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La pubblicità di Kingdom |
Nel dicembre 2000, il gruppo Gucci acquisì il 51% del marchio Alexander McQueen e stanziò un piano per l'apertura di negozi monomarca a Londra, Milano e New York e la costituzione di Alexander McQueen Parfums. Essendo un grande fan di questo genio rivoluzionario, ricordo che salutai l'apertura della sua boutique milanese come una boccata d'aria fresca fra gli strascichi asfittici del minimalismo anni '90.
Non più tardi di dicembre 2003 sentii Kingdom per la prima volta e me lo ricordo ancora bene perchè era completamente diverso dal resto dell'offerta massificata. Era il momento in cui la maggior parte dei profumi permanentati anni '80 erano stati sbiancati da una decade saponosa di galaxolide. Non c'è da meravigliarsi quindi che risultasse strano o talvolta disturbante. Diversamente dal più conservativo nuovo McQueen, un vistoro floreale in flacone nero con collare di piume dorate, Kingdom era davvero la perfetta traduzione delle creazioni polarizzanti che l'enfant terrible della moda britannica faceva sfilare in passerella. Eccovi allora il tributo a questa fragranza che ho scritto per ÇaFleureBon.
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Kingdom Advertising |
In December 2000, the Gucci Group bought the 51% of the Alexander McQueen brand and this came with a plan for opening stores in London, Milan and New York and the establishment of the Alexander McQueen Parfums. Being a huge fan of this disruptive genius, I remember I welcomed the opening of his store downtown in Milan as a breath of fresh air in the aftermath of 1990s jaded minimalism.
It was not long after this I smelled Kingdom for the first time back in December 2003 and I still remember it as it was totally different from most of the mainstream offerings. It was the time when most of the permed and-mullet ‘80s scents had been toned down by a decade of galaxolide soapiness. So it’s no wonder it smelled odd and sometimes disturbing. Unlike the more conservative new McQueen gaudy floral housed in the black’n gold feathered bottle, Kingdom was indeed the perfect match to the polarizing creations the enfant terrible of Brit fashion was releasing on his catwalks. So let me share here too this review I wrote for the ÇaFleureBon Modern Masterpieces Serie.