Leonetto Cappiello (1909) |
Invece, parlando di distillati, la parte degli angeli è quella piccola quantità di alcol che evapora durante l'affinamento in botte. Entrambi profumi e distillati ci attraversano ma, mentre il primo restituisce una magica illusione, il secondo svela la verità. Ad ogni modo la parte degli angeli è però il prezzo da pagare ai cherubini per poter trasformare il meglio della natura in nettare sublime ai nostri sensi. E allora perché deliziarne solo uno alla volta quando si può godere delle sinestesie?
La risposta al team di Esxence che il 21 e 22 novembre scorso ha patrocinato una degustazione di profumi e distillati a Milano da Bicerìn, nuova enoteca nel quartiere di Porta Venezia che promette di organizzare molti incontri per gli appassionati del buon bere. Grazie al profumiere Antonio Alessandria e alla sommelier FISAR Milano Duomo Stefania Turato non sono mancate sensazioni forti e spunti interessanti, parlando di angeli, anche per i regali natalizi.
Come racconta Stefania, elegante silfide in abito scollato nero, la degustazione vuole farci incontrare quattro caratteri diversi: il radical-chic, l'inaspettato, l'elegante ed il gentiluomo di campagna.
Il primo personaggio è un uomo giovane, anticonformista che però ama la tradizione, un uomo che vuole farsi notare ma soprattutto ricordare. È un bitter dalle note tipiche di arancia con un cuore aromatico e speziato. Parliamo del Bitter Radicale Gagliardo ottenuto per macerazione di erbe e spezie. L'orario è perfetto per l'aperitivo e l'aroma corroborante del bitter fa venire l'acquolina. Antonio, giacca in tweed scuro e baffo da hipster all'insù, lo accosta al bouquet orientale di Mon Nom est Rouge di Majda Bekkali con il mix picante di elemi, pepe nero e rosa, zenzero e cannella e la freschezza metallica di rosa, geranio ed incenso. Abbinamento perfetto, visto che anche a me riporta sempre al guizzo stuzzicante di un Americano preparato con un buon bitter.
Il secondo personaggio è sorprendente: è un artista, un dandy dalla personalità complessa che si fa notare. Filliers Dry Gin 28 Sloe Gin è un gin scuro che rivela sentori insoliti di ciliegia e fico maturi, succulenti e polposi ben sposati all'aroma secco e balsamico del ginepro. Stefania ci spiega che un distillato andrebbe degustato portando il bicchiere al cuore e inspirando profondamente. Questa è la distanza di sicurezza per capire se siamo di fronte a qualcosa di nocivo o meno. Per gustarlo a pieno, un distillato andrebbe annusato prima da una narice, poi dall'altra e infine con entrambe per poter cogliere le differenti percezioni. Se tutte coincidono, allora si può assaggiare.
Abbinare una sola fragranza ad un distillato così avvincente era difficile, così Antonio ha proposto la vivacità pepata di Juniper Sling di Penhaligon's sovrapposta a Frapin 1697 dall'avvolgente dolcezza di marasche e mandorle. La stratificazione è buona, ma il distillato mi ha stregato e decido che non posso andarmene senza averlo assaggiato.
Il terzo personaggio che ci presentano è un uomo elegante con panama bianco e sigaro, ha l'aria compassata di chi ha vissuto intensamente ma che ancora ha il coraggio di sondare gli angoli oscuri della sua anima. Ottenuto dall'80% di succo di zucchero di canna e da solo il 20% di melassa, Diplomatico Ron Reserva Exclusiva è un rum scuro dal colore opulento e dall'aroma speziato e dolce, forte ed avvolgente come un abbraccio. Perfetto l'accostamento con Noir Obscur costruito da Antonio Alessandria intorno alla nota di rum, contrapposta ad un bouquet speziato di zafferano, pepe nero e bianco ed alla morbidezza fruttata di davana, osmanthus ed ambra.
L'ultimo personaggio è più ruvido ma non il meno affascinante. Identità forte, ama la campagna e l'eleganza rilassata ma vuole rinunciare ai dettagli più preziosi. Si tratta di un Jack Daniel's Sinatra Select, una particolare varietà di single barrel, ottenuto con le speciali "botti Sinatra"che gli conferiscono toni legnosi e vanigliati, creata appositamente in omaggio a Ol'Blue Eyes che era un vecchio amico di Jack. Inaspettato al punto che non l'avevo riconosciuto inizialmente, l'accostamento proposto con Bois d'Ombrie di Eau d'Italie. La sua texture vegetale e leggermente affumicata ben asseconda l'animo rude del whiskey, mentre il fondo polveroso d'iris e tabacco è il complemento più sornione alla vaniglia del single barrel. Ora mancherebbe solo la nebbiolina fuori e il crepitio di un camino per accoccolarsi ascoltando The Voice.
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