pericolosa dell'ambra grigia che narra di stalle e stallieri oltre le aiuole del Petit Trianon.

Il mio parfum de toilette ha una persistenza paragonabile a quella di un estratto e enfatizza gli aspetti ambrati, polverosi e floreali. Grazie a un amico che gentilmente mi ha ceduto un piccolo decant della sua eau de cologne vintage, ho potuto confrontarla. La persistenza è più sfuggente, ma l'avvio è potente di agrumi e zibetto, quasi fauvista. Seppure rimasterizzata a minor fedeltà, la versione attuale continua a brillare col suo sillage importante, come l'entrata in scena di una grande diva. Eccovi le note (dal sito di Jean Desprez).

Testa: Bergamotto, limone, mandarino, neroli, rosmarino
Cuore: Rosa di Maggio, rosa bulgara, mughetto, lillà, iris, gelsomino, ylang-ylang, cassia
Base: legno di cedro, sandalo, vetiver, patchouli, vaniglia, benzoino, meliloto, balsamo di Tolu, muschio, zibetto

2 commenti:

alberto ha detto...

Bellissima recensione di un profumo che amo e reputo la quintessenza dell opulenza.Tra l altro sembra che oltre a Valentina cortese vanti altri illustri estimatori come Elisabetta 2°e Michael Jackson
Proprio oggi ho avuto l occasione di provare il maschile di Bottega Veneta e l'ho trovato molto simile al bal a versailles pour homme,gran profumo ma non cosi straordinario come il femminile, condividi anche tu la stessa impressione.

Magnifiscent ha detto...

Ciao Alberto
di Michael Jackson lo sapevo ma HRM Elisabeth II mi mancava! Bottega Veneta pour homme l'ho sentito di sfuggita a Roma e non mi è dispiaciuto. Mi ha ricordato il primo Montana pour homme ma è chiaro che l'ispirazione è quella degli chypre maschili anni '80. Ci hai preso in pieno!
Concordo che il femminile sia un passo più avanti, anche se il mood è coerente. Bastava solo osare poco di più.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...