21 novembre 2017

Kingdom edp di Alexander McQueen (J. Cavalier, 2003)

La pubblicità di Kingdom
Nel dicembre 2000, il gruppo Gucci acquisì il 51% del marchio Alexander McQueen e stanziò un piano per l'apertura di negozi monomarca a Londra, Milano e New York e la costituzione di Alexander McQueen Parfums. Essendo un grande fan di questo genio rivoluzionario, ricordo che salutai l'apertura della sua boutique milanese come una boccata d'aria fresca fra gli strascichi asfittici del minimalismo anni '90.
Non più tardi di dicembre 2003 sentii Kingdom per la prima volta e me lo ricordo ancora bene perchè era completamente diverso dal resto dell'offerta massificata. Era il momento in cui la maggior parte dei profumi permanentati anni '80 erano stati sbiancati da una decade saponosa di galaxolide. Non c'è da meravigliarsi quindi che risultasse strano o talvolta disturbante. Diversamente dal più conservativo nuovo McQueen, un vistoro floreale in flacone nero con collare di piume dorate, Kingdom era davvero la perfetta traduzione delle creazioni polarizzanti che l'enfant terrible della moda britannica faceva sfilare in passerella. Eccovi allora il tributo a questa fragranza che ho scritto per ÇaFleureBon.

Alexander McQueen Kingdom edp (J. Cavalier, 2003)

Kingdom Advertising
In December 2000, the Gucci Group bought the 51% of the Alexander McQueen brand and this came with a plan for opening stores in London, Milan and New York and the establishment of the Alexander McQueen Parfums. Being a huge fan of this disruptive genius, I remember I welcomed the opening of his store downtown in Milan as a breath of fresh air in the aftermath of 1990s jaded minimalism.
It was not long after this I smelled Kingdom for the first time back in December 2003 and I still remember it as it was totally different from most of the mainstream offerings. It was the time when most of the permed and-mullet ‘80s scents had been toned down by a decade of galaxolide soapiness. So it’s no wonder it smelled odd and sometimes disturbing. Unlike the more conservative new McQueen gaudy floral housed in the black’n gold feathered bottle, Kingdom was indeed the perfect match to the polarizing creations the enfant terrible of Brit fashion was releasing on his catwalks. So let me share here too this review I wrote for the ÇaFleureBon Modern Masterpieces Serie.

24 ottobre 2017

Fragranze 15: Scent Diary #03

Technique Indiscrète
Il ritorno alla ribalta del garofano in questi ultimi anni ha sicuramente alimentato la tendenza attuale per i floreali speziati. Technique Indiscrète finalmente è di nuovo a Firenze dopo tre anni di assenza con l'adorabile Fleur de Papier. Il profumiere di Anversa Libertin Louison immagina l'odore di una stampa floreale su un gigantesco cartellone pubblicitario, un'enorme, surreale garofano che porta con se un po' l'odore di colla e carta bagnata che lo rendono patinato ed eccentrico.

Fragranze 15: Scent Diary #03

Technique Indiscrète
The revamping of carnation over the last few years has surely fostered the current spicy floral trend. Technique Indiscrète was finally back to Florence after three years absence with the lovely Fleur de Papier. Antwerp based perfumer Libertin Louison imagines the smell of a flower print on a giant advertising, a surrealist huge carnation carrying a bit of the wet paper and glue smell that makes it slick and funky.

29 settembre 2017

Fragranze 15: Scent Diary #02

Antonio Alessandria Parfums
La seconda parte di questo Scent Diary da Pitti Fragranze parte dall'Italia che continua ad essere terra di talenti brillanti. Prendendo ispirazione dal romanzo di Tomasi di Lampedusa Il gattopardo portato al grande schermo da Luchino Visconti, l'ultima creazione del profumiere Antonio Alessandria Gattopardo ritrae l'animo nobile della Sicilia in chiaroscuro con una luminosa ondata di geranio, fico e whiskey contrapposti all'opulenza di un patchouli vellutato intessuto dall'oro di cera d'api, iris, cacao ed una scia golosa di pasta di mandorle. Spruzzate, chiudete gli occhi e giurerete anche voi di essere stati ospiti dell'imperioso Don Fabrizio, Principe di Salina.

Fragranze 15: Scent Diary #02

Antonio Alessandria Parfums
The second part of my Scent Diary from Pitti Fragranze lands to Italy that continues to bring forth brilliant talent.Taking inspiration from Tomasi di Lampedusa novel The Leopard put on screen by Luchino Visconti, perfumer Antonio Alessandria’s latest addition Gattopardo portrays the Sicilian noble soul in chiaroscuro with a bright load of geranium, fig and whiskey set against the opulence of velvety patchouli gilded in beeswax, iris, cocoa and a luscious Sicilian almond pastry trail. Spray, close your eyes and you swear you were a guest of the imperious Don Fabrizio, Prince of Salina.

20 settembre 2017

Fragranze 15: Scent Diary #01

Firenze è rinomata per l'arte rinascimentale ma anche per la calura estiva e gli habitué di Pitti Fragranze lo sanno bene. Non quest'anno però dato che i rovesci ed un calo delle temperature improvviso hanno assicurato una temperatura gradevole all'interno della Stazione Leopolda. Anche il vento del mercato del profumo è in continuo cambiamento e questa edizione ne ha mostrato i primi segni. Infatti mentre di solito gli stand sono suddivisi per distributore, l'ultima disposizione era suddivisa per marchio a favore di una maggior chiarezza e agevolezza regalando anche un appeal più internazionale. Da notare, visitatori ed espositori esteri sono cresciuti e Fragranze 15 sarà ricordata come l'edizione Pacifica con un grande riscontro per marchi da Australia, Nuova Zelanda e Giappone. Vediamo assieme il meglio partendo dalla mia selezione per Çafleurebon.

Fragranze 15: Scent Diary #01

Florence is renowned for Renaissance art but also for the heat in summer and regular attendees to Pitti Fragranze know it very well. Not this year though as a sudden temperature dip with downpours kept the Stazione Leopolda interior cool and enjoyable. Also the wind of the perfume market is ever-changing and this edition shown the first signs of this. In fact while usually booths are mostly divided by Italian distributors, the current layout was divided by brand so that everything was clearly displayed, easily accessible and with a more international appeal. Notably, visitors and exhibitors from overseas notably increased and Fragranze 15 will be remembered as the Pacific edition with successful offerings from brands from Australia, New Zealand and Japan. Let's see the best starting from my choices for Çafleurebon.

6 settembre 2017

Rose Poivrée di The Different Company (J. C. Ellena, 2000)

Questo articolo è apparso fra i CaFleureBon Modern Masterpieces lo scorso febbraio e lo condivido con piacere anche qui.
Nel 2000, quando Jean-Claude Ellena ha iniziato la sua carriera di profumiere indipendente fondando The Different Company assieme al suo vecchio collega di Grasse Thierry de Baschmakoff, ha intrapreso il passo più importante nel suo percorso estetico. Avevano già lavorato assieme nel 1992, quando de Baschmakoff disegnò per il gioielliere italiano Bulgari la bottiglia verde satinata che ospita l'astringente eleganza di Eau Parfumée au Thé Vert di Jean-Claude Ellena. Dato che la collaborazione aveva funzionato a meraviglia (dando inizio alla moda delle fragranze al the verde degli anni '90), non ci si deve stupire che abbiano deciso di collaborare ad una nuova impresa profumata.  
The Different Company come nessun altro in quegli anni cercava di esplorare un nuovo approccio alla profumeria. Subito dopo il debutto, ricordo di aver letto in una intervista Ellena dire “che tutti negli anni '90 volevano profumi di pulito, inoffensivi o dolci come biscotti”. Nonostante l'idea di associare l'odorato ed il gusto fosse in voga, Jean-Claude Ellena partì da un approccio diverso usando sale e pepe che diventarono la spina dorsale di Rose Poivrée, la madre di tutte le rose salate e pepate del XXI secolo.

The Different Company Rose Poivrée (J. C. Ellena, 2000)

This review appeared in the CaFleureBon Modern Masterpieces last February and I'm happy share it also here.
In 2000, when Jean-Claude Ellena started his path as an independent perfumer, founding The Different Company with his long time Grassois colleague Thierry de Baschmakoff, he took the most important step in his aesthetic path. They had worked together previously in 1992, when de Baschmakoff designed for the Italian Jewel Designer Bulgari the frosted green bottle housing Jean-Claude Ellena’s astringently elegant Eau Parfumée au Thé Vert. Since the collaboration worked beautifully (setting the green tea trend that was prevalent in the 90s), it’s no wonder they decided to collaborate on a new perfume company.  
The Different Company was unlike anything of its time as they sought to explore a new approach to perfumery. Right after the launch, I recall reading in an interview with M.  Ellena “that everybody in the 1990s wanted to smell clean, harmless or sweet as a cookie”. Whilst the idea of associating smell with taste was fashionable, Jean-Claude Ellena took a different approach with using salt and pepper which became the backbone of Rose Poivrée, the mother of all peppery, salty roses of the XXI century.

25 agosto 2017

Fragranze 15: a presto!

Passato ferragosto, c'è chi soffre la malinconia da rientro e chi invece arriva carico per affrontare il nuovo anno lavorativo. In città la metropolitana si ripopola di volti abbronzati e profumi che cercano di prolungare l'illusione delle spiagge assolate. Prima che crollino le temperature però non manca qualche weekend fuori porta in programma e, per un perfumista gli occhi sono puntati su Pitti Fragranze, che quest'anno sarà nei giorni 8-10 settembre, per scoprire cosa ci spruzzeremo da qui alla prossima estate.

Fragranze 15: see you soon!

After the dog days and with August blues at best, some try to leverage on the energy gained during the holidays to start a new work year. Downtown the tube is populated with tanned faces and smells trying to extend the illusion of sunny beaches. Before temperature falls down though, there will be still time for some weekend off and for a perfumista Pitti Fragranze is on the to do list of course, scheduled on September 8-10, to discover what's new to spray on from here to the next summer.

21 agosto 2017

Jolie Madame di Pierre Balmain (G. Cellier 1952)

Kate Winslet nel ruolo di Tilly Dunnage
La prima volta che ho visto nel 2015 la commedia drammatica australiana "The Dressmaker", nella mia testa l'ho subito associata ad un profumo. Il film in sé non è un capolavoro ma racconta la storia di una vendetta davvero singolare e mentre la protagonista Tilly Dunnage (Kate Winslet) sfoggia un guardaroba impeccabile creato dalla costumista premio Oscar Margot Wilson per rievocare il meglio del New Look di Balenciaga, Balmain, Dior e Fath, non si può fare a meno di immaginarla avvolta in una scia di Jolie Madame mentre trascina la sua macchina da cucire per la cittadina polverosa.

Pierre Balmain Jolie Madame (G. Cellier, 1952)

Kate Winslet as Tilly Dunnage
When I first saw the 2015 Australian revenge comedy-drama "The Dressmaker", I immediately got a scent association popping to my mind. The film itself is not a masterpiece, but it is one of a kind and while the main character Tilly Dunnage (Kate Winslet) unfolds a pitch-percect wardrobe from the award-winning costume designer Margot Wilson that quotes the best New Look outfits from Balenciaga, Balmain, Dior and Fath, you can't help but thinking of her leaving trails of Jolie Madame while she carries her sewing machine across the dusty hometown.

8 agosto 2017

I Maestri del Profumo: Germaine Cellier (1909-1976) (3)

Bandit - Bouldoires (1948)
Il genio di Germaine Cellier si può solo misurare attraverso l'insieme delle sue immense, indimenticabili creazioni.
L'incontro decisivo è quello con Robert Piguet, un ex-modellista che si era fatto le ossa nell'atelier di Paul Poiret e che sul finire della Guerra aveva fondato la propria casa di moda. Il suo stile è vivace, tutto grinta e voglia di rivalsa sugli anni bui della guerra. Nel 1944 inaugura una storica collezione ispirata ai corsari e alle loro avventure nei mari lontani accompagnata dal lancio di Bandit, uno chypre cuoiato dalla sensualità crudele. Per evocare l'odore pericoloso di pellame e scorribande Germaine oserà l'1% d’iso-butyl-quinoleina, una molecola fino ad allora dosata con timore per la sua irruenza.

The Masters of Perfume: Germaine Cellier (1909-1976) (3)

Bandit ad by Bouldoires (1948)
The genius of Germaine Cellier can only be measured within the frame of her larger-than-life, remarkable creations.
The crucial event was meeting Robert Piguet, an ex-modelist trained at Paul Poiret's atelier who after WWII enstablished his own fashion house. His style is lively, full of drive and desire for reward after the dark years of the war.

In 1944 he debuted with a mythical collection inspired by buccaneers and their adventures by faraway seas that was paired by the launch of Bandit, a leathery chypre bearing a brutal sensuality. To evoke the dangerous smell of leather and forays Germaine dares to use 1% of iso-butyl-quinoleine, a molecule doused till then with fear for its violence.

7 agosto 2017

I Maestri del profumo: Germaine Cellier (1909-1976) (2)

In spiaggia a Belle-Île (1930 c.a.)
Se vi è piaciuta la prima parte di questo ritratto di Germaine Cellier, di certo gli inizi della sua carriera di profumiere vi appassioneranno, specialmente gli anni in Roure Bertrand Dupont, che non sempre sono stati facili. Dopo una brevissima esperienza nella profumeria funzionale presso Colgate-Palmolive, nel 1943 Germaine Cellier torna in Roure.
Fino a tutti gli anni '20 la profumeria era dettata da nomi come Houbigant, Guerlain, Coty e Caron. Solo da pochi lustri le griffe di moda si erano avventurate nel reame olfattivo e sarti come Poiret, Patou, Lanvin e Chanel si erano direttamente rivolti a profumieri in un rapporto privilegiato e quasi esclusivo. Così Roure e gli altri produttori, si erano essenzialmente limitati a fornire questi ultimi con materie prime naturali e di sintesi, basi e specialità innovative per l'epoca. Ma il vento stava cambiando.

The Masters of Perfume: Germaine Cellier (1909-1976) (2)

At the beach in Belle-Île (1930s)
If you enjoyed the first part of this portrait of Germaine Cellier, surely her first years as a perfumer will thrill you, specially the years spent in Roure Bertrand Dupont, that ain't always easy. After a brief period in functional perfumery at Colgate-Palmolive, in 1943 Germaine Cellier gets back to Roure.
Till the end of the 1920s perfumery was ruled by names like Houbigant, Guerlain, Coty and Caron. It was only since a decade that fashion houses ventured in the olfactory realm and designers like Poiret, Patou, Lanvin and Chanel directly collaborated with perfumers in a special, almost exclusive relationship. So Roure and other producers, essentially confined themselves to provide them with natural and synthetic raw materials, innovative bases and specialties for the time. But the wind was changing.

30 luglio 2017

I Maestri del Profumo: Germaine Cellier (1909-1976) (1)

Il mondo del lavoro non è mai stato gentile con le donne, specialmente nelle professioni più tecniche. E' il caso della profumeria dove, a parte una misteriosa Madame Zede che creò le prime fragranze Lanvin e Jacqueline Fraysse, sorella di André Fraysse che lavorò per i pellicciai Weil, non si hanno grandi tracce di donne che si siano affermate prima della seconda guerra mondiale. "L’architettura è un mestiere da uomini, ma ho sempre fatto finta di nulla" diceva una delle mie designer preferite, Gae Aulenti. Sagacemente declinato alla profumeria, lo stesso motto calza perfettamente alla più grande maestra profumiera del secolo scorso: Germaine Cellier.


The Masters of Perfume: Germaine Cellier (1909-1976) (1)

Working life has never been gentle to women, specially for the most technical positions. It's the case of perfumery employment where, aside a mysterious Madame Zede who created the first Lanvin perfumes and Jacqueline Fraysse, André Fraysse sister who worked for the fur makers Weil, there are almost no traces of women who imposed themselves before WWII. "Architecture is a job for men, but I always pretended that wasn't true" used to say one of my favorite designers, Gae Aulenti. Sagaciously applied to perfumery, the same motto perfectly fits to the greatest woman perfumer of the past century: Germaine Cellier.


4 luglio 2017

Sables di Annick Goutal (1985)


Annick Goutal Sables nel 1985
Nel 2015 ÇaFleureBon ha pubblicato nella rubrica Modern Masterpieces (Capolavori Moderni) un mio articolo su Sables di Annick Goutal, un must dell'estate che ho il piacere di condividere qui in italiano.
Luglio è tempo di vacanze nel sud dell'Europa e le coste sono un'esplosione di aromi mediterranei che riempie la calura, esaltati dalla salsedine della frizzante brezza marina. C'è una grande varietà di arbusti molto rappresentativi di questa imagine nella tavolozza del profumiere e buona parte la ritroviamo anche nei piatti della cucina, ma più di tutti l'elicriso riesce a rendere la potenza del sole allo zenith.
Immessa sul mercato esattamente trentadue anni fa nel 1985, Sables di Annick Goutal dipinge magistralmente questo caldo abbraccio grazie a una solida architettura, unica e rivoluzionaria che usa l'assoluta di elicriso, una materia prima che certamente Annick aveva incontrato durante la sua formazione a Grasse e di cui si era totalmente innamorata.

Annick Goutal Sables (1985)

Annick Goutal Sables in 1985
In 2015 I started contributing to the Cafleurebon Modern Masterpieces Serie from one of my summer must, Annick Goutal's Sables which I am happy to share here too.
July is holiday time and in South Europe the coasts are a blast of Mediterranean smells floating in the heat, highlighted by the salty sparkle of sea breeze. There’s a wide range of bushes well representing this image in the perfumer’s palette and a good part of them is also present in many dishes, but definitely immortelle succeeds in conveying the mighty sun at its zenith.
 Launched exactly thirtytwo years ago in 1985, Annick Goutal Sables masterfully renders this warm embrace by fearlessly building a unique, revolutionary architecture around immortelle absolute, a raw material Annick certainly met during her training years in Grasse and which she definitely felt in love with.

29 giugno 2017

Green Water di Jacques Fath (1946 - 2015)

Green Water - Eau de toilette givrée
pubblicità di Maurice Van Moppes (1953)
Datemi una colonia che non sia la classica colonia agrumata. La vorrei più moderna, con un tocco verde, aromatico ma non troppo maschile. Insomma dovrebbe rendere la freschezza femminile di una cascata di petali e l'eleganza scattante di una giacca di lino.
Questi erano i confini entro cui pensavo nel 2015 a cosa far sentire ai partecipanti di Serial Classic, il ciclo di workshop in cui affianco fragranze storiche che hanno dato vita o reso celebri le varie famiglie olfattive alle reinterpretazioni dello stesso tema oggigiorno.
Non era certo facile trovare una incarnazione contemporanea degli esperidati aromatici, famiglia nata con Green Water di Jacques Fath.
Durante l'incontro la formula originale ha lasciato tutti a bocca aperta: la raffinatezza mentolata di questa eau givrée è ancora così attuale che alcuni mi hanno chiesto se fosse ancora in vendita. Sembrava quasi che chez Jacques Fath la direttrice creativa Rania Naim Barakat ci stesse ascoltando: pochi mesi dopo il riposizionamento del marchio ha riportato Green Water al suo splendore.

Jacques Fath Green Water (1946 - 2015)

Green Water - Eau de toilette givrée
ad by Maurice Van Moppes (1953)
Give me a cologne that's not the classic citrus cologne. I'd like it more modern, with a green, aromatic touch but not too butch. Well, it should render the feminine freshness of a petals fall and the flawlessness of a sleek linen jacket.
These were my references in 2015 while thinking what to let people smell during Serial Classic, my workshops about historical or famous fragrances that started or made popular the various olfactory families compared to nowadays interpretations of the same theme.
It ain't easy for sure to find a contemporary embodiment for aromatic hesperides, a family started by Jacques Fath's Green Water.
During the session the original formulation knocked everybody's socks off: the minty refinement of this eau givrée still smells so up-to-date they immediately asked whether it's still available. It almost looks like chez Jacques Fath the creative director Rania Barakat Naim was listening to us: a few months later a major brand repositioning brought back Green Water to its former glory.

26 giugno 2017

1967-2017 Tanti auguri Cosmetica Italia!


Monica Vitti, affascinante bellezza anni '60
Negli ultimi anni il settore cosmetico ha fatto grandi passi rendendo sempre più labile il confine fra trattamento e ritocco, rendendo gli interventi sempre più mirati e meno invasivi. Anche la tecnologia ci ha portato smalti spray, una depilazione laser sempre più efficace ed applicazioni che ci aiutano a scegliere il taglio di capelli più adatto al nostro viso. Il futuro è tutto da scrivere, ma negli ultimi cinquant'anni la bellezza ha accompagnato i cambiamenti sociali come ci ricorda Cosmetica Italia con un progetto itinerante che celebra il cinquantesimo di fondazione dell'associazione nazionale delle imprese cosmetiche (oltre 500 aziende). 

La seconda tappa rimarrà da oggi 26 giugno fino al 2 luglio, nell'elegante salotto deco di Galleria del Corso a Milano.

Dal trucco grafico degli anni '60 ai capelloni anni '70, dai colori pop e sensazionali degli anni '80 fino alle frangette anni '90, l’installazione permette di esplorare la cosmesi e la sua valenza culturale, l’importanza sociale e gli aspetti economici. Mode e tendenze, così come libri, film e brani cult sono i protagonisti di un vero e proprio viaggio nella bellezza dal 1967 ad oggi. Da non perdere.




21 giugno 2017

Diorella di Christian Dior (E. Roudnitska, 1972)

Diorella, pubblicità di René Gruau (1972)
"Siamo entrambi svitati, questo crea un legame" Chloé

Stilosa ed emancipata come la protagonista de L'amore nel pomeriggio (L'amour l'après-midi, 1972) di Éric Rohmer, l'iconica modella algerina Zouzou, Diorella stuzzica le corde più bon chic bon genre di un accordo chypre esperidato ma lo stravolge con le note fruttate più bizzarre e psichedeliche mai viste prima in profumeria. Non è difficile odorarlo e immaginare la ragazza Diorella che usa la frase da acchiappo di Chloé col ragazzo più carino del corso, quello a cui le compagne gattemorte fanno gli occhi dolci ammutolite.
La ragazzina sognatrice del New Look scappava a Saint-Trop, era gelosa del padre, ne ridicolizzava le amanti ed era cresciuta portando Diorissimo. Nel 1972 sua figlia sta per laurearsi in biologia, ha sfilato in pantaloni nelle contestazioni studentesche e ora vola a Londra senza il consenso dei genitori imborghesiti e autoritari, rivendicando il proprio futuro al suono di egalité, liberté, sexualité!

Christian Dior Diorella (E. Roudnitska, 1972)

Diorella, ad by René Gruau (1972)
"We're both screwed up, it creates a bond" Chloe

Stylish and emancipated like the main character of Éric Rohmer's Love in the afternoon (L'amour l'après-midi, 1972), the iconic algerian model Zouzou, Diorella teases the most bon chic bon genre chords of a hesperidic chypre accord but twists it with the oddest and most psychedelic fruity notes ever seen before in perfumery. Smelling it is not difficult to imagine the Diorella girl using Chloé's hook-up line with the nicest guy of the class, the one silencing the goo-goo eyed classmates, as though butter wouldn't melt in their mouth.
The dreamy girl of the New Look used to escape to Saint-Trop, she was gealous of her father, made fun of his mistresseser and grew up wearing Diorissimo. In 1972 her daughter is about to take her biology degree and after marching in pants during the student protests and now is leaving to London without permission from her conventional authoritarian parents, claiming so her future to the sound of egalité, liberté, sexualité!

6 giugno 2017

OSA! Award 2017 - Incontriamo i finalisti


Dopo avervi presentato il vincitore dell'edizione 2017 di OSA! Outsider Scents Award, come promesso conosciamo meglio gli altri finalisti in ordine di classifica. Incontrandoli durante lo Smell Festival a Bologna ho rivolto a loro le stesse domande fatte a Michele Bianchi.

Marco Ceravolo, secondo classificato con MEMORHYZA e insignito della menzione speciale assegnata dal forum di Adjiumi, è nato a Ferrara e dopo gli studi letterari ha potato per scienze naturali all’università. Vive a Bologna dove lavora per Ikea. Nel 2004 frequenta la Scuola di Naturopatia Italiana ma solo nel 2007 apprende le tecniche di saponificazione artigianale con cui inizia a sperimentare con la materia del sapone e le sue fragranze. Ha concluso nel 2016 il percorso formativo di composizione di Smell Atelier con il profumiere Martino Cerizza.

E: Quale profumo avresti voluto creare (di qualsiasi era) e perché?
M: Potrebbe essere Bandit di Piguet perché mi piace la sua complessità basata su una molecola che amo molto, l'isobutil quinolina. Considerato quando fu creato, doveva essere davvero avanguardistico e sofisticato.

E: Come pensi che cambierà la profumeria e l'approccio delle persone all'olfatto nel futuro?
M: Rischio di non scostarmi troppo dalla realtà forse se provo a descrivere una specie di guanto futuristico, pieno di sensori elettrici abilitati a connettersi con il nostro sistema nervoso attraverso migliaia di recettori sparsi sulla nostra mano, capaci di raggiungere e stimolare quelle aree del cervello che controllano il senso dell'olfatto e quindi in grado di farci "percepire" una fragranza.

OSA! Award 2017 - Meeting the finalists


After introducing the winner of the OSA! Outsider Scents Award 2017 edition, as promised let me tell you more about the other finalists in order of classification. While meeting them during the Smell Festival days in Bologna, I asked them the same questions I gave to Michele Bianchi.

Marco Ceravolo, second in the list with MEMORHYZA and winner of the special mention assigned by the Italian perfume lovers forum Adjiumi, he is born in Ferrara and after studying literature he attended the faculty of Natural Science at the University. He currently lives in Bologna where he works for Ikea. In 2004 he attende the Italian School for Naturopathy but it was only in 2007 that he learned the artisanal soap making techniques and started so playing with soap and fragrances. In 2016 he accomplished his perfume composition training at Smell Atelier with perfumer Martino Cerizza.

E: What's the perfume you wish you created (from every era) and why?
M: It could be Bandit of Piguet because I like its complexity based on a molecule I really love, the isobutyl quinoline. Considering the time it was created, it must have been absolutely ground-breaking and sophisticated.

E: How do you see perfumery and people's approach to smell in the future?
M: Maybe I am not that far from reality if I try to describe a futuristic glove-sort of thing, full of electrical sensors, enabled to connect with our nervous system through the thousand of receptors spread out on our hand surface, able to reach and stimulate those brain areas in control of the sense of smell and so letting us "perceive" a fragrance.

31 maggio 2017

OSA! Award 2017 - E il vincitore è...

I finalisti OSA! Outsider Scents Award 2017
credits Tanja Bochnig
Si è da poco conclusa l'edizione 2017 di OSA! Outsider Scents Award e le emozioni sono ancora intense come la fragranza vincitrice: HUMUS, creata da Michele Bianchi.
In tema di quest'anno, in comune con la VIII edizione di Smell Festival su cui i partecipanti sono stati chiamati a cimentarsi è quello delle "radici" e ciascun finalista ha dato la sua personalissima interpretazione.
Come ha ben descritto Francesca Faruolo: “Chi ha familiarità con gli odori ha forti le radici: principio sotterraneo di sviluppo e nutrimento di ogni cosa”. Ed è proprio la creatività la radice che ha alimentato e fatto crescere il desiderio di questi outsider di formarsi, affondare la propria conoscenza nelle materie prime della profumeria ed osare cogliendo il frutto del loro percorso. Scopriamo allora il vincitore. Nel prossimo post parleremo anche degli altri finalisti. Incontrandoli a Bologna ho rivolto a tutti alcune domande per conoscerli meglio.

OSA! Award 2017 - And the winner is...

OSA! Outsider Scents Award 2017 finalists
credits Tanja Bochnig
The 2017 edition of OSA! Outsider Scents Award has just ended and emotions still flow intense like the winning fragrance: HUMUS, composed by Michele Bianchi.
This year's theme, the same for the Smell Festival 8th edition with which have dealed the participants is "roots" and each finalist has given his own personal interpretation to it.
As well described by Francesca Faruolo: “Who is familiar with smells has strong roots: undergoing principle of development and nourishment of everything”. And it's creativity the root that fed and developed the desire of these outsiders to train themselves, digging into the knowledge of raw materials of perfumery to dare and harvest the fruit of this path. Let's discover the winner then. In the next post we will talk about the other finalists: meeting them in Bologna I asked them a few questions to learn more about them.

25 maggio 2017

Vero Profumo Naja: danzando coi serpenti

Nell'universo profumato di oggi dove i marchi lanciano svariate fragranze l'anno, c'è una donna che ha fatto del tempo la forma di lusso più alto. Con sole cinque fragranze declinate in parfum, voile de parfum e eau de parfum, Vero Kern si è presa il tempo di curare ogni dettaglio quasi fosse una meravigliosa ossessione.
Impossibile rimanere indifferenti, le sue creazioni dividono gli appassionati e per chi le ama, ogni lancio è un evento epocale. Ecco perché la lunga attesa fino a questo decennale ci ha fatto morire di curiosità ad ogni succulento indizio, inclusi serpenti dorati, sciamani o tavole botaniche del tabacco che Vero ha sparso nelle pieghe dei social network.
Come Pollicino, ho raccolto tutti i sassolini arrivando ad Esxence con l'acquolina in bocca per Naja, il profumo del giubileo.

Con Vero Kern ad Esxence 2017
Giubbino in pelle e occhiali pitonati glam-rock, mi accoglie al suo stand una Vero in formissima. Approfittiamo di un momento di calma per sederci e iniziamo a odorare assieme le materie della tavolozza di Naja: l'assoluta di tabacco calda, mielata ed erbacea ma anche quella di osmanthus polposa, scamosciata e ruggente. Poi la ruvidezza suadente di una speciale base cuoiata che Vero stessa ha composto ed una ricostruzione di fiori di tiglio che odora d'estate.
Spruzzo Naja ed ecco, lo stupore: il miele, il cuoio ed il tabacco sono lì come promesso col loro accento deco, ma plasmati dalla sua creatività visionaria in un florientale dalla pelle iridescente come la nuova muta di un cobra.


Naja Cigarettes, René Leonnec (1939)
Giusto il tempo di inspirare la solarità dei tigli (un albero sacro della mitologia germanica dalle proprietà curative) e le note di testa si fanno succose di melone cantalupo con la vibrante rugiada che vela Diorella e che per me è la coperta di Linus: profumo di fine anno scolastico e giornate di luce infinita nei miei compleanni di bimbo.
Naja (pronunciato con la j francese di Jean), dal sanscrito nāga, significa serprente e si riferisce ad un genere di serpenti fra i più velenosi, fra cui il cobra. Naja è anche una vecchia marca di sigarette al "tabacco d'oriente" molto popolari nella Parigi fra le due guerre.
Proprio questo tabacco orientale inizia a pulsare, più virile e pungente di noce moscata nel cuore della fragranza mostrando un altro esempio dell'abilità di Vero nel dominare gli opposti, fra maschile e femminile, il vizio del fumo e le virtu del tabacco ben rappresentati dalle spire mortali del serpente che si avvolge sul bastone di Asclepio o nel simbolo di infinito sul flacone di Naja beneaugurale di molte creazioni a venire.

Danzatore Hopi con serprenti
Foto di Edward S. Curtis (1924)
Il tabacco è un potente psicotropo che circonda molti rituali degli indiani d'America. Il serpente, poi simbolo maligno nella cultura cristiana, già nella civiltà minoica era simbolo di forza generatrice nella danza coi serpenti che fondeva il sacro femminino e mascolino. Le tribù Hopi e Navajo dell'Arizona credono che I serpenti siano messaggeri ultraterreni. Invocando la loro forza vitale e la pioggia, gli sciamani danzano lasciando che i rettili gli entrino in bocca per poi liberarli affinché portino le preci nel sottosuolo agli spiriti.
La scia talcata e narcotica di Naja svela un camoscio raffinatissimo, più angelico ma non meno pericoloso del cuoio di Tabac Blond che lega quel che resta dei frutti e del miele alle fredde scaglie del vetiver che Vero ha magistralmente esposto in Onda.
Spruzzo e lascio che che Naja mi cinga il collo e compia il suo rituale. Si insinua dentro di me per ascoltare i mie pensieri e danzare al ritmo del mio cuore sotto pelle per poi librarsi e raccontarli agli spiriti che sapranno capire la lingua magica che è il profumo.


Matilda Lowther e Jake Love, foto di Tim Walker per Love Magazine (2014)

Vero Profumo Naja: snake dance

In nowadays fragrant universe where brands launch several perfumes per year, there's a woman who turned time into the highest form of luxury. Releasing only five perfumes in parfum, voile de parfum and eau de parfum, in ten years Vero Kern took her time to look after every detail seized with a wonderful obsession.
Impossible to remain indifferent, her creations take ho prisoners and for who loves them every launch is a major event. That's why curiosity killed us in the long wait for this decennial at every juicy hint, including golden snakes, shamans, tobacco botanical prints and more Vero scattered through the pleats of social networks.
Like Hop o' My Thumb I followed the small pebbles till Esxence craving to discover Naja, the Jubilee scent.

with Vero Kern at Esxence 2017
Leather jacket and glam-rock python glasses, a Vero in great shape welcomes me at her booth. In a quite moment we take the chance to sit and smell together the raw materials featured in the Naja palette: warm, honeyed and hay-like tobacco absolute, but also the pulpy suede of roaring osmanthus absolute. Then the tempting roughness of a special leather base Vero herself concocted together with a summery reconstruction of linden blossom.
As I spray Naja I am amazed: honey, leather and tobacco are there as promised with their deco accent, but moulded by her visionary creativity to a floriental bearing a skin as iridescent as the brand new moult of a cobra.


Naja Cigarettes ad, René Leonnec (1939)
Just long enough to inhale the sunshine of linden blossoms (a sacred tree in german mythology with healing powers)  and topnotes get juicy with sweet melon and its vibrant dew redolent of Diorella that for me is a Linus's branket: it smells of end of school days and the endless daylight of my childhood birthdays.
Naja (pronounced with a French j like in Jean), from the Sanskrit nāga means snake and it's referred to a genus of venomous snakes including the cobra. Naja is also an old cigarets brand advertised as "oriental tobacco" very popular in Paris before WWII.
This oriental tobacco is right what starts pulsing, more manly and spicy with nutmeg in the heart bringing one more example of how skillfully Vero masters opposites, masculine and feminine, smoke addiction and healing virtues of tobacco well represented by the mortal coils of the snake winding around the rod of Asclepius or in the infinite symbol on the Naja bottle wishing many more creations to come.

Hopi snake dancer
pic by Edward S. Curtis (1924)
Tobacco is a powerful psychotrope also invonved in the Natives rituals. The snake, later charged of evil meanings in the Christian culture, since the Minoan civilization was a symbol of procreative force representing in the snake dance both the sacred masculine and feminine. The Hopi and Navajo tribes from Arizona believe snakes to be otherworldly messengers. Invoking their vital force and the rain, shamans dance letting the reptiles enter their mouths and releasing them then so they can carry prayers to the spirits underground.
The powdery, intoxicating trail of Naja gives way to a uberchic suede, more angelic and yet dangerous as the leather in Tabac Blond joining what's left from fruits and honey to the cold scales of vetiver that Vero masterfully showed in Onda.
I spray Naja and let it wind around my neck working out its ritual. It finds its way inside me to listen to my thoughts, dancing to the rhythm of my heart under my skin before hovering to bring them to the spirits who can understand the magical language of perfumery.




Matilda Lowther and Jake Love by Tim Walker for Love Magazine (2014)


17 maggio 2017

Vi presentiamo i giudici di OSA! Outsider Scents Award


Sappiamo che c'è grande attesa per l'annuncio dei nomi dei cinque finalisti del concorso OSA! Outsider Scents Award 2017 che premierà la miglior fragranza artigianale ispirata al tema "radici". I membri della giuria stanno terminando le ultime valutazioni e a brevissimo i risultati saranno resi ufficiali e comunicati urbi et orbi attraverso il sito di Smell Festival, quello di La Gardenia nell'occhiello e le loro rispettive pagine Facebook, Instagram, Twitter.
Nel frattempo abbiamo un'altra importante rivelazione da fare. Con grande piacere vi presentiamo la giuria della seconda edizione del concorso, rimasta fino ad ora segreta per evitare ogni possibile influenza. Gli stessi giudici non conoscevano fino a questo momento il nome degli altri colleghi. Ed eccoli, in ordine alfabetico:

ANTONIO ALESSANDRIA, profumiere, fondatore dell'omonima casa di profumo e titolare di Boudoir36, il salotto della profumeria artistica nel cuore di Catania;

LUIGI CRISTIANO, erborista, profumiere artigiano, esperto di profumeria antica e moderna argomento su cui ha scritto diversi libri tra cui "La nota gradevole" (Studio edizioni);

ROBERTO DARIO, creatore di fragranze indipendente, formatore e consulente per lo sviluppo di progetti olfattivi;

GIANNI DE MARTINO, autore di ricerche di carattere etnografico sull'olfattto e di pubblicazioni sull'argomento (“Odori” e “Viaggi e Profumi” Urra – Apogeo), alcune delle quali in collaborazione con Luigi Cristiano;

ALESSANDRO GUALTIERI aka "the Nose" è un talento della profumeria artistica italiana, giunto alla ribalta con la dirompente collezione "Nasomatto" prosegue la sua ricerca con il brand "Orto Parisi" e attraverso progetti artistici e installativi;

VERO KERN, creatrice di fragranze ampiamente apprezzata dalla critica e dal pubblico più esigente, ha fatto dello stile, della coerenza e della rigorosa ricerca estetica la propria inconfondibile firma;

ALEX MUSGRAVE, scrittore, vincitore di un Fragrance Foundation Award (per ÇaFleureBon, 2015) e finalista ai Jasmine Awards (gli Oscar del Regno Unito per il giornalismo beauty), esperto di fragranze e fondatore del blog "The Silver Fox at A Scent of Elegance".

ERMANO PICCO, esperto di fragranze, fondatore del blog “La gardenia nell'Occhiello”, consulente per alcune case di profumo (es. Rubini), è coinvolto in diversi progetti culturali, tra cui OSA!, il concorso che ha creato nel 2016 in collaborazione con Smell Festival.

Revealed the Jury Members for the OSA! Outsider Scents Award 2017



As we know, you all are full of anticipation for the announcement of the five finalists of the OSA! Outsider Scents Award 2017 that will crown the best artisanal fragrance inspired by the theme "roots". The members of the jury are now doing the last evaluations and soon we are going to officially publish the result, sharing them through the Smell Festival and La Gardenia nell'occhiello websites and respective social media (Facebook, Instagram, Twitter).
Meanwhile, let us disclose something more. It is our great pleasure to introduce you the jury for the second edition of the contest that we kept secret till now preventing any possible influence. The members of the jury themselves didn't know the names of their colleagues until now. In alphabetical order:

ANTONIO ALESSANDRIA, perfumer and founder of the perfume brand under his own name, Alessandria is also owner of Boudoir36, a perfume parlor in the heart of Catania;

LUIGI CRISTIANO, herbalist, artisanal perfumer, author of books on ancient and modern Italian perfumery (e.g. "La nota gradevole" (Studio edizioni);

ROBERTO DARIO, independent fragrance creator, educator, and consultant on Olfactory projects development;

GIANNI DE MARTINO, author of cultural/etnoghraphic researches and books on the sense of smell (e.g. “Odori” e “Viaggi e Profumi” Urra – Apogeo), some of them in cooperation with Luigi Cristiano;

ALESSANDRO GUALTIERI aka "the Nose", a talent of the Italian artistic perfumery, he his the mind beyond the brands “Nasomatto” and “Orto Parisi”, he is also involved in artistic project and olfactory installations.

VERO KERN, an icon of the independent perfumery appreciated by the most demanding critics and public, her unique signature is a fusion of style, consistency, and a meticulous aesthetic research.

ALEX MUSGRAVE, Fragrance Foundation Award winner (for ÇaFleureBon, 2015) and Jasmine Awards finalist, writer, fragrance expert and funder of the blog "The Silver Fox at A Scent of Elegance".

ERMANO PICCO, fragrance expert, founder of the blog “La gardenia nell'Occhiello”, a consultant for fragrance brands (e.g. Rubini) he is involved in several cultural project connected to the sense of smell, such as OSA!, the contest he created in 2016 in cooperation with Smell Festival.

21 aprile 2017

Esxence 2017: Scent Diary #3

DFG 1924
Asolo è un luogo vicino a Treviso che è stato scelto per la sua bellezza da regine e nobili sin dal rinascimento. Prende il suo nome la Asolo Perfumes, il meglio dell'offerta di DFG 1924, un nuovo marchio che debutta seguendo le orme del nonno del fondatore, il farmacista Giustino Dalla Favera. Il profumiere Roberto Dario ha concepito due bei nettari verdi ispirati al giardino dell'esploratrice Freya Stark e dai versi del poeta Giosuè Carducci che descrivono il panorama. Cento Orizzonti con il suo mix di accenti talcati e retro anni '70 uniti ad un più moderno mazzetto di erbe sapide rende bene l'idea di una passeggiata fra questi paesaggi alpini.

Esxence 2017: Scent Diary #3

DFG 1924
Asolo is a place close to Treviso that's been chosen for its beauty by queens and nobles since the Renaissance. It also gives the name to Asolo Perfumes, the top offer from DFG 1924, a new brand debuting along the footprints of the founder’s grandfather, pharmacist Giustino Dalla Favera. Perfumer Roberto Dario built beautiful green nectars inspired by the garden of explorer Freya Stark and by the words of poet Carducci describing the wanderlust. Cento Orizzonti (hundred horizons) with its mix of 70s retro powdery hints and savory modern herbs definitely conjures up a morning walk looking those Alps landscapes.

5 aprile 2017

Esxence 2017: Scent Diary #2

Jacques Fath
Quando ho sentito parlare di Lilas Exquis e dell'ispirazione che la direttrice artistica Rania Barakat Naim ha suggerito al profumiere Luca Maffei, mi è subito venuta in mente Bettina Graziani in un abito di raso lilla mentre posa a favor di camera col suo bel nasino per aria. Lontano dai soliti fioriti, questo soliflore lilla iperrealistico rende vivida l'immagine dei grappoli di fiori molli di pioggia e fa pensare alla joie de vivre francese. Sostenuto dalle sfumature agresti e cuoiate delle foglie di violetta, non mi sorprenderebbe sentirlo anche indossato dai dandy a caccia di una colonia floreale per l'estate.

Esxence 2017: Scent Diary #2

Jacques Fath
When I learned first about Lilas Exquis and the inspiration art director Rania Barakat Naim gave to perfumer Luca Maffei, I couldn’t help but thinking to Bettina Graziani in a lilac satin dress posing to the camera with her nose up in the air. Out of the usual flowers, this hyper-realistic lilac soliflore vividly renders blossoms drenched in raindrops and French joie de vivre. Empowered by outdoorsy and leathery facets of violet leaves, I wouldn’t be surprised to smell it also on dandies as a floral summer cologne.

4 aprile 2017

Esxence 2017: Scent Diary #1

Fenicotteri all'ingresso del Giardino dell'Eden
Esxence è sempre una ventata di nuovi marchi e nuovi lanci che rendono i quattro giorni una vera e propria maratona anche per giornalisti più navigati e infaticabili. Il Giardino dell'Eden ha visto la mia settima partecipazione su nove edizioni e mi rendo sempre più conto col passare del tempo che quello che preferisco è il tempo che dedico a parlare con i protagonisti, o seguendo le conferenze oltre che naturalmente sentendo le fragranze e divertendomi ai party.
Quanto a festeggiamenti, l'Oscar quest'anno va al party dato da Xerjioff a Palazzo Visconti. L'atmosfera era incredibile e gli invitati hanno potuto godere di musifa dal vivo, performer in costume, vino e un delizioso buffet ma soprattutto dalle meravigliose decorazioni dei saloni dove Giuseppe Visconti, l'eccentrico fondatore di Gi.Vi.Emme profumi (che ha dato il via alla profumeria italiana contemporanea), e suo figlio il regista Luchino sono cresciuti. Un ringraziamento va a Sergio Momo per la grande opportunità di ammirare questi spazi raramente accessibili che connettono storia, bellezza e profumo.

Esxence 2017: Scent Diary #1

Flamingos at The Garden of Eden entrance
Esxence is always a blast of new brands and new launches making the four days somehow a sniffathon even for the most experienced or jaded journalist. The Garden of Eden it’s been my seventh edition over nine and what strikes me out is the more time passes, the more what I enjoy is the time I can spend talking to people, learning from the conferences and enjoying scents and fun at parties.
As for parties the Oscar goes this year to the Xerjioff Party at Palazzo Visconti. The atmosphere was incredible, with people enjoying beautiful music, entertainers in costume, wine and delicious finger food but above all the amazing decorations of the salons where Giuseppe Visconti, the eccentric founder of Gi.Vi.Emme perfumes (that gave birth to contemporary Italian perfumery), and his son the director Luchino grew up. Thank you Sergio Momo for this great opportunity to see hardly accessible spaces connecting with perfume, history and beauty.

16 marzo 2017

Giornata Nazionale del Profumo: 21 marzo

Il 21 marzo 2017, equinozio di primavera, Accademia del Profumo istituisce la prima Giornata Nazionale del Profumo, un’occasione per sensibilizzare tutti sull’incredibile patrimonio culturale, artistico e scientifico racchiuso in ogni flacone e promuovere i professionisti, gli artisti e le aziende che contribuiscono a fare di ogni fragranza una straordinaria esperienza sensoriale. La vicinanza della Giornata Nazionale del Profumo con Esxence - The Scent of Excellence (in programma a Milano dal 23 al 26 marzo) ha permesso ad Accademia di dialogo con gli organizzatori di questo evento dedicato alla profumeria artistica internazionale.

Accademia sarà presente alla manifestazione per raccontare la Giornata attraverso le immagini e le emozioni delle persone che stanno partecipando a #MemorieProfumate, il concorso fotografico dedicato all’iniziativa che si è chiuso il 15 marzo.
Il miglior modo per celebrare la cultura olfattiva e il profumo sarà sì quello di spruzzarsi il profumo preferito, ma soprattutto quello di godersi la prima giornata di primavera uscendo all'aperto e respirando consapevolmente.
Almeno per un giorno facciamo caso a quello che ci passa sotto il naso!
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