5 aprile 2012

Highlights da Esxence 2012 (2): l'Osmothèque racconta l'iris

Emmanuelle e Cristiano allo stand dell'Osmotheque
Photo credit qui
Il motivo più grande per cui tutti gli anni aspetto Esxence, non importa quanti marchi e quante nuove uscite interessanti o meno ci siano, è proprio la presenza dell'Osmothèque. Fondata negli anni '90 da Jean Kerléo, è un'ente nato per preservare il grande patrimonio culturale della profumeria. A Versailles dove ha sede, sono conservati sia flaconi originali di alcune fragranze del passato ancora intatte, sia le formule di molte altre che possono così essere ricostruite fedelmente. In qualche caso succede che le fragranze originali abbiano lievi imperfezioni ma, come giustamente sottolinea l'amico Cristiano Canali, brillante diplomato dell'ISIPCA che collabora con l'Osmothèque, "anche nei musei vedi opere inestimabili con lievi difetti e non per questo sono meno belle".
Questo però è molto più che un museo dove annusare glorie del passato, è una preziosa sorgente di cultura olfattiva che organizza incontri tematici aperti a tutti. L'Osmothèque vive di donazioni, sia in termini economici che di flaconi vintage ed ogni amante dei profumi dovrebbe sentirsi fiero di dare il proprio contributo. Così ho colto l'occasione per rinnovare la mia adesione alla SAO, società degli amici dell'Osmothèque.


La conservatoria di Versailles però non è esattamente dietro l'angolo e per vari motivi non sono mai riuscito ad andaci. Per un amante di profumi ignorante di storia della profumeria, per uno come me cresciuto in campagna che ha avuto a malapena la possibilità di sentire qualche fragranza del passato portata dalle donne di famiglia (agli uomini era concesso poco più che il dopobarba) immaginate quale sia la gioia di poter avere a due passi da casa, seppure una volta l'anno, questa grande occasione. Suona un po' come desiderare un giocattolo per un anno intero e trovarlo sotto l'albero la mattina di Natale, no?

Ecco perchè i due incontri incentrati sulle materie prime non erano assolutamente da perdere. Invece mi è dispiaciuto un po' vedere qualche sedia vuota al secondo incontro sull'hedione aperto al pubblico. Peccato!
Nel primo incontro "L'iris e i suoi utilizzi in profumeria nel tempo" Emmanuelle Giron ha guidato un bel percorso alla scoperta di una delle materie prime che più adoro. Partendo da cenni storici e sulla coltivazione, ha fatto poi sentire l'assoluta d'iris pallida e l'irone alpha, molecola che la costituisce in buona parte e che viene prodotta per sintesi dal 1947 tramite un processo lungo e costoso (3000 €/kg). E' impressionante come al naso suoni più ricco di sfaccettature carota-lievito il primo e come sia invece più duraturo il secondo. Ancora una volta questo fa capire come natura e sintesi possano venirsi incontro per dare forma all'arte astratta del profumo. E astratto più di come lo ricordassi è Après l'Ondée di Guerlain (1906) in cui ho sentito fra l'accordo lillà-iris proprio quella pioggia che la versione moderna ha dimenticato. Qui veramente si può cogliere il legame con l'apertura di L'heure bleue. Alla scoperta dell'iris poi ho potuto sentire l'Iris de Coty (1913) che non conoscevo, un iris solido, legnoso, appena scaldato nella sua malinconica eleganza dal garofano e da un tocco indolico à la Origan. Che bello poi risentire Iris Gris di Jacques Fath (1946) creato da Vincent Roubert, naso di Coty ed capire quanto le due fragranze, speziata una, fruttata l'altra, siano collegate. Caspita, ogni volta il profumo di Fath, con l'iris glorificato alla massima potenza mi lascia senza fiato. Altra fragranza certamente ispirata all'iris di Coty molti molti anni dopo è Iris Silver Mist di Serge Lutens dove Maurice Roucel ha epurato di ogni fronzolo la struttura legnosa cedro-vetiver svelando un iris inafferrabile come una promessa muta.

L'excursus sull'iris non poteva tralasciare la bellezza algida creata da Henri Robert in No. 19 che ho la fortuna di possedere nella formula originale ancora brillante di garbano e umida di giacinto. Madame Giron faceva poi notare come l'iris del 19 mantenga una diffusività legnosa straordinaria grazie al fixateur 404, un sintetico di Firmenich dell'epoca precursore dell'ambroxan.
Ho apprezzato anche la scelta degli iris contemporanei come Iris Poudré di Malle, Dior Homme e ancora Infusion d'Iris di Prada o il mio preferito, Hiris di Olivia Giacobetti coi suoi sentori vegetali, lattonici e quell'odore di giacca di panno fresca di lagaggio a secco. Ovviamente essendo il costo della materia naturale più importante che in passato (ma ora sarei anche curioso di paragonarlo con quello estratto tramite le nuove tecniche brevi di Biolandes), oggigiorno sempre più viene sostenuto nel suo tocco talcato da sintetici come l'irone alpha e muschi e tuttavia anche in questa reincarnazione le mouillettes hanno dimostrato rimanere ispiratore di grande creatività per i profumieri ed epitomo dello chic più raffinato.

2 commenti:

Marika Vecchiattini ha detto...

Ciao Mags, davvero, la conferenza dell'Osmothèque è stata fantastica. Tra l'altro queste occasioni sono utilissime non solo per tracciare proprio quei legami tra le fragranze, che le accomunano attraverso periodi diversi (ad esempio Iris Gris e iris Silver Mist), ma anche per esplorare una nota in tutte le sue sfaccettature. Ad esempio io l'Hiris della Giacobetti per Hermes non l'avevo mica capito! L'avevo sempre visto come un concentrato di inutile galaxolide annegata in un bouquet fiorito troppo timido, e invece grazie a Mme Giron, finalmente mi ha parlato, l'ho visto come la fragranza esile e cristallina che è: non l'iris solido e "radicale" che ho in mente, ma l'aura delicata dell'iris, la sua essenza spirituale. E mi ha emozionata.

Magnifiscent ha detto...

Ciao Marika,
eh si è sempre bello seguire queste presentazioni dell'Osmothèque, c'è sempre qualcosa di nuovo da imparare, anche su cose sentire e risentite. Io ad esempio ho sempre snobbato una maison come Jacomo ed invece ho potuto apprezzare Silences che non conoscevo. Poi che dire del Coty, magari tu lo conoscevi, io no e sono rimasto sorpreso dalla sua modernità. Di imparare non si finisce proprio mai...

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...