25 maggio 2017

Vero Profumo Naja: danzando coi serpenti

Nell'universo profumato di oggi dove i marchi lanciano svariate fragranze l'anno, c'è una donna che ha fatto del tempo la forma di lusso più alto. Con sole cinque fragranze declinate in parfum, voile de parfum e eau de parfum, Vero Kern si è presa il tempo di curare ogni dettaglio quasi fosse una meravigliosa ossessione.
Impossibile rimanere indifferenti, le sue creazioni dividono gli appassionati e per chi le ama, ogni lancio è un evento epocale. Ecco perché la lunga attesa fino a questo decennale ci ha fatto morire di curiosità ad ogni succulento indizio, inclusi serpenti dorati, sciamani o tavole botaniche del tabacco che Vero ha sparso nelle pieghe dei social network.
Come Pollicino, ho raccolto tutti i sassolini arrivando ad Esxence con l'acquolina in bocca per Naja, il profumo del giubileo.

Con Vero Kern ad Esxence 2017
Giubbino in pelle e occhiali pitonati glam-rock, mi accoglie al suo stand una Vero in formissima. Approfittiamo di un momento di calma per sederci e iniziamo a odorare assieme le materie della tavolozza di Naja: l'assoluta di tabacco calda, mielata ed erbacea ma anche quella di osmanthus polposa, scamosciata e ruggente. Poi la ruvidezza suadente di una speciale base cuoiata che Vero stessa ha composto ed una ricostruzione di fiori di tiglio che odora d'estate.
Spruzzo Naja ed ecco, lo stupore: il miele, il cuoio ed il tabacco sono lì come promesso col loro accento deco, ma plasmati dalla sua creatività visionaria in un florientale dalla pelle iridescente come la nuova muta di un cobra.


Naja Cigarettes, René Leonnec (1939)
Giusto il tempo di inspirare la solarità dei tigli (un albero sacro della mitologia germanica dalle proprietà curative) e le note di testa si fanno succose di melone cantalupo con la vibrante rugiada che vela Diorella e che per me è la coperta di Linus: profumo di fine anno scolastico e giornate di luce infinita nei miei compleanni di bimbo.
Naja (pronunciato con la j francese di Jean), dal sanscrito nāga, significa serprente e si riferisce ad un genere di serpenti fra i più velenosi, fra cui il cobra. Naja è anche una vecchia marca di sigarette al "tabacco d'oriente" molto popolari nella Parigi fra le due guerre.
Proprio questo tabacco orientale inizia a pulsare, più virile e pungente di noce moscata nel cuore della fragranza mostrando un altro esempio dell'abilità di Vero nel dominare gli opposti, fra maschile e femminile, il vizio del fumo e le virtu del tabacco ben rappresentati dalle spire mortali del serpente che si avvolge sul bastone di Asclepio o nel simbolo di infinito sul flacone di Naja beneaugurale di molte creazioni a venire.

Danzatore Hopi con serprenti
Foto di Edward S. Curtis (1924)
Il tabacco è un potente psicotropo che circonda molti rituali degli indiani d'America. Il serpente, poi simbolo maligno nella cultura cristiana, già nella civiltà minoica era simbolo di forza generatrice nella danza coi serpenti che fondeva il sacro femminino e mascolino. Le tribù Hopi e Navajo dell'Arizona credono che I serpenti siano messaggeri ultraterreni. Invocando la loro forza vitale e la pioggia, gli sciamani danzano lasciando che i rettili gli entrino in bocca per poi liberarli affinché portino le preci nel sottosuolo agli spiriti.
La scia talcata e narcotica di Naja svela un camoscio raffinatissimo, più angelico ma non meno pericoloso del cuoio di Tabac Blond che lega quel che resta dei frutti e del miele alle fredde scaglie del vetiver che Vero ha magistralmente esposto in Onda.
Spruzzo e lascio che che Naja mi cinga il collo e compia il suo rituale. Si insinua dentro di me per ascoltare i mie pensieri e danzare al ritmo del mio cuore sotto pelle per poi librarsi e raccontarli agli spiriti che sapranno capire la lingua magica che è il profumo.


Matilda Lowther e Jake Love, foto di Tim Walker per Love Magazine (2014)

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