Yuri Gutsatz nel 1952 |
In seguito a questo incontro, Yuri Gutsatz lavorerà per oltre trent'anni in Givaudan (allora Roure Bertrand Fils et Justin Dupont), ma soprattutto fonderà nel 1975 Le Jardin Retrouvé, il primo marchio di profumeria indipendente appena prima che Jean Laporte ne seguisse l'esempio con L'Artisan Parfumeur.
Il sample set di Le Jardin Retrouvé |
In questo senso il suo capolavoro è stata l'Osmothèque di Versailles, fondata assieme ad altri nove Maestri della profumeria fra cui Jean Paul Guerlain, Jean Kerléo e Jean Claude Ellena per preservare l'arte olfattiva nella sua forma originale. In particolare mi piace ricordare che è soprattutto grazie al lavoro di Yuri Gutsatz se oggi possiamo raccontare di Paul Poiret e dei Parfum de Rosine non solo come un mucchio di bei flaconi muti.
Michel Gutsatz |
Michel è stato così gentile da inviarmi il kit dei campioni (lo potete ordinare online ma potete averli anche gratis iscrivendovi al loro Perfume Lovers Club) assieme ad una simpatica lettera di suo pugno. Difficile sceglierne uno solo visto che sono tutti disinvolti e raffinati. L'eleganza senza tempo della linea, la luminosità e l'equilibrio di sfumature delle fragranze sono una botta di vita rispetto al panorama attuale zeppo di lanci monolitici e assordanti.
I miei preferiti sono agli antipodi (ah, la doppia natura dei gemelli!): Citron Boboli o Cuir de Russie, quale scegliere ora? Citron Boboli mi porta in una bella limonaia in cui hanno appena ritirato i vasi per l'inverno, ma ancora odorano di sole, di terriccio e spezie calde, ma come resistere al piacere feticista del cuoio?
Illustrazione per Narcisse - Leon Bakst (1911) |
Cuir de Russie è tutto quello che il nome promette: c'è la Parigi del primo dopoguerra, è inverno e la neve imbianca di nostalgie russe gli espatriati come Yuri Gutsatz. C'è l'eco dei Balletti Russi che risuona fra gli archi dei Théâtre du Châtelet. Infatti la fragranza apre con una violetta esuberante ed androgina come Nijinsky, fauno bistrato di nerofumo e cade che danza sulle note di Debussy. Il respiro di questa mitica creatura odora di pelle e di vento, di foglie di violetta e tabacco. La tua traccia è illuminata da un raggio di ylang ylang ed il suo passo affonda in un muschio di quercia vellutato, appena spolverato di cannella e chiodo di garofano proprio come i grandi capolavori chypre amati da Diaghilev.
Quest'inverno mi farà certo buona compagnia con un paio di guanti in pelle e stivali da guardia imperiale!
I fondatori dell'Osmothèque di Versailles |
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