Finalmente è arrivata l'estate di lunge giornate e calura e con essa anche l'oramai consueta carrellata di eau fraîche, cologne e flanker estivi della profumeria commerciale che puntualmente al mattino risenti addosso a tutti in metropolitana, uno uguale all'altro, uno più detersivo dell'altro.
Così, io che tipicamente amo le fragranze decisamente più sontuose, ogni anno rimango sempre spiazzato su cosa indossare. Nessun problema se la sera mi concedo effluvi densi che acquistano ancora più malìa col caldo ma di giorno la scelta è ardua. Ci vorrebbe una bella colonia ma come coniugare leggerezza e profondità?
Negli ultimi anni poi nella profumeria commerciale e non, c'è stato un rilancio dell'acqua di colonia, modo di profumarsi associato ad una ritualità così antica ma così sconosciuta alle giovani generazioni di consumatori da poter essere riproposta dal marketing come moderno gesto di benessere. Fortunatamente fra mille proproste si trova anche qualcosa di interessante.
Pensare che l'acqua profumata è una delle prime fragranze per la persona legata alla (allora scarsa) igiene personale. Di acque aromatiche ottenute per macerazione di fiori ed erbe se ne trovano tracce in tutta l'antichità via via fin nel tardo medioevo con l'Eau de la Reine de Hongrie (1370) famosa vinagre a base di rosmarino creata per alleviare le sofferenze di gotta e reumatismi della regina, ma il fiorire poi delle acque di Colonia e il nome legato alla città tedesca di Colonia, lo si deve al La dato da Caterina de Medici alla corte di Francia.
La colonia di cui voglio parlarvi invece si ispira sempre alla Francia ma di qualche secolo dopo e in particolare all'epoca in cui nasce la profumeria moderna,con la nascita delle molecole di sintesi che consentirono ai maître parfumeur di svincolarsi dalla natura e di creare le prime composizioni astratte. La cumarina, principio contenuto in natura nella fava tonka, frutto dell'albero cumaru (Dipteryx odorata) da cui appunto la molecola prende il nome fu la prima molecola tra tutte ad essere scoperta e sintetizzata nel 1868 da W.H.Perkin. Altra molecola scoperta in quegli anni è la benzaldeide, una sostanza che in natura conferisce alle mandorle amare il loro caratteristico aroma.
Astier de Villatte è una maison francese nata producendo ceramiche da tavola nei classici decori del XVII e XVIII secolo, ricorosamente in bianco smaltato e rigorosamente dalla superficie imperfetta data dalla fattura artigianale a mano. Sull'onda del successo delle suppellettili hanno ben pensato di corredare la decorazione d'interni con delle candele profumate e infine, fedeli al loro stile, appunto con delle colonie per la persona. Quella che ha colpito prima di tutto la mia fantasia e poi il mio olfatto seducendolo è 1871, anno dell'unico esperimento socialista della storia amministrativa parigina, la Commune de Paris cui è intitolata, ma anche anno prossimo alla scoperta della cumarina di cui è zeppa.
Da buona eau, l'apertura è piuttosto astringente con limone di Sicilia stemperato dal bergamotto e dai toni erbacei e corroboranti del rosmarino. La cosa sorprendente di questa fragranza è quanto la struttura semplice di una colonia possa diventare ricca e originale quando sia inondata dalla setosità di un fondo ambrato. Della freschezza agrumata rimane traccia anche dopo ore come spuma briosa in un mare di tonka (cumarina) dagli eleganti riflessi ambrati di cisto e patchouli che donano il calore e l'umidità di fieno tagliato e terriccio di bosco assieme al benzoino (benzaldeide) che fa venire quasi l'acquolina tanto è croccante pur non eccedendo il dolcezze da pasticceria.
Il fondo della fragranza da un lato ne fa una colonia completamente unisex dal carattere inusuale, dall'altro richiama tutta la tradizione di un'epoca d'oro in cui sono nati grandi profumi, primo tra tutti Fougère Royale (1882) creato da Paul Parquet per la Maison Houbigant. Parquet volle utilizzare in un impianto classico la neonata cumarina in dose massiccia (pare ce ne fosse oltre il 50% in formula e circa il 10% sulla fragranza in diluizione) per ammorbidire le note austere della lavanda in testa in modo da dare l'idea di un sottobosco caldo e ombroso, effetto ancora più spinto dall'uso del patchouli e del muschio di quercia. In questo sottobosco aleggia l'odore di una felce immaginaria che in natura non ha odore: era nata così una nuova famiglia olfattiva, il fougère. Purtroppo l'IFRA dal 2008 ha ristretto la percentuale di cumarina presente in una fragranza in diluizione ad un massimo dello 1,6%, il che renderebbe impossibile riprodurre oggi Fougère Royale o un qualsiasi fougère classico restando IFRA compatibile.
Pur non essendo tecnicamente un fougère (data anche l'assenza della lavanda in testa), 1871 mi ha riportato alle sensazioni avute sentendo Fougère Royale nella sua formula originale dall'Osmotheque, a quell'ondata calda e boschiva che ad un certo punto ti investe deliziandoti (nonostante le restrizioni IFRA sulla cumarina che qui credo sia molto vicina al massimo consentito). La parentela con questa eredità è tale da avermi affascinato, tanto da farmi pensare che se mai fosse esistita una cologne di Fougère Royale, sarebbe stato quanto di più simile alla Commune de Paris.
Altre cose sorprendenti sono l'ottima persistenza da far invidia a qualche eau de toilette, il packaging semplice con la pulizia della boccetta artigianale in vetro soffiato da antica bottega speziale e, per una volta, l'ottimo rapporto qualità prezzo a dimostrazione che occorre soprattutto ispirazione per fare una fragranza fuori del Commune.
4 commenti:
Meraviglia Mag!!! Voglia di provarla all'istante!!!
Spero tu possa sentirla presto Ele e magari condividere qui le tue impressioni. A me è piaciuta tanto che qualcuno è stato così carino da regalarmela per il compleanno ^_^
vorrei gentilmente conoscere dove è possibile acquistarla (eventualmente pure le candele)
area MI-BG
grazie
Ciao amico anonimo e benvenuto sul mio blog. Non amo fare pubblicità ai punti vendita salvo che non sia per motivi di particolare merito come eventi di cultura olfattiva etc, comunque sarò felice di darti maggiori informazioni su dove puoi trovare la linea Astier de Villatte a Milano se mi scrivi alla mia mail (magnifiscent@gmail.com).
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