I finalisti OSA! Outsider Scents Award 2017 credits Tanja Bochnig |
In tema di quest'anno, in comune con la VIII edizione di Smell Festival su cui i partecipanti sono stati chiamati a cimentarsi è quello delle "radici" e ciascun finalista ha dato la sua personalissima interpretazione.
Come ha ben descritto Francesca Faruolo: “Chi ha familiarità con gli odori ha forti le radici: principio sotterraneo di sviluppo e nutrimento di ogni cosa”. Ed è proprio la creatività la radice che ha alimentato e fatto crescere il desiderio di questi outsider di formarsi, affondare la propria conoscenza nelle materie prime della profumeria ed osare cogliendo il frutto del loro percorso. Scopriamo allora il vincitore. Nel prossimo post parleremo anche degli altri finalisti. Incontrandoli a Bologna ho rivolto a tutti alcune domande per conoscerli meglio.
Michele Bianchi, primo classificato con HUMUS è nato e cresciuto a San Paolo di Civitate in provincia di Foggia dove affondano e sono ben salde le sue "radici" pugliesi. Laureatosi in lingua e traduzione russa, ora vive e lavora come insegnante di Italiano a Mosca. Fin da piccolo è affascinato dalle arti e dalla profumeria ma solo in Russia, che definisce la sua seconda casa, ha conosciuto persone che lo hanno indirizzato a frequentare delle masterclass con profumieri russi.
E: Quale profumo avresti voluto creare (di qualsiasi era) e perchè?
M: Mi sarebbe piaciuto creare Bal à Versailles di Jean Desprez (1962). Non è per nulla semplice descrivere le sensazioni che avvertono i miei sensi. Ti riporta davvero indietro nel tempo alla galleria degli specchi di Versailles, grazie al suo carattere orientale e fumoso, floreale dolce e lascivo che sembrerebbe essere un po' eccessivo all'inizio, ma che alla fine rapisce i tuoi sensi con la sua dolcezza vanigliata e animale. Mi sarebbe piaciuto padroneggiare ciascuno strato di questa fragranza con la mia testa e le mie stesse mani. Davvero è un capolavoro che delizia tutti i sensi e coinvolge tutte le emozioni in un tutt'uno. Inoltre c'è anche un motivo personale che mi lega alla grandezza di questa composizione. Non si può definite profumo, ma un capolavoro della profumeria.
E: Come pensi che cambierà la profumeria e l'approccio delle persone all'olfatto nel futuro?
M: Il futuro della profumeria, penso sia in evoluzione come l'approccio delle persone all'olfatto. Penso che il profumo ci dia l'opportunità di essere percepiti come vogliamo che gli altri ci percepiscano: è un accessorio emozionale ed intimo, ed oggi la tecnologia ha permesso di catturare molte più materie prime che in passato, dando il via a nuove tendenze e fragranze più particolari adatte alla personalità di ciascuno.
Ci sono persone che continueranno a sentirsi a proprio agio indossando fragranze di grandi marchi e persone che cercheranno fragranze più personali create grazie all'avanzare della tecnologia in profumeria. Ci sarà anche chi vorrà solo profumi organici. Il futuro dell'olfatto è per tutti!
A dire il vero sono attratto dal modo in cui gli scienziati "ricreano la natura" in laboratorio. Trovo interessante maneggiare sia molecole di sintesi che olii essenziali naturali. Apre la strada alla fantasia del profumiere e da più possibilità a ciascuno di trovare la sua fragranza.
La giuria ha premiato HUMUS, la fragranza composta da Michele con la seguente motivazione:
"La giuria di esperti ha considerato la composizione pienamente aderente al tema “radici” e ne ha ampiamente apprezzato il concept che unisce le memorie d’infanzia del creatore agli aromi terreni delle coltiva-zioni di barbabietole da zucchero in Puglia in una interpretazione vivida dalla scrittura agile ed iperrealistica che la accosta ai grandi legnosi-ambrati contemporanei ricchi di contrasti fra suggestioni atmosferiche, minerali e gustative. In particolare Michele Bianchi si è distinto per una meticolosa scelta della tavolozza olfattiva in cui spiccano oud, rhum, geosmina e olio di radici di patchouli, bilanciando così al meglio tradizione e innovazione, natura e sintesi per tingere Humus di una sensualità ancestrale contemporanea".
La giuria ha premiato HUMUS, la fragranza composta da Michele con la seguente motivazione:
"La giuria di esperti ha considerato la composizione pienamente aderente al tema “radici” e ne ha ampiamente apprezzato il concept che unisce le memorie d’infanzia del creatore agli aromi terreni delle coltiva-zioni di barbabietole da zucchero in Puglia in una interpretazione vivida dalla scrittura agile ed iperrealistica che la accosta ai grandi legnosi-ambrati contemporanei ricchi di contrasti fra suggestioni atmosferiche, minerali e gustative. In particolare Michele Bianchi si è distinto per una meticolosa scelta della tavolozza olfattiva in cui spiccano oud, rhum, geosmina e olio di radici di patchouli, bilanciando così al meglio tradizione e innovazione, natura e sintesi per tingere Humus di una sensualità ancestrale contemporanea".
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